Società Italiana di Timologia

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Transcript della presentazione:

Società Italiana di Timologia La Neurologia delle Emozioni Carlo Alberto Mariani

NEUROLOGIA Disciplina medica che ha per oggetto lo studio morfologico, fisiopatologico e clinico del Sistema Nervoso

Sistema Nervoso Centrale Encefalo e Midollo Spinale

Encefalo- Proiezione superiore

Il sistema nervoso Sistema endocrino ormoni e ghiandole centrale periferico autonomo cervello midollo spinale sistema simpatico e parasimpatico nervi sensitivi e motori Sistema endocrino ormoni e ghiandole

Cervello Parasimpatico Simpatico Midollo spinale

Struttura cellulare del Sistema Nervoso Neurone Corpo cellulare, dendriti, assone Fibra nervosa Mielina Cellule gliali Cellule ependimali, astrociti fibrosi, oligodendrociti cellule di Schwann

Struttura del neurone

Fisiologia neuronale. Sinapsi ELETTRICHE CHIMICHE Centrali Periferiche (eccitatorie (eccitatorie) o inibitorie)

La trasmissione sinaptica 1. Neurone postsinaptico 2. Neurone presinaptico 3. Vescicole contenenti i neurotrasmettitori 4. Mitocondri 5. Fessura sinaptica 6. Molecole di neurotrasmettitore. 7. Membrana postsinaptica con recettori Principali eventi I. Un potenziale d’azione (depolarizzazione) del neurone provoca il rilascio dei neurotrasmettitori nella regione tra i terminali presinaptici ed il neurone postsinaptico detta fessura sinaptica; II. Il neurotrasmettitore diffonde nel mezzo acquoso della regione intersinaptica e si lega ai recettori postsinaptici. III. Il neurotrasmettitore produce una variazione del potenziale della membrana post sinaptica; IV. ll neurotrasmettitore si stacca quindi dal recettore e può: Diffondere nel fluido extracellulare Essere ricaptato Subire trasformazioni enzimatiche

Fisiologia neuronale. Neurotrasmettitori

Dopamina Serotonina Glutammato Acetilcolina Noradrenalina Controlla i livelli di allerta e presiede alle funzioni motorie. Svolge un ruolo importante nel comportamento, nella cognizione, nella motivazione, nella gratificazione ( anche sessuale), nel sonno, nell’umore, nell’attenzione, nella working-memory e nell’apprendimento. Noradrenalina Regola la risposta di funzioni vitali (battito cardiaco, respirazione) a situazioni di stress o pericolo. Induce lo stato di allerta fisico e mentale e regola l’umore. Serotonina Regola l’umore e il sonno. la temperatura corporea, la sessualità, l’appetito. Acido g-amminobutirrico (GABA) Il principale neurotrasmettitore inibitorio. Nell’uomo è direttamente responsabile della regolazione del tono muscolare, ed è implicato nellla funzionalità del sonno Glutammato Il principale neurotrasmettitore eccitatorio. Fondamentale nei meccanismi dell’apprendimento e della memoria a lungo termine. Acetilcolina Controlla le aree del cervello deputate alle funzioni della attenzione, memoria e apprendimento.

Cervello – Mente CERVELLO Massa anteriore del prosencefalo che costituisce la parte anteriore e superiore dell’encefalo, costituita da due formazioni laterali e simmetriche (emisferi) uniti tra loro da una larga commissura. MENTE Coscienza interna delle esperienze passate e della attività cognitiva in corso, che comprende le attività superiori tipiche degli esseri umani

Emozione L’emozione può essere definita come quella complessa catena di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante (INPUT) e l’esecuzione del comportamento rispondente (OUTPUT). INPUT TIMICO ( Afferenze esterne, cenestesica, mnestica) VALUTAZIONE ( Livello innato, appreso, pensabilità timica) ATTIVAZIONE OUTPUT

