E.P. LOVECRAFT E LA LETTERATURA HORROR

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Transcript della presentazione:

E.P. LOVECRAFT E LA LETTERATURA HORROR

Che cos’è l’horror Nasce come reazione alla (o come conseguenza della?) razionalità illuminista. Illuminismo → riduzione del sentimento religioso a “superstizione” e sottovalutazione del valore dell’intuizione Romance gotico del secondo Settecento: tentativo di mettere in discussione la “materialità” dell’esistenza quotidiana → la conoscenza diventa tema centrale (come rendere noto l’ignoto, quel che non può essere razionalmente compreso e spiegato) Violazione delle categorizzazioni culturali (recupero dell’impuro, del pericoloso, dell’abominevole) Fattore determinante per la produzione dell’effetto estetico dell’ horror: mincaccia alle categorie cognitive del soggetto

Il mostruoso “Mostro”: figura mitologica “che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale, in quanto per lo più formata di membra e di parti eterogenee, appartenenti a generi e specie differenti, con aspetto deforme e dimensioni anormali sì da indurre stupore e paura” (Enciclopedia Treccani). Il latino monstrum deriva da moneo, e quindi contiene anche una dimensione “ammonitrice”, di avvertimento. Il mostro sfugge alle categorizzazioni e alle formalizzazioni: è spesso rappresentato come in stato di decomposizione, privo di alcune parti, informe. È indescrivibile, innominabile, inconcepibile (“It”). Produce repulsione e disgusto perché viola norme etiche ed estetiche. È generato da: Fissione (spaziale o temporale), che genera incompletezza Fusione, che fonde e confonde elementi di diverse categorie Deformazione, che causa alterazioni delle forme culturalmente accettate.

Il fascino dell’horror Fascino per la rappresentazione della violenza fisica e psicologica, spesso dalla prospettiva della vittima Messa in scena della paura, in un contesto che la anestetizza (il soggetto che legge prova paura per interposta persona, senza dover affrontare direttamente il pericolo del mostruoso) Alterazione dello stato emotivo del soggetto che agisce (nel testo) e di conseguenza del soggetto che legge grazie all’espediente della suspense: l’azione si carica di attese, focalizzando parossisticamente l’attenzione del personaggio e del lettore

La struttura narrativa dell’horror La trama della “scoperta” Annuncio dello straordinario → scoperta → conferma → confronto finale La trama della “conoscenza proibita” Preparazione → esperimento → effetto boomerang → confronto finale La trama dell’“invasione” Situazione di partenza → irruzione dall’esterno → crisi dell’ordine costituito → fuga → confronto finale

Lo sviluppo dell’horror Il romance gotico inglese Horace Walpole, The Castle of Otranto (1764) M.G. Lewis, The Monk (1796) L’horror della prima metà dell’Ottocento Mary Shelley, Frankenstein (1818) John Polidori,The Vampyre (1819) Charles Robert Maturin, Melmoth the Wanderer (1820) I racconti di Edgar Allan Poe L’horror moderno Robert Louis Stevenson, The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1886) Oscar Wilde, Picture of Dorian Gray (1890) Bram Stoker, Dracula (1897) H.P. Lovecraft, la serie di Cthulhu (anni Venti del Novecento) L’horror contemporaneo Horror “realistico” (Stephen King) Splatter (serie di film come Saw) Horror fantascientifico (Alien)

_______________________________________ Tipologie di horror _______________________________________ Il gotico “storico”: passato re-immaginato nei suoi aspetti più “orrendi”, ma senza irruzione del soprannaturale Il gotico “spiegato”: eventi apparentemente soprannatuali che incutono orrore ma che poi vengono spiegati razionalmente L’horror soprannaturale: l’orrore è prodotto dall’irruzione del sovrannaturale L’horror dell’incertezza: l’origine soprannatuale degli eventi “mostruosi” potrebbe essere attribuita alla percezione distorta dalla paura del soggetto traumatizzato

_______________________________________ Sotto-generi dell’horror _______________________________________ Post-apocalisse Horror comico Dark Fantasy Possessione demoniaca Case stregate Fantasmi Mostruosità fisiche Serial killers Cannibalismoi Vampiri Licantropi Zombi

_______________________________________ H.P. Lovecraft _______________________________________ Howard Phillips Lovecraft nasce nel 1890 a Providence, Rhode Island. Da bambino soffre di salute cagionevole, ed è costretto a studiare a casa. Si appassiona alla narrativa fantastica di Edgar Allan Poe e all’astronomia. Non conclude gli studi di scuola superiore a causa di un esaurimento nervoso e si chiude in casa per molti anni. Inizia a pubblicare racconti nel 1923, nella rivista pulp Weird Tales. “The Call of Cthulhu” esce nel 1928, e diventa cardine centrale del cosiddetto Cthulhu Mythos, in cui si ipotizza l’esistenza di crudeli e potentissime divinità transdimensionali che esercitano una nascosta influenza malevole sull’umanità, nell’attesa di tornare a dominare il nostro universo. Scompare nel 1937, e diventa famoso solo dopo la morte grazie agli amici August Derleth e Donald Wandrei, che fondano la casa editrice Arkham House allo scopo di conservare e promuovere la sua opera.È considerato l’inventore dell’horror cosmico, la cui premessa fondamentale è che “common human laws and emotions have no validity or significance in the cosmos-at-large”.

