L’ICONOCLASTIA.

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L’ICONOCLASTIA

712. È eletto sovrano longobardo Liutprando. I PROTAGONISTI 712. È eletto sovrano longobardo Liutprando. 715. È eletto papa Gregorio II. 717. È eletto imperatore Leone III. 717-718. Bisanzio subisce un lungo assedio via mare e via terra da parte dei musulmani. Leone III riesce a salvare la capitale e subito dopo comincia ad affrontare il problema della produzione, diffusione e commercializzazione delle immagini sacre realizzate dai centri monastici. In occidente il principale produttore è Montecassino. 16. 6 novembre 2017 (1) 11/09/2018

I PRECEDENTI Già il papa Gregorio I aveva dovuto affrontare la questione quando alcuni esponenti del clero gli avevano sottoposto il problema. La venerazione delle immagini sacre come oggetto stesso di culto non avrebbero potuto causare un ritorno ad una forma di nuovo paganesimo? Il papa, impegnato da ben altre preoccupazioni politiche per i rapporti difficili con i Longobardi, aveva risposto che le immagini rappresentavano solamente la mediazione tra i fedeli e la divinità e che la loro venerazione poteva proseguire. 16. 6 novembre 2017 (1) 11/09/2018

GLI EDITTI In oriente invece Leone III è molto più sensibile verso la questione, soprattutto in relazione alle ricchezze ingenti che i monasteri accumulavano grazie al commercio delle icone. Non tutto il clero bizantino era però d’accordo sull’opportunità di frenare l’abitudine, ma Leone prende la sua decisione. 723. Il califfo ordina di eliminare le immagini sacre da tutte le chiese cristiane, uniformandone la decorazione a quella ammessa dal credo ebraico e islamico. 726. Leone III ordina di non esporre icone nei luoghi pubblici dell’impero bizantino. 16. 6 novembre 2017 (1) 11/09/2018

LA REAZIONE DELL’OCCIDENTE L’editto viene esteso anche all’Italia bizantina con la quale però Leone III ha anche un acceso contenzioso in relazione alla pesante fiscalità imposta che papa Gregorio II si rifiuta di corrispondere. L’editto iconoclasta è la classica goccia. Il papa esorta tutta l’Italia alla disobbedienza, molte zone si ribellano ai Bizantini cacciando i funzionari imperiali ed eleggendo nuovi magistrati locali. L’imperatore allora ordina di far assassinare Gregorio II e invia a Roma tre sicari. Il complotto è scoperto, sventato e due dei tre assassini sono massacrati dal popolo romano. Il terzo, catturato, decide di prendere l’abito monastico e di sparire dalla circolazione. L’esarca Paolo tenta di nuovo di uccidere il papa, arriva a Roma con un esercito, ma trova la città difesa dalle truppe del duca longobardo di Spoleto. Paolo desiste e viene scomunicato da Gregorio II. L’Italia bizantina è allo sbando. 16. 6 novembre 2017 (1) 11/09/2018

LIUTPRANDO Il re longobardo decide di inserirsi nella controversia con lo scopo dichiarato di difendere il papa, ma con il progetto reale di estendere la sovranità longobarda su tutta l’Italia bizantina. Inizia una campagna militare di successo, occupa molte zone (anche Ravenna), comprese quelle sottoposte di fatto all’amministrazione del pontefice. L’opposizione che incontra però proviene principalmente dai duchi longobardi, decisi a non cedere le proprie autonomie ad un potere sovrano troppo accentrato, forte ed esteso. 728. Liutprando è quindi costretto a stipulare un trattato di pace con il papa a Sutri. È l’atto conosciuto come Donazione di Sutri. 16. 6 novembre 2017 (1) 11/09/2018