Cosa è un sistema emozionale? I circuiti neurali di un’emozione: Sono geneticamente predisposti (innati) e selezionati per il loro valore adattativo Sono organizzati per rispondere in modo automatico agli stimoli salienti Modificano i comportamenti, attivando o inibendo programmi motori, i pattern biochimici, l’attivazione fisiologica. Influenzano anche i sistemi sensoriali Interagiscono con i sistemi cognitivi Sono implicati nei circuiti alla base dell’esperienza soggettiva cosciente

Neurologia delle emozioni Timologia

Neurologia delle emozioni Hardware emotivo Conoscerne la base neurobiologica Identificare i circuiti neurali specializzati per la produzione delle emozioni Comprendere come sono organizzate le risposte emozionali nel cervello

Neurologia delle emozioni Hardware emotivo 1) Conoscerne la base neurobiologica Identificare i circuiti neurali specializzati per la produzione delle emozioni Comprendere come sono organizzate le risposte emozionali nel cervello

Sostanze chimiche cerebrali Neurotrasmettitori Neuromodulatori Serotonina Dopamina Noradrenalina Endorfine Eccitatori Inibitori Glutammato Gaba

Sistema serotoninergico Nuclei del rafe

SISTEMA SEROTONINERGICO Regola il tono dell’umore, ed alcune funzioni cognitive; Regola il comportamento motorio; alimentare; Regola alcune funzioni neuroendocrine; Regola la temperatura corporea.

Sistema noradrenergico Regola la funzionalità delle risposte comportamentali (capacità di pensiero, tono d'umore) ed umorali (secrezione di ormoni) verso stimoli ambientali potenzialmente pericolosi.

Sistema dopaminergico Substantia nigra

Sistema dopaminergico Controllo dei comportamenti motivati e della modulazione degli stati affettivi.. La maggior parte dei neuroni dopaminergici si trova nel mesencefalo e nel diencefalo e funzionalmente possono essere ripartiti in tre sistemi. Il secondo e terzo sistema nell'uomo regolano la capacità di apprezzare gli eventi gratificanti e le esperienze piacevoli

Neurologia delle emozioni Hardware emotivo Conoscerne la base neurobiologica 2) Identificare i circuiti neurali specializzati per la produzione delle emozioni Comprendere come sono organizzate le risposte emozionali nel cervello

Il cervello trino (Mac Lean, 1970) Cervello emotivo Cervello razionale Sistema limbico Neocorteccia Cervello rettiliano Tronco encefalico Gangli della base

Archipallio – Cervello primitivo (rettiliano “complesso R",) comprende le strutture del tronco-encefalo, il cervelletto, il mesencefalo, il globo pallido ed il bulbo olfattorio Responsabile della preservazione dell’individuo; qui troviamo le reazioni istintive di riflesso e i comandi che permettono alcune azioni involontarie ed il controllo di funzioni “VISCERALI” (cardiaca, polmonare ed intestinale) indispensabili alla vita. - E’ nel complesso rettiliano che nascerebbero quelle manifestazioni del fenomeno del ritualismo per mezzo del quale gli animali cercano di definire la propria posizione gerarchica nel gruppo e di stabilire il proprio spazio nella nicchia ecologica. Lo sviluppo del bulbo olfattorio e delle sue connessioni ha reso possibile un’accurata analisi degli stimoli olfattivi e dello sviluppo di risposte orientate da questi stimoli tipo l’approccio, l’attacco, la lotta e l’accoppiamento. - Durante l’evoluzione alcune di queste funzioni “rettiliane” sono state perse o minimizzate (negli umani l’amigdala e la corteccia entorinale sono le uniche strutture limbiche connesse con il sistema olfattorio).

Paleopallio - Cervello intermediato (dei primi mammiferi) comprende le strutture del sistema limbico. - Qui si sviluppano funzioni affettive specifiche quali quelle che inducono le femmine ad accudire e proteggere i piccoli o quelle che portano i cuccioli a sviluppare comportamenti ludici ; - Questo sistema è anche responsabile di alcuni aspetti dell’identità personale e di alcune funzioni connesse alla memoria.

