Un po’ di informazione per i rappresentanti di classe del biennio

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Transcript della presentazione:

Un po’ di informazione per i rappresentanti di classe del biennio Credits: The Simpsons, The president wore pearls, 2003 A cura di M.Grazia Piccinini Dipartimento Diritto/Economia Ottobre 2017

1. COSTITUZIONE (1948) 2. LEGGI DEL PARLAMENTO, DECRETI DEL GOVERNO, NORME DELL’UNIONE EUROPEA   3. REGOLAMENTI “MINORI” 4- USI E CONSUETUDINI (norme non scritte; in Italia si trovano quasi solo nei libri di Diritto)   Le elezioni scolastiche sono regolate da molte norme giuridiche, di diversa “forza”: il principio è quello della gerarchia delle fonti del diritto, che avete incontrato nelle prime lezioni di Diritto

Valgono le regole della gerarchia delle fonti del diritto: COSTITUZIONE Articolo 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.   LEGGI & DECRETI DPR n.416/1974, articolo 1 (“Decreti delegati”): nascono le rappresentanze ufficiali di studenti e genitori nei consigli di classe e d’istituto DPR n. 249/1998 (“Statuto delle studentesse e degli studenti..”): Art.2, comma 4: Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.  REGOLAMENTI “minori” nb: si possono chiamare in molti modi: ordinanze, circolari, istruzioni -possono riguardare tutte le scuole d’Italia: Ordinanza Ministeriale n. 215/1991: regola lo svolgimento delle elezioni in tutte le scuole - oppure soltanto il Belluzzi Fioravanti: le elezioni e le assemblee degli studenti sono regolate –applicando alla scuola le norme nazionali di “grado” superiore- dal Regolamento d’Istituto e dalle comunicazioni del Dirigente scolastico Valgono le regole della gerarchia delle fonti del diritto: il Dirigente non può vietare le elezioni, i docenti non possono scegliere i rappresentanti degli studenti la classe ha diritto di svolgere l’assemblea (2 ore al mese, fruibili in giorni diversi) tutti gli iscritti alla classe possono essere eletti rappresentanti, senza discriminazioni di sesso, gruppo etnico, cittadinanza, religione, voti scolastici, presenza di rilievi disciplinari .. il rappresentante non può essere punito per le opinioni espresse e per le richieste fatte come portavoce della classe 4-USI E CONSUETUDINI (norme non scritte; in Italia si trovano quasi solo nei libri di Diritto)  

Le elezioni dei rappresentanti di classe La data delle elezioni è fissata dal Dirigente all’inizio di ogni anno scolastico. Durante l’assemblea di classe gli studenti discutono le candidature. Poi si vota (voto segreto). Si scrutinano le schede e dal verbale risultano i nomi dei due studenti eletti.

LE ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI NEL CONSIGLIO DI CLASSE Sono eletti all’inizio dell’anno scolastico e durano in carica un anno. A differenza delle elezioni per i rappresentanti degli studenti nella Consulta Provinciale e nel Consiglio d’Istituto, per i consigli di classe non esistono candidature formali: - le schede non riportano i nomi dei candidati - gli elettori possono votare per uno qualsiasi degli studenti iscritti alla classe nel giorno delle votazioni. Per votare si indica sulla scheda il cognome dello studente o della studentessa che si intende votare. Si esprime una sola preferenza. “Vincono” i due studenti della classe che ottengono più voti; se due o più alunni riportano lo stesso numero di voti, si procede per sorteggio. Lo studente eletto che non vuole o non può fare il rappresentante può rinunciare immediatamente alla nomina. Per essere eletti nel consiglio di classe non è necessario ottenere la maggioranza assoluta dei voti (=50%+ 1 dei presenti), e neppure che in classe sia presente e partecipi al voto la maggioranza degli iscritti.. Si può essere eletti anche con un solo voto.. Può essere eletto anche un solo rappresentante, o nessuno… ma in questo caso la scuola valuterà le ragioni di un comportamento così .. anomalo.

Le parole del Diritto Le parole del Diritto Elettorato attivo: esser titolare del diritto di votare. Per le elezioni scolastiche, hanno diritto di elettorato attivo tutti gli studenti iscritti alla classe nel giorno delle votazioni. Per votare per la Camera dei deputati occorre avere 18 anni, per il Senato 25. Elettorato passivo: possono essere eletti tutti gli studenti iscritti alla classe, anche se non si sono formalmente candidati. Es: per diventare deputato al Parlamento occorrono 25 anni, per essere eletto senatore 50. Candidato: persona che si propone per un incarico pubblico, pensando di avere i requisiti e le capacità per svolgere la funzione; verrà sottoposto al giudizio di una commissione (concorso, esame..) o degli elettori. Preferenza (voto di): è la scelta di chi l’elettore giudica più adatto all’incarico. Si esprimere con una crocetta accanto al nome del candidato o indicandone il nome sulla scheda. Il numero delle preferenze ammesse è pari alla metà delle persone da eleggere (consiglio di classe: una preferenza; di Istituto: due preferenze) Maggioranza relativa: quel candidato/lista di candidati/partito ha ottenuto più voti degli altri Esempio: Rossi 7 preferenze, Bianchi 6, Verdi 4, altri 1 o 2..o nessun voto. Rossi ha avuto la maggioranza relativa dei voti Maggioranza assoluta : quel candidato/lista/partito ha ottenuto più voti di tutti gli altri messi assieme Esempio: (CdI) votano 1400 studenti; la Lista A ottiene 800 voti, la Lista B 400, la Lista C 200. La Lista A ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti del “popolo” del Belluzzi.

