PIETRE VIVE a cura di Sergio Bocchini

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Transcript della presentazione:

PIETRE VIVE a cura di Sergio Bocchini L’architettura cristiana nei secoli a cura di Sergio Bocchini 2

Le prime «chiese» cristiane Il termine «chiesa» deriva da ecclesia, che in latino significa «comunità Convocata». Successivamente, viene definito con questo termine anche un edificio in cui i fedeli potevano ritrovarsi assieme per ricordare e celebrare l’Eucaristia. 3

Le ecclesiae domesticae L’edificio in cui si radunavano i primi cristiani prende forme diverse, in base alle esigenze rituali. Si sa ben poco dei primi luoghi di culto cristiani, prima della fine delle persecuzioni (Editto di Milano 313) e la conseguente libertà di culto, ma è probabile che inizialmente le liturgie si tenessero negli ambienti in cui vivevano i primi cristiani. Queste case private, chiamate ecclesiae domesticae, furono i primi luoghi di culto cristiano. 4

La domus ecclesiae Verso il III secolo d.C., l’ecclesia domestica si trasforma in domus ecclesiae: un ambiente destinato all’uso liturgico con varie funzioni. Il più noto e ben conservato tra i primi edifici di culto è quello di Dura Europos (nella foto), una piccola città presso l’Eufrate. L'edificio, costruito nel 232, come attesta un graffito, ha la forma di un’abitazione romana con cortile centrale; ha due piani, con il piano superiore destinato agli alloggi e quello inferiore al culto cristiano, con una sala di culto e un battistero. Le pareti sono coperte da affreschi. 5

La domus ecclesiae Nel disegno, l’Aqaba romana un’antica chiesa scoperta in Giordania, risalente a qualche anno dopo l’editto di Milano. L’edificio era così suddiviso: Sala di preghiera: al primo piano il Vescovo sta spezzando il pane azzimo mentre i fedeli pregano. Sala Battesimo: il nuovo cristiano si immerge in una vasca piena d’acqua e poi viene rivestito con una veste bianca. Portico: un catecumeno (non battezzato) aspetta fuori la fine del rito dell’Eucaristia. Solo dopo potrà rientrare in chiesa.

La basilica romana La basilica è il primo edificio riconosciuto ufficialmente come luogo di culto cristiano a partire dalla prima metà del IV Secolo; fu adattato da un modello architettonico romano, cioè da un edificio pubblico coperto che serviva come tribunale o per stipulare contratti commerciali. Nella foto, la Basilica di Massenzio a Roma. 7

La basilica cristiana Per venire incontro al nuovo culto cristiano, la basilica romana cambia funzione assumendo un ruolo nuovo e originale: la porta d’ingresso viene posta sul lato corto, invece che su quello lungo, sopprimendo così uno dei due absidi; in questo modo, il fedele che entrava nell’edificio poteva vedere subito l’altare che gli stava di fronte. L’aula rettangolare era preceduta da un quadriportico, un cortile riservato ai catecumeni, coloro che attendevano di essere battezzati. 8

La basilica cristiana La struttura architettonica della basilica cristiana era sobria. La grande aula era divisa in 3 o 5 navate, separate da filari di colonne unite fra loro da un architrave o da arcate, che terminavano nella parete di fondo dove si apriva l’abside a coronamento dell’altare. La navata centrale, sopraelevata, si apriva lungo le pareti laterali in grandi finestre che riversavano nell’interno una luminosità intensa. La copertura era realizzata con tetto a spioventi sorretto da capriate e coperto di tegole. 9

La basilica cristiana La basilica romana generalmente si trovava proprio nel cuore della città, cioè su un lato del Foro, a fianco dei templi dedicati agli dèi più venerati. Le basiliche cristiane (nella foto, il disegno dell’antica basilica costantiniana di San Pietro, in Vaticano) furono realizzate invece in posizione molto periferica, come si addiceva a una religione emergente, anche se destinata a occupare un ruolo sempre più importante. Nelle chiese paleocristiane (cioè del primo periodo dell’arte cristiana), la parte destra era riservata agli uomini e la parte sinistra alle donne. 10

L’orientamento del luogo di culto Nelle prime chiese cristiane non sembra esserci un orientamento preciso dell’edificio del luogo di culto. Dall’VIII secolo, invece, verrà privilegiato l’orientamento a est che - dopo il 1000 - diventerà la norma costante per tutte le chiese del mondo cristiano, fino al 1960 circa. Nelle foto, piante di chiese medioevali con l’abside orientata a est. 11

L’orientamento del luogo di culto L’orientamento a est è legato al sole, che nasce a oriente (che simboleggia la luce di Cristo) e tramonta a occidente (che simboleggia le tenebre e il male). Il sole che sorge è anche il simbolo della risurrezione e della seconda venuta del Cristo; per questo il sole è un simbolo ricorrente nelle chiese cristiane, anche come elemento decorativo (v. raggiera nella finestra). L’abside delle chiese era rivolto a oriente (est) perché così il sacerdote e i fedeli potevano pregare nella stessa direzione. Infatti, fino alla riforma del concilio Vaticano II (1962-1965), il sacerdote celebrava con le spalle rivolte ai fedeli. 12

