CORSO DI FORMAZIONE ANTINCENDIO ED EMERGENZE (RISCHIO BASSO) Paolo Gentile paologentile@rs-ergonomia.com 1
Definizione di “Emergenza” OGNI FATTO O SITUAZIONE CHE POSSA RAPPRESENTARE UN RISCHIO ANOMALO PER LE PERSONE O LE STRUTTURE DELL’INSEDIAMENTO Incendio Scoppio od esplosione Allagamento Fuga di gas Terremoto, inondazione, trombe d’aria Minacce, atti criminosi OGNI POTENZIALE PERICOLO CHE POSSA DETERMINARE UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA DEVE ESSERE: * INDIVIDUATO * VALUTATO IN TERMINI DI RISCHIO * ELIMINATO O RIDOTTO ATTRAVERSO INTERVENTI DI: PREVENZIONE, PROTEZIONE, GESTIONE DELL’EMERGENZA. 2
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA EVENTI ANOMALI R= P x D Dove: R = rischio P = probabilità D = magnitudo o grandezza del danno 3
D.Lgs.81/08 Art.43 – (Gestione delle emergenze) Disposizioni generali 1. … ll datore di lavoro: a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza; b) designa preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare; d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro; 4
D.Lgs.81/08 Art.43 – (Gestione delle emergenze) Disposizioni generali e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili. e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo si applica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazione dei rischi. 3. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva. 5
PIANO DI EMERGENZA Insieme coordinato delle procedure di carattere tecnico, organizzativo e personale da intraprendere per fronteggiare ipotizzate situazioni di emergenza
PROCEDURA DI PREVENZIONE DELLE AGGRESSIONI Nei casi di contestazioni rispetto le cure ricevute, il paziente verrà indirizzato, previo appuntamento, presso il Direttore tecnico o il coordinatore del reparto fisioterapisti. Il medico della struttura potrà, ove lo ritenga necessario, consigliare eventuali ulteriori terapie od approfondimenti diagnostici. Qualora il paziente attui comportamenti minacciosi verrà invitato a desistere, ed in caso contrario si presenterà un esposto presso le pubbliche autorità, dandone informazione alla ASL di competenza. Il pubblico non ammesso alle cure non deve entrare nei reparti, salvo il permesso degli operatori, soprattutto per gli accompagnatori di pazienti con difficoltà motorie e psichiche. Nel caso ci si trovi di fronte ad un tentativo di aggressione o di minaccia, si dovrà evitare di avere reazioni che possano alimentare i comportamenti aggressivi, rivolgersi immediatamente ai responsabili della struttura e denunciare i fatti accaduti. E' sconsigliabile fornire il proprio numero di telefono ai pazienti o ai loro familiari.
Che cosa fare in caso di terremoto IN CASO DI SCOSSA, IDENTIFICARE POSTI SICURI Sotto mobili robusti, come una pesante scrivania o un tavolo. Nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave, contro un muro interno. Lontano da vetri che potrebbero frantumarsi (finestre, specchi, quadri) o da librerie o altri mobili pesanti che potrebbero cadere. Non precipitarti verso l'uscita - Evita di usare il telefono e l’automobile
Procedimento di valutazione e Provvedimenti correttivi Individuazione dei pericoli d’incendio (combustibili, inneschi, propagazione) Persone esposte Eliminazione o riduzione dei rischi Valutazione del rischio residuo Verifica adeguatezza misure esistenti o misure ulteriori sul piano tecnico, organizzativo, formativo. ____________________________________ PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE (Riducono la PROBABILITA’ di accadimento dell’evento); PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE (Riducono il danno alle persone e alle cose derivante dall’evento). 10
MISURE DI PREVENZIONE PER RISCHI D’INCENDIO Destinazione d’uso dei locali Limitazione del carico d’incendio Aree a rischio specifico Impianti a regola d’arte Rispetto delle condizioni di esercizio Rispetto dei divieti e delle limitazioni Controlli periodici degli impianti Addestramento periodico del personale 11
GESTIRE LE EMERGENZE: MISURE DI PROTEZIONE PER RISCHI D’INCENDIO PROTEZIONE ATTIVA: Rivelazione automatica Impianti fissi di estinzione Impianti di controllo scarico fumi Alimentazione elettrica di emergenza Illuminazione di sicurezza Vigilanza e controllo PROTEZIONE PASSIVA: Compartimentazione Vie di esodo Scale a prova di fumo Distanze di sicurezza 12
COME USARE L’ESTINTORE Spazza il fuoco da destra a sinistra fino ad averlo spento. Il movimento a spazzare aiuta a estinguere il fuoco. Stai a distanza di sicurezza dal fuoco: gli estintori sono pensati per essere usati a una certa distanza. Nel caso in cui si sia riusciti a spegnere completamente le fiamme procurarsi immediatamente un altro estintore (se il primo è vuoto) e presidiare la zona per circa 20 minuti per evitare una ripresa delle fiamme. L’impiego dei mezzi di estinzione deve essere evitato da parte del personale. Il personale dipendente non dovrà mai attardarsi a spegnere incendi nel caso in cui possa ritenersi che un incremento delle fiamme possa intrappolarlo nel locale in cui si trova.