Anatomia funzionale del sistema limbico IPPOCAMPO > Memoria, Motivazioni, AMIGDALA > Emozioni, Motivazioni, Sessualità, Memoria NUCLEO ACCUMBENS > Motivazioni NUCLEI SETTALI > Affettività, Sessualità IPOTALAMO > Motivazioni, Emozioni, Sessualità, Memoria, Stato di coscienza, Secrezione endocrina CORTECCIA ASSOCIATIVA LIMBICA AREE ASSOCIATIVE TEMPORALI: Aree anteriori > Memoria verbale Aree infero-mediali > emotività Giro paraippocampale > memoria

Neopallio - Cervello razionale (mammiferi recenti) comprende gli emisferi (la neocortex) ed alcuni gruppi di neuroni. Produzione del linguaggio simbolico che permette all’uomo di effettuare funzioni intellettuali quali leggere, scrivere e fare calcoli matematici. Sede “regista” delle capacità motorie, sensitive, sensoriali

Neurologia delle emozioni Hardware emotivo Conoscerne la base neurobiologica Identificare i circuiti neurali specializzati per la produzione delle emozioni 3) Comprendere come sono organizzate le risposte emozionali nel cervello

Evoluzione dei modelli teorici 1) Centro cerebrale unico 2) Sistema cerebrale subcorticale unico per tutte le emozioni 3) Dicotomia subcorticale – corticale 4) Lateralizzazione emisferica 5) Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione 6) Integrazione mente – cervello - corpo

Anatomia funzionale del sistema limbico IPPOCAMPO > Memoria, Motivazioni, AMIGDALA > Emozioni, Motivazioni, Sessualità, Memoria NUCLEO ACCUMBENS > Motivazioni NUCLEI SETTALI > Affettività, Sessualità IPOTALAMO > Motivazioni, Emozioni, Sessualità, Memoria, Stato di coscienza, Secrezione endocrina CORTECCIA ASSOCIATIVA LIMBICA AREE ASSOCIATIVE TEMPORALI: Aree anteriori > Memoria verbale Aree infero-mediali > emotività Giro paraippocampale > memoria

Evoluzione dei modelli teorici 1) Centro cerebrale unico 2) Sistema cerebrale subcorticale unico per tutte le emozioni 3) Dicotomia subcorticale – corticale 4) Lateralizzazione emisferica 5) Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione 6) Integrazione mente – cervello - corpo

Cognizione = corticale Emozioni = sottocorticali

Lobotomia prefrontale

Evoluzione dei modelli teorici 1) Centro cerebrale unico 2) Sistema cerebrale subcorticale unico per tutte le emozioni 3) Dicotomia subcorticale – corticale 4) Lateralizzazione emisferica 5) Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione 6) Integrazione mente – cervello - corpo

Lateralizzazione emisferica emozionale Differenze individuali nell’asimmetria emisferica sono associate a tendenze croniche a sperimentare affetti positivi o negativi. Individui con dominanza dell’emisfero sinistro hanno riportato più esperienze affettive positive (Tomarken et al., 1992) Nei neonati una maggiore attivazione frontale destra predice uno stress maggiore in risposta alla separazione dalla madre (Davidson, 1994 )

La neocorteccia e le emozioni Le emozioni non sono solo sottocorticali Lesioni emisfero sinistro Lesioni emisfero destro Reazioni catastrofiche Disperazione Indifferenza, inadeguatezza della risposta emozionale Emisfero sinistro: emozioni positive Emisfero destro: emozioni negative

Il ruolo delle aree corticali nelle emozioni La lateralizzazione emisferica delle emozioni Davidson (1992, 1993) Maggior attivazione emisfero sinistro a riposo Maggior attivazione emisfero destro a riposo Maggior predisposizione soggettiva verso le emozioni positive Maggior attivazione in emozioni positive Maggior predisposizione soggettiva verso le emozioni negative Maggiore attivazione in emozioni negative

