la spesa per i servizi sociali spesa comunale procapite 120 euro (ma con forti variazioni regionali) circa il 25% della spesa è a carico degli utenti
incidenza della spesa per area di intervento alcune voci di dettaglio spesa media per utente in servizi residenziali per famiglia e minori 14.000 euro spesa media per utente in servizi residenziali per disabili 11.000 euro
il finanziamento dei servizi sociali 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fondo Nazionale Politiche Sociali 656.451.000 518.226.000 380.222.000 178.584.000 11.000.000 300.000.000 262.000.000 313.000.000 Risorse destinate ai comuni per infanzia 43.900.000 43.700.000 40.000.000 35.200.000 39.167.000 30.000.000 28.700.000 Fondo per la non autosufficienza 400.000.000 380.000.000 100.000.000 275.000.000 340.000.000 Fondo inclusione immigrati 0 Fondo politiche giovanili 60.000.000 37.500.000 3.000.000 16.000.000 5.000.000 Fondo sostegno locazioni (legge 431/98) 205.000.000 181.000.000 141.000.000 10.000.000 1.365.351.000 1.202.926.000 978.722.000 323.784.000 51.000.000 617.167.000 748.000.000 846.700.000 spesa complessiva per i servizi sociali comuni risorse nazionali per i servizi sociali regioni
il welfare comunale in un’epoca di crisi - la forbice tra domanda sociale e risorse disponibili - le strategie di contenimento della spesa la razionalizzazione dell’offerta sociale l’impatto della nuova ISEE l’introduzione del REI
domanda sociale e impatto sulle risorse disponibili alcune delle recenti emergenze sociali (temporanee e strutturali) nel 2014 circa 1,5 milioni di famiglie (4,1 milioni di persone) in condizioni di povertà assoluta → crescita esponenziale delle richieste di assistenza economica rivolte ai comuni, calo del gettito da compartecipazioni; inoltre, come conseguenza, vi sono stati circa 70.000 sfratti per morosità → emergenza abitativa, sistemazioni provvisorie a carico dei comuni, rischi di allontanamento minori …. aumento della popolazione anziana in condizione di parziale o totale non autosufficienza → crescita della domanda di prestazioni assistenziali domiciliari, semiresidenziali e residenziali crescita delle condizioni di disagio minorile soprattutto nell’ambito di famiglie numerose o immigrate → esigenza di interventi su minori (onerosi e spesso obbligati da disposizioni dell’A.G.) il contrasto tra “diritti soggettivi” e “diritti condizionati” (esempio: l’assistenza scolastica ai disabili)
la forbice tra domanda sociale e disponibilità di risorse per fronteggiare questa forbice i comuni si trovano nella necessità di razionalizzare l’offerta di prestazioni riduzione dei servizi effettuati (varie modalità: taglio dei trasferimenti monetari, chiusura dei servizi di più recente attivazione o con target molto specifici, …) esternalizzazione con procedure a massimo ribasso trasformazione della natura delle prestazioni erogate (passaggio da servizi a trasferimenti, con margini anche significativi di risparmio) contenere la spesa modifica delle soglie di accesso ai servizi introduzione o innalzamento del livello di compartecipazione ai costi della prestazioni applicazione della nuova ISEE
alcune possibili implicazioni della nuova ISEE il quadro precedente: i decreti 109/1998 e 130/2000 i cambiamenti introdotti dalla nuova ISEE: vengono considerati nel reddito anche la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento … il beneficiario delle prestazioni viene considerato componente del nucleo familiare e non preso a sé le possibili conseguenze: i comuni possono applicare livelli di compartecipazione più elevati diminuiscono drasticamente i soggetti a totale carico dei bilanci comunali (esempio RSA) coinvolgimento delle famiglie, alienazione case di proprietà … Rischi: fuoriuscita volontaria da servizi residenziali e semiresidenziali, sostituzione di prestazioni appropriate con prestazioni improprie
REI Reddito di Inclusione misura di contrasto alla povertà finanziata e gestita a livello centrale Avvio come misura «categoriale» (gennaio 2018) evoluzione in chiave universalistica (luglio 2018) Duplice impatto sul sistema integrato dei servizi sociali risponde alla domanda sociale collegata con le condizioni di povertà, liberando risorse finora utilizzate nell’assistenza economica impegna i servizi territoriali nelle attività di accompagnamento e attivazione (con risorse dedicate)
governare la ricalibratura del welfare comunale - strategie e strumenti per gestire la ricalibratura - governance e partecipazione legittimare il governo del cambiamento attivare le risorse delle comunità locali
Il governo della ricalibratura si propone con due orizzonti: nel medio-lungo termine può determinare la riconfigurazione del sistema di welfare comunale nell’immediato si deve però misurare con la razionalizzazione dell’offerta e il contenimento della spesa Con quali strategie e con quali strumenti gestire l’orizzonte di breve periodo? Le parole chiave sono governance e partecipazione (da utilizzare sia nella dimensione della politica sia nella azione tecnico-amministrativa)