SCOPI DEL PIANO DI EMERGENZA EVITARE L’IMPROVVISAZIONE; DEFINIRE IN ANTICIPO QUALI SONO I MEZZI TECNICI, UMANI E ORGANIZZATIVI A DISPOSIZIONE PASSARE DALLA SITUAZIONE PSICOLOGICA DI PERICOLO (CHE PORTA SPESSO ALLA PAURA E POI AL PANICO) A QUELLO DI RISCHIO CONTROLLATO (+ CONSAPEVOLEZZA E + CONTROLLO = + SICUREZZA). IN SINTESI: LA SITUAZIONE DI EMERGENZA DEVE ESSERE ORGANIZZATA. 14
IL PIANO DI EMERGENZA FASI DELL’EMERGENZA DEVE ESSERE SEMPLICE E CHIARO DEFINIRE BENE I RUOLI DEI DIVERSI SOGGETTI INFORMARE, FORMARE E FARE PROVE PRATICHE _____________________________ FASI DELL’EMERGENZA 0. SITUAZIONE DI NORMALITA’ PREALLARME ALLARME EVACUAZIONE 0. RITORNO ALLA NORMALITA’ 15
CONTENUTI DEL PIANO DI EMERGENZA RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DELL’EVENTO Chi lo rileva. Che cosa deve fare. A chi lo deve segnalare COMUNICAZIONE Chi comunica all’interno e all’esterno la situazione ALLARME PER EVACUAZIONE Chi decide l’attivazione dell’allarme per evacuazione ADDETTI ALL’EMERGENZA Compiti del coordinatore e degli altri addetti GESTIONE DELL’EMERGENZA E RITORNO ALLA NORMALITA’ DESCRIZIONE E UBICAZIONE DEI MEZZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DISPONIBILI 16
Gestire l’evacuazione Percorsi di esodo Uscite di emergenza Luci di emergenza Evacuazione dei reparti/zone Ascensori Squadra di evacuazione Prove di evacuazione Segnaletica di sicurezza
Segnaletica di sicurezza Cartelli di divieto, prescrizione, attenzione, salvataggio e attrezzature antincendio.
COME DIFENDERSI IN SITUAZIONI DI FOLLA CON PANICO PRIMA DELL’EMERGENZA: osservare l’ambiente in cui ci si trova; individuare le uscite di sicurezza e come raggiungerle anche con fumo e al buio. DURANTE L’EMERGENZA: Non resistere alla folla Allargare i gomiti e afferrare un polso con l’altra mano. Piegarsi in avanti per poter respirare meglio Fatevi trasportare dalla folla senza sollevare troppo i piedi da terra e rischiare di essere calpestati Stare lontani da vetri/specchi e da punti di contrasto dove potete essere schiacciati Se cadete assumete la posizione a uovo (del rugbista) Possibilmente ancoratevi a qualcosa di fisso in attesa che la calca diminuisca 19
COMPITI DEGLI ADDETTI ALL’EVACUAZIONE IN CASO DI NORMALITA’: Comunicare al coordinatore dell’emergenza situazioni di anomalia, esempi: Passaggi ostruiti; Estintori mancanti o fuori posto; Carenze nella segnaletica; Uso abusivo di apparecchiature elettriche. ADDETTI ALL'EMERGENZA Coordinatore dell’emergenza appositamente formato Addetti all’emergenza ed evacuazione persone appositamente formate
COMPITI DEGLI ADDETTI ALL’EVACUAZIONE IN CASO DI SEGNALE DI EVACUAZIONE: Far defluire con calma ed ordine il personale ed i visitatori; Assistere le persone invalide, anziane, facilmente emotive; Verificare che non siano rimaste persone negli uffici, servizi igienici, magazzini, ecc. Fare l’appello delle persone al punto d’incontro stabilito; Segnalare al Coordinatore eventuali persone mancanti; Controllare che nessuno rientri prima del segnale di cessato allarme; Coordinare il rientro a emergenza conclusa.