La dimensione della piacevolezza Emisfero destro: emozioni negative Emisfero sinistro: emozioni positive

La neocorteccia e le emozioni Superamento della dicotomia corticale - sottocorticale Cognizione Emozione Lateralizzazione emisferica e dicotomia emozioni positive - negative

Il ruolo delle aree corticali nelle emozioni Una proposta alternativa G. Gainotti et al. (1993) emisfero sinistro emisfero destro Regolazione emozionale attraverso modulazione dell’attività dell’emisfero destro. Adeguatezza della risposta emozionale Attivazione della componente espressiva e fisiologica della risposta emozionale

Putamen Globo pallido Caudato Lobi frontali: circuiti cortico-sottocorticali Circuito Motorio Putamen Circuito del cingolo anteriore Tubercolo olfattivo Globo pallido Circuito orbitofrontale mediale Nucleus accumbens Circuito Oculomotorio Talamo anteriore ventrale Circuito orbitofrontale laterale Caudato Substantia nigra Circuito Prefrontale Dorsolaterale Talamo medio dorsale

Evoluzione dei modelli teorici 1) Centro cerebrale unico 2) Sistema cerebrale subcorticale unico per tutte le emozioni 3) Dicotomia subcorticale – corticale 4) Lateralizzazione emisferica 5) Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione 6) Integrazione mente – cervello - corpo

Sistemi neurali complessi e specifici per tipo di emozione Da un unico sistema neurale per tutte le emozioni Sistemi neurali complessi e specifici per tipo di emozione

Circuiti LCSPT (limbic-cortical-striatal-pallidal-thalamic) Percezione emotiva con modulazione comportamentale adeguata Corteccia Orbitofrontale Mediale Corteccia del cingolo anteriore Striatum Caudato Substantia Nigra AMIGDALA AMIGDALA AMIGDALA Pallidum Talamo mediodorsale Talamo ventrale anteriore Troncoencefalo Ipotalamo

Panksepp (1998) Stimolo, evento ambientale Emozioni Anticipazione (seeking) Paura Rabbia Panico Stimolo, evento ambientale Emozioni Sistemi motivaz. sociali Sistemi motivazionali-comportamentali Attaccamento Accudimento Sessualità Competizione Cooperazione Affiliazione Gioco Sociale Comportamento

Panksepp (1998) Dopamina Ricerca Paura Panico Comportam. Appetitivo Auto-stimolazione Comportam. rinforzati Anticipazione e Ricerca Nucleo del setto Gangli della base Ricerca Fuga Freezing Difesa Agitazione Vocalizzaz. di stress Attaccamento Contatto sociale Paura Panico GABA e BZ Serotonina CCK Ormoni Norepinefrina Serotonina GABA Rabbia Attacco Lotta Amigdala Ipotalamo PAG Amigdala Ipotalamo PAG

Evoluzione dei modelli teorici 1) Centro cerebrale unico 2) Sistema cerebrale subcorticale unico per tutte le emozioni 3) Dicotomia subcorticale – corticale 4) Lateralizzazione emisferica 5) Circuiti cerebrali complessi e specifici per tipo di emozione 6) Integrazione mente – cervello - corpo

Integrazione mente – cervello - corpo

Neuroimmagini funzionali dell’attività cerebrale Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI)

Aree specifiche per emozione fMRI ed emozioni Aree specifiche per emozione Stimolo di paura Amigdala

fMRI ed emozioni

Studi di attivazione corticale (PET) nelle risposte emotive

Neurologia delle emozioni Timologia

Software emotivo Paura Rabbia Angoscia Aspettativa Dati neurofisiologici Paura Rabbia Angoscia Aspettativa Paura (amigdala lat. e centr., sostanza grigia, ipotalamo ventrolaterale) Rabbia (amigdala mediale, sostanza grigia, ipotalamo mediale) Angoscia e separazione (talamo dorsomediale, nuclei stria terminale) Aspettativa (gangli della base, corteccia orbitofrontale)