Questi termini sono fondamentali per capire la politica Questi termini sono fondamentali per capire la politica.. Nelle ultime elezioni nel Regno Unito per la Camera dei Comuni, il partito Conservatore ha ottenuto la maggioranza relativa, ma non quella assoluta, che consente di governare da soli. Devono trovare alleati, e dividere con loro il potere.. I Tories hanno “vinto” le elezioni, ma non sono contenti dei “numeri” della vittoria..

COMPOSIZIONE E FUNZIONI DEL CONSIGLIO DI CLASSE Il Consiglio di Classe è composto dagli insegnanti della classe da due genitori e due studenti, eletti dalle rispettive componenti Le riunioni sono presiedute dal Dirigente o da un docente delegato (di solito: il coordinatore di classe). Sono la sede istituzionale per trattare la situazione didattica e disciplinare della classe: lavoro da svolgere, attività, progetti, problemi della classe, richieste degli studenti… I rappresentanti di classe, oltre alle funzioni attribuite loro per legge svolgono ogni giorno altri compiti in maniera informale: curano i rapporti con gli insegnanti, coordinano i compagni, si impegnano per risolvere i problemi della classe.

“Ho un’importante riunione nell’ufficio del Preside”

LE RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI CLASSE Il consiglio di classe si può riunire in forma aperta a tutte le componenti o chiusa (= riservata ai soli docenti). I consigli “aperti” si svolgono normalmente due volte all’anno per trattare: a ottobre: la programmazione didattica (“cosa si farà” in classe e “come lo si farà”: viaggi di istruzione, uscite didattiche, partecipazione a progetti, ..) a maggio: la conferma o la sostituzione dei libri di testo per l’anno successivo ESEMPIO: il Cdc della 1Am vota a maggio sulle proposte di conferma/nuova adozione dei libri di testo per la 1Am dell’anno successivo) Gli altri consigli di classe che si tengono durante l’anno sono: “chiusi”, cioè riservati ai soli docenti: scrutini di fine periodo (trimestre, quadrimestre, pentamestre) e di fine anno; oppure: - aperti o “chiusi” a seconda dell’ordine del giorno; sono sempre aperti ai rappresentanti di genitori e studenti i consigli in sede disciplinare; se il Dirigente lo ritiene opportuno, possono essere aperti a tutti i genitori e agli studenti della classe. Ogni riunione tratta i problemi indicati nell’ordine del giorno. Il presidente illustra i diversi punti, dà la parola, guida la discussione e le eventuali votazioni; un segretario redige il verbale, che riassume la discussione e le deliberazioni. Tutti i componenti del Consiglio possono chiedere di prendere visione del verbale e di averne una copia.

dal Regolamento d’Istituto del Belluzzi Fioravanti, art.27: Le assemblee di classe dal Regolamento d’Istituto del Belluzzi Fioravanti, art.27: L'assemblea di classe è convocata o su richiesta della maggioranza della classe o su richiesta dei rappresentanti eletti dagli alunni della classe scaricando e compilando l'apposito modulo reperibile sul sito della scuola (*). La data di convocazione e l'O.d.G. devono essere presentati di norma (**) almeno tre giorni prima al Dirigente scolastico o ad un suo delegato che autorizzerà la riunione in orario e data opportuni. Le assemblee di classe possono servire oltre che per l'esame dei problemi specifici delle singole classi, anche come momento di preparazione e di conclusione delle assemblee d'Istituto. L'assemblea di classe, a cui può assistere il Dirigente scolastico o un suo delegato, si svolge alla presenza dell'insegnante impegnato in orario in quella classe (***); essa non può essere tenuta sempre nello stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico e in ogni caso è da evitare che venga svolta ripetutamente in coincidenza di ore della stessa materia e dello stesso insegnante. (*)Il modulo attualmente è reperibile presso i collaboratori di presidenza; va firmato dagli studenti e, per conoscenza, dal docente dell’ora prescelta per lo svolgimento dell’assemblea (**) “di norma” in Diritto vuol dire “normalmente”, “di solito”, ma non obbligatoriamente.. Si tratta di una disposizione che vuole rendere più ordinata la vita della scuola, ma consente eccezioni (“deroghe”) se ci sono problemi urgenti da affrontare (***) Il Dirigente “può”, il docente dell’ora “deve” essere presente: se decide di concedere alla classe la possibilità di discutere più liberamente, deve restare nei pressi dell’aula, perché continua ad essere responsabile della classe e di ciò che può succedere in classe durante l’ora di assemblea.