Misure comportamentali
Segnali di emergenza
NUMERO UNICO DI EMERGENZA 112 per emergenza sanitaria, vigili del fuoco, polizia di stato, carabinieri
IL TRIANGOLO DEL FUOCO COMBURENTE COMBUSTIBILE INNESCO CONDIZIONI NECESSARIE PER LA COMBUSTIONE: QUANTITA’ OPPORTUNA DI OSSIGENO PRESENZA DI COMBUSTIBILE A DETERMINATA CONCENTRAZIONE TEMPERATURE OPPORTUNE FORNITE DA UNA SORGENTE DI CALORE O DI ACCENSIONE IN MANCANZA ANCHE DI UNA SOLA DI QUESTE TRE CONDIZIONI LA COMBUSTIONE NON PUO’ INIZIARE 26
COMBUSTIBILE E INNESCO E’ UNA SOSTANZA IN GRADO DI BRUCIARE. SI PUO’PRESENTARE ALLO STATO: SOLIDO (Carta, legno, tessuti, ecc.) LIQUIDO (Benzina, alcool, kerosene, ecc.) GASSOSO ( Metano. Acetilene, GPL, ecc.) PER AVERE L’INNESCO OCCORRE UNA SORGENTE DI CALORE, DI SUFFICIENTE INTENSITA’, CHE PROVOCA L’ACCENSIONE DI UNA MISCELA DI COMBUSTIBILE/COMBURENTE, DETERMINANDO LA REAZIONE DI COMBUSTIONE POSSIBILI INNESCHI: FIAMME, SCINTILLE (ELETTRICHE, ELETTROSTATICHE, DA ATTRITO, ECC.), MATERIALI AD ELEVATA TEMPERATURA. PER ESSERE EFFICACE L’INNESCO DEVE: - Avere temperatura > a quella di accensione della miscela; Apportare sufficiente energia termica; - Contatto duraturo nel tempo. 27
Modi di combustione CON FIAMMA: liquidi, gas, fase iniziale dei solidi. SENZA FIAMMA SUPERFICIALE (BRACE): nei combustibili solidi dopo la fiamma iniziale ESPLOSIONE: forte velocità di propagazione del fronte di fiamma deflagrazione: qualche centinaio di metri al secondo; detonazione: molte migliaia di metri al secondo. 28
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE FUMO (gas combusti, nebbie, ceneri, sostanze non combuste) OSSIDO DI CARBONIO: (CO) in carenza di ossigeno; ANIDRIDE CARBONICA: (CO2) in abbondanza di O; VAPORE ACQUEO: H2O COMPOSTI INTERMEDI GASSOSI (da sostanze chimiche plastiche) ANIDRIDE SOLFOROSA O SOLFORICA (da zolfo) CENERI (prodotti combusti) PERICOLI: <O nell’ambiente. Sostanze tossiche (CO). Gas inodori e incolori. Scaricare all’esterno. Ventilare il locale. 29
RISCHI PER LE PERSONE E PER L’AMBIENTE DANNI FISICI DOVUTI A: CALORE E ALTE TEMPERATURE CARENZA DI OSSIGENO INALAZIONE DI GAS TOSSICI O NOCIVI (MAGGIOR NUMERO DI CASI MORTALI)
RISCHI DA CALORE DANNI PROVOCATI: SI DETERMINANO PER CONDUZIONE E PER IRRAGGIAMENTO DANNI PROVOCATI: USTIONI, SHOCK DA CALORE, DISIDRATAZIONE GRAVITA’ DEI DANNI: SONO IN RELAZIONE A: INTENSITA’ (1°, 2°, 3° GRADO) % DELLA SUPERFICIE CORPOREA COLPITA ETA’ DELLA PERSONA COLPITA TEMPI DI SOPPRAVVIVENZA AL CALORE: (PER UN UOMO VESTITO E CON RISERVA D’ARIA) - 15 MINUTI A 120° - 5 MINUTI A 140° - 1 MINUTO A 180°
DANNI FISICI DA INCENDIO CARENZA DI OSSIGENO 21% DI OSSIGENO: NORMALE DAL 16 AL 12%: (IN TEMPI LUNGHI) MOVIMENTI DIFFICILI, RESPIRO ACCELERATO. DAL 12 AL 10%: ( IN TEMPI SUP. A 1 MIN.) POSSIBILITA’ DI COLLASSO. SOTTO AL 6% : CESSA LA RESPIRAZIONE. ASFISSIA IN CIRCA 6 MINUTI.
DANNI FISICI DA INCENDIO GAS DI COMBUSTIONE ANIDRIDE CARBONICA (CO2): ASFISSIANTE 5% TEMPI LUNGHI. 8% SINCOPE ISTANTANEA. BLOCCO RESPIRAZIONE OSSIDO DI CARBONIO (CO): TOSSICO IN RELAZIONE AL TEMPO E ALLA CONCENTRAZIONE (1,2% X 1 MINUTO) ACIDO CLORIDRICO (HCL): > 0,15% MORTE AMMONIACA: > 1% MORTE OSSIDO DI AZOTO (NO) ANIDRIDE SOLFOROSA (SO2)
SVILUPPO DELL’INCENDIO PRINCIPALI FASI IGNIZIONE FLASH OVER SVILUPPO RAPIDO DELL’INCENDIO RAFFREDAMENTO AZIONI DI ESTINZIONE SEPARAZIONE: si separa il combustibile esistente da quello già incendiato. SOFFOCAMENTO: si elimina il contatto tra il combustibile e il comburente. RAFFREDDAMENTO: si porta la temperatura del combustibile al di sotto del valore di accensione. INIBIZIONE CHIMICA: si blocca chimicamente la reazione di combustione.
LE SOSTANZE ESTINGUENTI AGISCONO PER: SEPARAZIONE SOFFOCAMENTO RAFFRED. INIB.CHIM. ACQUA X X X SCHIUMA X X CO 2 X X POLVERE X X X X IDROCARBURI ALOGENATI X SABBIA X X
Grazie per l'attenzione 36