Emozioni primarie EMOZIONI PRIMARIE DI TOMKINS (1984): rabbia, interesse, disprezzo, disgusto, paura, gioia, vergogna, sorpresa EMOZIONI PRIMARIE DI IZARD (1977, 1991): interesse, gioia, sorpresa, disagio, rabbia, disgusto, disprezzo, paura, vergogna, colpa EMOZIONI PRIMARIE DI PLUTCHIK (1962, 1984): gioia, accettazione, paura, sorpresa, tristezza, disgusto, rabbia, attesa EMOZIONI PRIMARIE DI EKMAN (1972, 1992): rabbia, gioia, tristezza, paura, disgusto, sorpresa

Inside Out ( 2015)

Caratteristiche delle emozioni primarie SEGNALI ESPRESSIVI UNIVERSALI PRESENZA IN ALTRI PRIMATI DISTINTA FISIOLOGIA ANTECEDENTI DISTINTIVI E UNIVERSALI COERENZA TRA I VARI ASPETTI DELLA RISPOSTA RAPIDA INSORGENZA BREVE DURATA VALUTAZIONE COGNITIVA AUTOMATICA

Software emotivo timologico Emozione Tropismo Edonia Spinta attrattiva Piacere o o repulsiva di dispiacere avvicinamento o allontanamento

Sistema Timico 1) Eutimico o della Sussistenza : soddisfazione, curiosità, gioco, eccitazione, consumazione. 2) Liminale o della Fatica: esplorazione, ricerca. 3) Cacotimico : Preservazione, repulsione, allontanamento. 4) Stasi o del Riposo: inattività, evitamento

Sistema timico Sistema tropico-edonico della RELAZIONE

Sistema della relazione

LA RABBIA La rabbia è una emozione tipica, considerata fondamentale da tutte le teorie psicologiche poiché per essa è possibile identificare una specifica origine funzionale, degli antecedenti caratteristici, delle manifestazioni espressive e delle modificazioni fisiologiche costanti, delle prevedibili tendenze all'azione. Essendo un'emozione primitiva, essa può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell'uomo.  Quindi, insieme alla gioia e al dolore, la rabbia è una tra le emozioni più precoci. Essendo l'emozione la cui manifestazione viene maggiormente inibita dalla cultura e dalle società attuali, molto interessanti risultano gli studi evolutivi, in grado di analizzare le pure espressioni della rabbia, prima cioè che vengano apprese quelle regole che ne controllano l'esibizione. Moltissimi risultano essere i termini linguistici che si riferiscono a questa reazione emotiva: collera, esasperazione, furore ed ira rappresentano lo stato emotivo intenso della rabbia; altri invece esprimono lo stesso sentimento ma di intensità minore, come irritazione, fastidio, impazienza.

Neuro-software della Rabbia Si configura come un comportamento complesso che non è regolato dall’attività di un singolo sistema isolato del cervello. Risposta emozionale specifica, ad alta valenza evolutiva, modulata dall’interazione di diverse aree cerebrali.

Circuiti neurali della rabbia e dell’aggressività Si identificano tre tipi di aggressività: silenziosa (predatoria ) affettiva (ovvero da difesa) sociale (per il mantenimento o la conquista di uno stato sociale) L’amigdala è sicuramente implicata nell’aggressività, la rimozione chirurgica di questa struttura negli animali provoca la riduzione dei comportamenti aggressivi. La sua azione si esplica attraverso le connessioni con l’ipotalamo che a sua volta agisce sul mesencefalo (tegmento ventrale e grigio periacqueduttale).

