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Transcript della presentazione:

34 ord A

(Gv. 3,17) Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. “Nei Vangeli, non esiste nessun giudizio da parte di Dio, ma una sua continua offerta di vita e d’amore; sono le persone che, eventualmente, si autogiudicano, accettando o rifiutando l’ offerta.” www.studibiblici.it

perciò il Vangelo secondo Matteo oggi vuole rispondere all’interrogativo dei suoi lettori, dopo le due parabole precedenti con: “il giudizio delle nazioni pagane” Che è valido ancor di più per noi!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui,

siederà sul trono della sua gloria.

Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli (pagani).

Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre,

e porrà le pecore alla sua destra

e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra:

“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno

preparato per voi fin dalla creazione del mondo,

perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,

ho avuto sete e mi avete dato da bere,

ero straniero e mi avete accolto,

nudo e mi avete vestito,

malato e mi avete visitato,

ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare,

o assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto,

o nudo e ti abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto malato

o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro:

“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra:

“Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli,

perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare,

ho avuto sete e non mi avete dato da bere,

ero straniero e non mi avete accolto,

nudo e non mi avete vestito,

malato e in carcere e non mi avete visitato”.

“Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”.

Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 

E se ne andranno loro Questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.  Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.  Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.  Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.  Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.  E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».