L’architettura romanica La Basilica di Sant’Ambrogio di Milano (nella foto) è considerata uno dei primi esempi di architettura in stile romanico in Italia, caratterizzata da una poderosa struttura in pietra, spoglia e severa, dall’aspetto imponente. L’edificio, costruito nel XI secolo su una precedente chiesa paleocristiana voluta dal vescovo Ambrogio nel 380 ca., conserva ancora la struttura delle antiche basiliche. 13

L’architettura gotica Tra il XII e il XIV secolo e oltre si sviluppa uno stile architettonico chiamato gotico. Nasce in Francia, nella regione intorno a Parigi, con L’abbazia di Saint Denis, per poi diffondersi in tutta Europa. A Chartres, a 75 km da Parigi, si erge una splendida cattedrale gotica (nella foto), costruita dopo un incendio che nel 1194 distrusse quasi interamente la città e la cattedrale. 14

L’architettura rinascimentale Tra il ’400 e il ’500 vi è un rinnovamento in tutti i campi delle arti e delle scienze chiamato Rinascimento. In questo periodo si riscoprirono elementi dell’architettura greca e latina come colonne, capitelli, archi, volte e cupole; accanto a questi, vennero recuperati anche gli ordini dorico, ionico e corinzio, e furono adottati anche alcuni criteri precisi di regolarità, simmetria e proporzione. Nella foto, Santa Maria Novella, a Firenze. 15

L’architettura rinascimentale Nella foto possiamo vedere la cupola realizzata dal Brunelleschi in Santa Maria del Fiore a Firenze (nella foto), essa costituisce uno dei più grandi esempi in muratura mai costruiti. La chiesa, una delle più grandi d’Europa, fu eretta nel 1296 sulle antiche fondamenta della Chiesa di Santa Reparata da Arnolfo di Cambio, e fu consacrata il 25 marzo del 1436. Al suo interno è visibile uno dei più grandi cicli affrescati: 3600 metri quadri di affreschi, eseguiti tra il 1572 e il 1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. 16

L’architettura barocca La storia moderna dell’Europa è segnata da importanti eventi: il primo fu la risposta cattolica alla Riforma protestante. Questa prese il nome di Controriforma e si concentrò nel ridare prestigio e autorità alla Chiesa di Roma e al papa, ispirando lo stile barocco che ebbe in Roma il centro propulsore. Tra i protagonisti dell’architettura del ’600 abbiamo Francesco Borromini, dallo stile più austero e severo, e Gian Lorenzo Bernini, che propone soluzioni più raffinate. 17

L’architettura barocca Fu proprio Bernini che venne incaricato da Papa Alessandro VII, nel 1657, di armonizzare lo slargo davanti alla Basilica di San Pietro, trovando nel colonnato una soluzione scultorea al problema spaziale e urbano. 18

L’architettura barocca All’interno della basilica, la pianta centrale pensata da Michelangelo si armonizza bene con la navata e la pianta, che verrà elaborata da Carlo Maderno sul modello della croce latina, a cui il colonnato darà continuità spaziale. La chiesa ha il suo culmine nella zona presbiteriale in cui si trova l’altare sormontato da un maestoso ciborio realizzato da Lorenzo Bernini. L’altare e il ciborio si trovano in corrispondenza assiale con la tomba di San Pietro e la cupola michelangiolesca. 19

L’architettura contemporanea Tra i tanti esempi di architettura scegliamo la Cappella di Notre Dame a Ronchamp, dell’architetto Le Corbusier. Così la descrive l’autore: «La cappella: un vaso di silenzio, di dolcezza. Un desiderio: sì! Attraverso il linguaggio dell’architettura giungere ai sentimenti qui invocati. Sì dell’architettura sola: perché l’architettura è la sintesi delle arti maggiori. L’architettura è forma, volume, colore, acustica, musica». (Testi e disegni per Ronchamp, Ginevra 1990) 20

L’architettura contemporanea La Chiesa del Santo Volto a Torino è stata progettata dall’ architetto Mario Botta e realizzata tra il 2004 e il 2006 per riqualificare urbanamente l’ex zona industriale delle acciaierie Fiat. La chiesa, a pianta centrale, è circondata da sette torri perimetrali alte 35 m, alle quali si aggiungono i corpi più bassi delle cappelle. La scelta di una pianta a forma eptagonale, che è venuta a coincidere con il forte significato simbolico-religioso, ha permesso di dare un orientamento all’aula interna, con l’altare rivolto verso la città. 21

L’architettura contemporanea Il vuoto che si crea all’interno nella copertura a forma di piramide è costituito Dall’alternarsi di spicchi pieni e spicchi vuoti, che ruotano su un tamburo centrale che funge da perno. I volumi delle singole torri, svuotate al loro interno per funzionare da lucernari, poggiano al centro sul cilindro sospeso e perime- tralmente su una coppia di pilastri. 22

L’architettura contemporanea La Chiesa è dedicata al «Santo Volto», esplicito riferimento alla sacra Sindone custodita nel duomo di Torino. Il Volto dell’uomo della Sindone troneggia proprio dietro l’altare, ricavato da un curioso gioco di mattoni. La chiesa del Santo Volto è la con-cattedrale della città. 23

L’architettura contemporanea All’esterno della chiesa l’ex-ciminiera delle acciaierie è stata mantenuta come simbolo del vecchio e del nuovo utilizzo: da un lato testimonia le origini industriali del luogo, dall’altro è una torre di sostegno, proiettata nel futuro. 24

FINE