Circuiti neurali della rabbia e dell’aggressività SEROTONINA TESTOSTERONE DOPAMINA

La risposta allo stress

Filia Dal greco «amore, amicizia», elemento compositivo di vocaboli derivati dal greco o formati modernamente, in cui indica «amicizia, simpatia, favore», o anche «tendenza, affinità»  La relazionalità – dimensione fondante della vita mentale – è l’insopprimibile tendenza verso l’altro, come oggetto di bisogno, desiderio, passione (eros), o anche l’altro con cui ci completiamo, l’altro per cui proviamo amicizia (filia) o amore disinteressato (agape).

Hardware della filia Nell'uomo, come anche nei primati e nei roditori, la zona più direttamente coinvolta nell'elaborazione degli atteggiamenti sociali è quella della corteccia mediale anteriore.

Neuro-software filia/empatia Filia ailiF Empatia

EMPATIA Capacità di immedesimarsi con gli stati d’animo e con i pensieri delle altre persone, sulla base della comprensione dei loro segnali emozionali, dell’assunzione della loro prospettiva soggettiva e della condivisione dei loro sentimenti (Bonino, 1994). 

Empatia e neuroni MIRROR Studi sugli esseri umani hanno dimostrato che osservare le azioni o le espressioni facciali di altri individui induce un’attivazione degli stessi circuiti neurali che sono attivati quando è l’osservatore ad eseguire le stesse azioni o ad assumere le medesime espressioni facciali. (Leslie et al., 2004) L’empatia, quindi, si basa su un processo di simulazione interna degli stati altrui. (Gallese V., 2003)

Il circuito mirror nell’uomo 1. Lobulo parietale inferiore (IFP) 2. Giro frontale inferiore (pars opercularis – area 44) 3. Corteccia premotoria adiacente

Sistema mirror: meccanismo di attivazione Corteccia prefrontale F6-F7 motivazione F1 Corteccia parieto-occipito-temporale Movimento Informazioni sensoriali F2-F5

Funzioni e disfunzioni del circuito orbito-frontale mediale Funzione: Mediare risposte empatiche e socialmente appropriate Disfunzioni: Cambiamento di personalità Impulsività Labilità emozionale Eccessiva irascibilità Incapacità a rispondere agli stimoli sociali in modo appropriato Mancanza di empatia e di giudizio Commenti sessuali impropri e inappropriata giocosità

Funzioni e disfunzioni del circuito del nucleo cingolato anteriore Mediazione del comportamento motivato Disfunzioni Ridotta motivazione Mutismo acinetico Apatia profonda Abulia Possibile incontinenza Linguaggio monosillabico Assenza di: Iniziativa motoria e psichica Movimenti spontanei Risposte emotive

Cognizione Emozione Empatia Empatia puo’ essere considerata non solo come una forma di conoscenza, ma anche come un processo cognitivo, un’abilità che può essere praticata, allenata, e in cui si può diventare esperti. Si può riuscire a decidere in maniera flessibile quando, come e quanto attivare il sentimento empatico, a seconda delle situazioni e della persona o del contesto sociale in cui interagiamo

LA FELICITA’ Secondo Argyle (1987), il maggiore studioso di questa emozione, la felicità è rappresentata da un senso generale di appagamento complessivo che può essere scomposto in termini di appagamento in aree specifiche relazionali. Espressione relazionale sorridente, pacata, serena….potente generatore di comportamenti fluidi e di interazione efficaci…..è empatica….potenzia ed è potenziata da ogni altra emozione eutimica.( Bonesso) La felicità indica la risposta ad uno stimolo, ad un accadimento, si lega ad uno stimolo e persiste finche lo stimolo stesso non si esaurisca ( V. Andreoli)

Etimologia della felicità Dal greco eudaimonia: eu – bene, daimon – spirito spirito buono Dal latino felix con radice nel verbo feo (produco) contento, appagato

