VERSO LA MARCIA SU ROMA. IL DISCORSO DI MUSSOLINI DEL 20 SETTEMBRE 1922 A UDINE
STRATEGIA POLITICA: Canalizzazione delle energie fasciste “Con il discorso che intendo pronunciare innanzi a voi, io faccio una eccezione alla regola che mi sono imposta: quella, cioè, di limitare al minimo possibile le manifestazioni della mia eloquenza. Oh, se fosse possibile strangolarla, come consigliava un poeta, l'eloquenza verbosa, prolissa, inconcludente, democratica, che ci ha deviato per così lungo tempo! Io sono quindi sicuro, od almeno mi lusingo di avere questa speranza, che voi non vi attenderete da me un discorso che non sia squisitamente fascista, cioè scheletrico, aspro, schietto e duro.” STRATEGIA POLITICA: Canalizzazione delle energie fasciste Rassicurazione degli ambienti conservatori Imposizione della propria volontà senza nuocere l’entusiasmo dei militanti Struttura del discorso con funzione persuasiva, unificatrice e volto all’azione imminente
GLI INTERLOCUTORI DEL DISCORSO “Io sono per la più rigida disciplina. Dobbiamo imporre a noi stessi la più ferrea disciplina, perché altrimenti non avremo il diritto di imporla alla Nazione. Ed è solo attraverso la disciplina della Nazione che l'Italia potrà farsi sentire nel consesso delle altre nazioni. La disciplina deve essere accettata. Quando non è accettata, deve essere imposta.” GLI INTERLOCUTORI DEL DISCORSO Tutti i suoi camerati I nazionalisti I liberali Il Re I “socialpussisti”, ovvero i nemici socialisti
LA COSTRUZIONE DEL DISCORSO “Voi sapete che io non adoro la nuova divinità: la massa. È una creazione della democrazia e del socialismo. Soltanto perché sono molti debbono avere ragione. Niente affatto. Si verifica spesso l'opposto, cioè che il numero è contrario alla ragione. In ogni caso la storia dimostra che sempre delle minoranze, esigue da principio, hanno prodotto profondi sconvolgimenti nelle società umane.” LA COSTRUZIONE DEL DISCORSO 1)Volontà della presa di potere e capacità del partito fascista nel governare 2)Presentazione del movimento fascista 3) Si rivolge ai potenziali alleati 4)Trattazione sull’uscita dalla guerra 5) Rassicurazione verso gli ambienti conservatori 6) Invito reiterato all’azione
“Ma se Mazzini, se Garibaldi tentarono per tre volte di arrivare a Roma, e se Garibaldi aveva dato alle sue camicie rosse il dilemma tragico, inesorabile di «o Roma o morte», questo significa che negli uomini del Risorgimento italiano, Roma ormai aveva una funzione essenziale di primissimo ordine da compiere nella nuova storia della Nazione italiana. ” IL MITO DI ROMA Riferimenti a Garibaldi e Mazzini, per legittimare storicamente l’azione fascista Perché Roma? Invito alla neutralità da parte della Casa Savoia Parallelismo tra Fascismo e Risorgimento
“In fondo i regimi perfetti stanno soltanto nei libri dei filosofi.” ESALTAZIONE DEL FASCISMO Desiderio di azione dei fascisti Uso alternato tra congiuntivo/indicativo
LO STATO FASCISTA Riunione dei fascisti di fronte al nemico socialista “[…] il compito del Fascismo è di farne un tutto organico colla Nazione, per averla domani, quando la Nazione ha bisogno della massa, come l'artista ha bisogno della materia greggia per forgiare i suoi capolavori.” LO STATO FASCISTA Riunione dei fascisti di fronte al nemico socialista Formazione del carattere e dello spirito
“Quando c’era LVI”
Corrado Guzzanti è il Gerarca Barbagli in ‘’Fascisti su Marte” «Amici di Marte, siam qui davanti a voi e chiamo la storia a giudicarmi. Se il fascismo fu solo violenza e terrore me n'assumo la piena responsabilità. Come vedete, ho ancora rispetto per quest'aula. Potevamo riempirla d'un bivacco di manipoli, vi si porta invece la civiltà e un orario di puntualissimi treni. In omaggio, ecco la forchetta italiana.” Corrado Guzzanti è il Gerarca Barbagli in ‘’Fascisti su Marte”