______________________________________ I temi di Lovecraft ______________________________________ I temi fondamentali dell’opera di Lovecraft, tutti presenti in “The Call of Cthulhu”, sono: La conoscenza proibita – Molti dei suoi personaggi sono spinti dalla curiosità scientifica, e si avventurano in ricerche concernenti misteri che non dovrebbero essere rivelati, perché metterebbero in dubbio la nostra stessa cognizione della realtà; in alcuni casi, scoprire quel che è nascosto può anche portare al risveglio di forze potentissime e malvagie. Le influenze ultraterrene sull’umanità – Cthulhu è venerato in varie parti del mondo e sotto vari nomi da comunità “primitive” (gli Inuit della Groenlandia, i seguaci del voodoo i Louisiana), ma esercita un’influenza distruttrice anche su autorevoli studiosi di varie discipline – il razzismo dell’autore si manifesta nella scelta di soggetti non-bianchi come veicoli privilegiati per l’“ingresso” del male nel mondo, ma paradossalmente sono le punte più avanzate della civiltà euro-americana ad avvertire questa presenza, quasi a suggerire una qualche “comunanza” (un kindred?) che smonta dall’interno i presupposti razzisti dell’universo lovecraftiano (come per altri versi succede in Edgar Allan Poe).

______________________________________ I temi di Lovecraft ______________________________________ Il destino – Spesso i personaggi di Lovecraft non hanno il controllo delle proprie azioni, e non riescono a evitare di incorrere in un destino prefissato. Lovecraft fonde una versione distorta e rovesciata del mito puritano della predestinazione con l’ansia contemporanea per la perdita di controllo del singolo sulle vicende individuali e collettive, già manifestata nella Prima guerra mondiale e pronta a riesplodere con la Grande Depressione e poi con il secondo conflitto mondiale. Il declino della civiltà – Lovecraft condivide le teorie di di Friedrich Nietzsche e del pensatore conservatore/rivoluzionario Oswald Spengler, autore de Il declino dell’Occidente (1922), in cui si propone l’immagine di un destino ciclico delle grandi civiltà, che ora sta investendo l’Occidente. Nel 1927 Lovecraft scrive a Clark Ashton Smith, altro autore horror: “It is my belief, and was so long before Spengler put his seal of scholarly proof on it, that our mechanical and industrial age is one of frank decadence”. Alcuni personaggi di Lovecraft sono intellettuali e scienziati che gradualmente precipitano verso l’abisso della barbarie, corrotti dall’influenza delle divinità transdimensionali che cercano di riconquistare il nostro universo.

______________________________________ I temi di Lovecraft ______________________________________ Razza e classe sociale – Lovecraft è dichiaratemente razzista e classista, e crede nella necessità di instaurare o rafforzare barriere dirette a “preservare” la superiorità delle classi sociali più alte, e bianche. In un poemetto giovanile, “On the Creation of Niggers” (1912), descrive i neri come “beasts […] in semi-human figure [...] filled with vice”. Il suo razzismo e il suo classismo sono però di carattere più socio-culturale che biologico (Lovecraft sposerà una donna ebrea “ben integrata” nella cultura WASP), perché per lui è la non adesione ai valori di un Occidente peraltro sull’orlo della regressione alla barbarie a qualificare neri e proletari come “inferiori”. Per dare una spiegazione alla contraddizione tra l’esaltazione della civiltà occidentale e la denuncia della sua decadenza Lovecraft deve quindi ricorrere alla fantasia delle divinità ultraterrene che stanno riconducendo la parte migliore dell’umanità a una condizione primitiva (proprio quella così aborrita dei “selvaggi” e dei poveri). Scienza e decadenza – Lovecraft è convinto che il progresso scientifico e tecnologico comporti rischi apocalittici per l’umanità, ben prima dell’invenzione della bomba atomica e della diffusione dell’inquinamento ambientale. Secondo Lovecraft la teoria della relatività ha gettato il mondo nel caos, distruggendo la nostra visione ordinata dell’universo (cfr. la geometria aberrante e gli angoli impossibili degli edifici di R’lyeh in “The Call of Cthulhu”, con la loro architettura “abnormal, non-Euclidean, and loathsomely redolent of spheres and dimensions apart from ours”) e condannandoci a una inevitabile decadenza.

______________________________________ I temi di Lovecraft ______________________________________ Religione – La visione del mondo di Lovecraft (che si dichiara teoricamente agnostico e praticamente ateo) è innervata dal concetto di “cosmic indifference”: le divinità che popolano le sue opere sono mostruosamente crudeli e non prestano alcuna attenzione alle sofferenze dell’umanità, che nel suo romanzo At the Mountains of Madness (1936) risulta essere stata creata dagli “Antichi” per esserne schiava. La religione è per Lovecraft la venerazione di entità che andrebbero invece combattute con la forza della razionalità, che però è troppo debole per resistere. Superstizione – Nel 1926 il famoso “mago della fuga” Harry Houdini chiede a Lovecraft di scrivere per lui un trattato sulla superstizione, ma muore subito dopo, e Lovecraft finisce il libro, dal titolo The Cancer of Superstition, assieme a un suo collaboratore; il libro vuole dimostrare che “all superstitious beliefs are relics of a common ‘prehistoric ignorance’ in humans” e ne denuncia il potere corruttivo (molto simile a quello di Cthulhu…).

L’eredità di Lovecraft ______________________________________ Lovecraft ha esercitato un’enorme influenza sull’horror successivo, riconosciuta da scrittori come Robert Bloch, Fritz Leiber, William S. Burroughs, Stephen King, Joe R. Lansdale, Alan Moore e Neil Gaiman, registi come John Carpenter, Stuart Gordon e Guillermo Del Toro, e artisti come H.R. Giger. La sua innovazione fondamentale consiste nell’aver spostato la dimensione del fantastico “orrorifico” da quella puramente individuale di Poe o James, Shelley o Stevenson, a quella “cosmica”, che anticipa le paure sull’estizione dell’umanità solo successivamente esplicitate con le catastrofi nucleari ed ecologiche.