Felicità Relazione Gioia Azione

La Gioia La gioia è qualcosa di indipendente a qualunque relazione. Non tiene conto dell’io, ma deriva da una visione ampia, globale della condizione esistenziale dell’essere nel mondo, dentro la variabilità delle esperienze e del loro effetto Immediato ( V. Andreoli) Spesso confusa con la felicità, di cui non possiede la condizione di stato, essendo più breve, ma con un livello di eccitazione superiore, che può diventare euforia

Etimologia della gioia Dal greco euphrosyne: eu – buono, phronèo – penso penso il buono Dal latino gaudia gioia

Hardware della gioia - felicità La fRM ha individuato il precuneo come sede della gioia-felicità. Questa piccola regione del lobulo parietale superiore del cervello è già conosciuta in quanto luogo importante per altre funzioni cerebrali come memoria, immaginazione, riflessione e altro. Più le dimensioni del precuneo sono ampie, maggiore sarebbe la capacità di goderne.

Hardware della gioia - felicità

Neurochimica della gioia - felicità La Serotonina stimola la  passione d’amore, le relazioni sociali, i pensieri positivi, il contatto fisico. La Dopamina esempio sembra promuovere la motivazione personale, l’attività. Le Endorfine ed encefaline, ormoni che producono un effetto euforico, ansiolitico e analgesico. Esse modulano il messaggio di dolore, inibendone la trasmissione al cervello e causano una sensazione di benessere. L’ossitocina coinvolta nei meccanismi dell’allattamento, riduce lo stress, mantiene l’amore dei genitori per i figli, facilita le relazioni sociali, oltre che di coppia.

Colpa Relazione Tristezza Azione

Hardware della tristezza - colpa

Neurochimica della tristezza - colpa Causata da una carenza di neurotrasmettitori monoaminergici - serotonina e/o noradrenalina (e/o dopamina?) Una deplezione chimica di neurotrasmettitori induce nell’animale una condizione assimilabile alla depressione. Gli AD incrementano in acuto le concentrazioni di monoamine e determinano in cronico una modificazione a livello dei recettori post-sinaptici ed il ripristino della neurotrasmissione della serotonina e/o noradrenalina.

Psicodinamica della tristezza - colpa La tristezza è una emozione primaria e adattiva, che comunica l’avvento di un evento negativo e vuole proteggere l’individuo affinché esso non si verifichi più, svolgendo quindi una funzione di protezione del Sè. La tristezza può diventare un momento produttivo, come suggerisce Hermann Hesse: ”Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.” I momenti più tristi possono creare un bagaglio d’esperienza in grado di dare senso alla nostra esistenza, perché insegnano che si può uscire dalla bufera, se la si vive e si capisce che ha durata limitata. A tal proposito mi sembra doveroso citare Hegel, in particolare la triade tesi-antitesi-sintesi, che sottolinea l’importanza del negativo. Il filosofo ritiene che la fase dell’antitesi, del negativo, è fondamentale per avere una visione globale dell’esistenza, e permette inoltre di giungere a una sintesi, che è un superamento della tesi, ossia del positivo.

Tristezza o depressione? sembra aver accompagnato la persona fin dall’infanzia rompe l’equilibrio precedente Caratteristiche carattere depressivo vari tipi di carattere Personalità possibili sempre presenti Fattori scatenanti coinvolge tutto è limitata ai fatti che l’hanno determinata Intensità cronica breve Durata Tristezza nella distimia Tristezza

Temperamento depressivo Depressione Minore o Breve Distimia Episodio/i Affettivi Maggiori Sequele interpersonali Akiskal AS, Journal of Affective Disorders; 2001

Il Sistema dell’azione

LA PAURA Stati di diversa intensità emotiva fisiologica ( timore, apprensione) o patologica (ansia, il terrore, la fobia o il panico.  Vissuto fenomenico rappresentato da un senso di forte spiacevolezza e da un intenso desiderio di allontanamento nei confronti di un oggetto o situazione giudicata pericolosa.  Altre costanti dell'esperienza della paura sono la tensione che può arrivare sino alla immobilità (l'essere paralizzati dalla paura) e la selettività dell'attenzione ad una ristretta porzione dell'esperienza., con focalizzazione della coscienza non solo per il campo percettivo esterno ma anche quello interiore dei pensieri che risultano statici, quasi perseveranti.

