Scienza Politica a.a. 2017-2018 Marco Di Giulio Dibattito sul potere: Elitismo, Pluralismo, Marxismo
Sommario La nascita delle scienze sociali in Europa (sec. XIX-XX) L’eredità del positivismo Marx e il marxismo La scuola elitista Il dibattito americano (XX) Bentley e il primo pluralismo Il dibattito sul potere locale Elitismo o pluralismo? Wright Mills Lowi
Eredità del «positivismo» Le scienze sociali contemporanee nascono dal movimento culturale chiamato «positivismo», dominante in Europa nella seconda metà dell’800. Maggiori esponenti: Saint Simon, Comte, Spencer Convinzione che la società sia retta da leggi di funzionamento e di sviluppo analoghe a quelle che regolano i fenomeni naturali Evoluzione dal semplice al complesso Concezione organicista della società Conoscenza di queste leggi può e dovrebbe essere usata per governare I governanti della società moderna (industriale) sarà una classe di tecnici
Marxismo K. Marx (1813-1883) Storia come «lotta di classe» Ultimo stadio : Borghesia vs. proletariato Economia forza trainante della storia determina sia la cultura che le istituzioni sociali e politiche Elites politiche sono diretta espressione delle elites economiche «Stato comitato d’affari della borghesia» Democrazia come finzione Potere Legato al possesso di risorse Elemento ideologico/teleologico Quando la lotta di classe finirà a favore della classe operaia non ci sarà più divisione fra elite e massa
La scuola elitista (fine ‘800, inizi ‘900) Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca, Robert Michels Le teorie elitiste condividono con l’analisi marxista l’idea che la democrazia sia una finzione, la storia sia intrinsecamente conflittuale e che produca dominanti e dominati, che il potere sia legato al possesso di risorse. Critica al marxismo: Il rapporto di dominazione elite-massa è una costante della storia Che la sfera politica è autonoma rispetto a quella dell’economia Elite Consapevolezza hanno coscienza di sé come ceto Coesione confini ben definiti fra elite e non-elite (e procedure su come diventare elite) Collusione tendono a cooperare (spesso occultamente) per i propri obiettivi Risorse del potere sono di varia natura Organizzative (Mosca, Michels) Psicologiche (Pareto)
Il dibattito americano A differenza dell’Europa in America esiste un’identità fra politica e democrazia (Tocqueville) Centralità dell’individuo e delle libertà fondamentali (Madison) Espressione Associazione Istituzioni come «Checks and Balances» Il potere si controlla attraverso un contro-potere
La prima formulazione del pluralismo A. Bentley, The process of Government, 1908. Politica come «processo» rivoluzione comportamentista (psicologia) I gruppi (associazioni) sono gli attori fondamentali del processo politico Ogni gruppo viene alla luce ogni qualvolta più individui sono accomunati da un qualche interesse I gruppi non sono esclusivi individui possono far parte di più gruppi (a differenza delle classi nel marxismo) Le decisioni politiche sono il risultato delle pressioni fatte dai gruppi, e producono un equilibrio soddisfacente perché tutti gli interessi in gioco alla fine saranno in parte accontentati.
Charles Wright Mills The Power Elite [L’elite del potere], 1956 La società americana del suo tempo è dominata da una ristretta elite Grandi proprietari, managers, burocrati e militari, alcuni politici molto influenti Queste persone occupano i posti chiave della società ed entro una certa misura sono intercambiabili Un generale dell’esercito può agilmente diventare il manager di una multinazionale delle armi Manipolazione dell’opinione pubblica attraverso la diffusione di valori che legittimano l’elite Ruolo delle celebrities dello sport e dello spettacolo
Gli studi sul potere locale F. Hunter, Community Power Structure. A Study on Decision Makers, 1953 Metodo di indagine posizionale e reputazionale La struttura del potere in una città non segue una dinamica pluralista Struttura gerarchica Centralità della classe imprenditoriale nei posti di potere chiave Dinamiche «occulte» R. Dahl, Who Governs?, 1960 Metodo di indagine decisionale Se si analizzano più processi decisionali (politiche pubbliche) emerge un quadro pluralista Pluralità di elites Competizione Esigenza di soddisfare le domande che provengono dagli elettori
Una critica a Dahl Bachrach e Baratz, Two faces of power, 1962 Studiare le decisioni, come fa Dahl, va bene, ma non è abbastanza A volte le non-decisioni possono essere più importanti delle decisioni Se un attore è abbastanza forte da impedire che una qualche decisione venga presa difficilmente questo starà di dominio pubblico… Fenomeno delle «reazioni attese» L’esistenza di tali dinamiche è un forte limite all’efficacia dei meccanismi competitivi postulati dalle teorie pluraliste
Theodor Lowi: il tentativo di una sintesi Pluralismo o elitismo? Dipende! I processi politici non sono tutti uguali, ce ne sono alcuni che sono a somma ‘0’ che avranno dinamiche elitiste, altri, a somma positiva, che invece saranno caratterizzati da dinamiche pluraliste. Big government e clientelismo Espansione del welfare state nel XX secolo ha dato vita a dinamiche di tipo clientelare che non rientrano né in una dinamica pluralista, né in una elitista Del pluralismo mantengono il carattere «competitivo» nel rapporto fra gruppi e fra gruppi e classe politica Dell’elitismo hanno invece il contesto di opacità e non trasparenza delle decisioni politiche
Unidirezionale (dall’alto in basso) Elitismo, Pluralismo, Pluralismo: Una sintesi Elitismo Pluralismo Marxismo Autonomia della sfera politica da quella economico-sociale SI NO Concentrazione delle elites Alta Bassa Direzionalità del potere Unidirezionale (dall’alto in basso) Bidirezionale Concezione Gioco a somma ‘0’ Gioco a somma positiva