Hardware della paura L’amigdala è stata identificata come struttura centrale del circuito neurale coinvolto nella percezione della salienza emozionale nelle espressioni facciali; sembra quindi che essa svolga un ruolo più generale nel processamento di tutte le forme di informazioni sociali salienti, o nella decodifica di espressioni facciali di natura ambigua.

Il circuito della paura e ruolo dell’amigdala Cortecce associative Cortecce sensoriali (visiva) Talamo Nucleo laterale Amigdala Nucleo centrale Nuclei modulatori Sostanze Neuromodul. Comport. Autonomiche Endocrine Nuclei attivatori di risposte

Il circuito della paura e ruolo dell’amigdala Talamo Amigdala Ipotalamo (ormoni e regolazione motivazionale – comportamentale) Ippocampo (memoria, elaborazione contesto)

Doppia via di elaborazione Cortecce sensoriali (visiva) Via alta riconoscimento degli stimoli Cortecce associative Cortecce sensoriali (visiva) Talamo Amigdala Via bassa elaborazione e risposta veloce Risposta

Basi neurali della paura acquisita

La fiducia Atteggiamento, verso altri o verso se stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità.

Neurochimica della fiducia La fiducia è essenziale per le normali operazioni che si svolgono nella società umana. Togliere la fiducia vuol dire compromettere l’amore, l’amicizia, il commercio e il comando. L’ossitocina, è un piccolo peptide, prodotta per la maggior parte dall’ipotalamo,che ha effetti su alcuni bersagli del corpo e su alcune regioni del cervello, le quali funzioni sono associate al comportamento sociale e emozionale Negli animali, l’ossitocina contribuisce all’attaccamento sociale, incluso il legame tra femmine e maschi dopo l’accoppiamento, il legame madre figlio dopo il parto ed altri comportamenti sessuali. Accanto alla complessa e specifica azione, l’ossitocina può lavorare per abbassare la naturale resistenza che gli animali hanno in prossimità di altri, questo facilita quello che viene chiamato “comportamento di avvicinamento”. Dato questo sfondo, Kosfeld et al. hanno ipotizzato, in modo razionale e perspicace, che l’ossitocina potrebbe essere coinvolta nella fiducia nella specie umana. Dopotutto, la fiducia e l’avvicinamento sono indelebilmente collegati. Noi comunemente descriviamo il bambino come uno che avvicina con disinvoltura perchè si fida, e usiamo descrizioni simili anche per descrivere alcune situazioni che coinvolgono animali.

Neurochimica della fiducia L'ormone sessuale maschile, il testosterone, diminuisce la fiducia nel prossimo. Lo rileva uno studio dell‘Universita' di Citta' del Capo,condotto su un campione di donne, ha evidenziato che il testosterone ha effetto nel ridurre la fiducia verso gli sconosciuti concludendo che gli effetti 'antisociali' ipotizzati per il testosterone sono veri.

Hardware della fiducia Uno studio condotto dal Baylor College of Medicine a Houston in Texas, l'area è situata in alcune strutture sub-corticali contenute nei gangli basali, quelle del nucleo caudato. Il cervello dei partecipanti è stato monitorato durante la durata dell'esperimento attraverso la risonanza magnetica, le letture degli strumenti hanno mostrato che c'era un aumento di attività nella zona del nucleo caudato a seconda che il giocatore avesse più o meno fiducia nei confronti del proprio partner finanziario.

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….sono stato un essere senziente, un animale pensante di questo splendido Pianeta, ed è stato un enorme privilegio e un'immensa avventura (2015)