L’assemblea di classe è un diritto riconosciuto dalla legge, ma il suo esercizio può essere sospeso o revocato se si verificano gravi violazioni delle norme (tutte: dal regolamento della scuola a veri e propri reati: danneggiamento delle strutture, ingiurie, molestie a persone) Se la discussione non è ordinata, o se NON c’è affatto discussione, l’assemblea può essere sospesa e possono essere irrogate (= inflitte, applicate) sanzioni disciplinari Insultarsi, picchiarsi, far cose pericolose (correre per l’aula, lanciarsi oggetti..), giocare a carte, ascoltare musica, etc, NON è esercizio della democrazia. Se la classe non ha nulla di cui discutere, non ha problemi, non ha nulla da chiedere alla scuola, si può riprendere la lezione

Se in classe si verificano episodi di violenza, bullismo, danneggiamenti …. Il rappresentante deve intervenire, difendere i più deboli, pacificare gli animi, collaborare con gli insegnanti e tutto il personale della scuola per risolvere il problema ed evitare guai peggiori. In ogni caso, per i principi del Diritto (penale, civile, amministrativo..) il rappresentante non risponde per la classe: - la responsabilità penale è personale: se il colpevole di un reato (furto,ingiurie, minacce, lesioni, danneggiamento, getto pericoloso di cose, interruzione del pubblico servizio..) non si trova, nessuno “pagherà” penalmente (carcere, multe..); se il colpevole si trova, risponderà personalmente se ha più di 14 anni chi ha provocato danni, sarà chiamato a risarcirli, anche se è minorenne (responsabilità civile); se il colpevole non viene scoperto, sarà chiamato a pagare chi era in classe quando i danni sono stati provocati se il colpevole di comportamenti contrari alla legge o al Regolamento d’Istituto non viene scoperto (e/o viene “coperto”), la scuola può anche irrogare una sanzione disciplinare a tutta la classe

METTERSI NEI PANNI DELL’ALTRO : CAPIRE, RISPETTARE, COLLABORARE Sarebbe fantastico se tutti i componenti della classe fossero in grado di gestire le proprie emozioni, mostrassero empatia (*) verso compagni e insegnanti, se si stabilissero in classe relazioni positive e tutti prendessero sempre decisioni responsabili … l’attività didattica sarebbe favorita, i risultati scolastici migliorerebbero per tutti, per i più “bravi” ma anche per chi è in difficoltà. Il rappresentante di classe deve sforzarsi di capire i compagni e di aiutarli, perché rappresenta tutta la classe, non solo gli “amici” con cui condivide interessi e attività. (*) i compagni non devono necessariamente essere tutti “simpatici”.. Anche se hanno idee, gusti, atteggiamenti diversi dai nostri, possiamo sforzarci di capire che momento stanno attraversando, cosa stanno provando.. Possiamo cercare di vedere le cose anche dalla prospettiva del compagno. Potremmo arrivare ad apprezzarlo, anche restando della nostra idea, e potremo interagire con lui, collaborare, crescere insieme..

Può capitare che nella tua classe ci siano lupi e agnelli, che un compagno si comporti in modo impulsivo, aggressivo, pericoloso… che altri lo seguano, un po’ per paura, un po’ perché non sono molto perspicaci… - che qualcuno si isoli dal gruppo perché viene o si sente rifiutato dagli altri, perché qualche bullo infierisce su di lui con continue “attenzioni” negative (prese in giro, giochi e parole “pesanti”, messaggi minacciosi o denigratori sui social, ricatti …) Il rappresentante di classe può avere un ruolo importante per impedire al lupo di decidere unilateralmente cosa mangiare a pranzo…

NON FACCIAMO GLI STRUZZI ….. Di solito il bullo va male a scuola, è un insicuro e ha un basso livello di autostima. Cerca a tutti i costi di farsi rispettare ma non distingue tra stima e paura, non accetta responsabilità, si diverte a tormentare chi è più debole fisicamente o ritiene “diverso” da sé. Spesso frequenta ragazzi che hanno gli stessi comportamenti (aggressivi, border line rispetto alla legge..). In quei contesti è facile andare nei guai e collezionare già da minorenne “precedenti” penali (rissa, danneggiamento, lesioni, piccolo spaccio…). Non ci importa adesso capire “perché lo fa”: la scuola mette in atto molti piani d’azione per contrastare il fenomeno. I rappresentanti di classe devono aiutare Dirigente, collaboratori e docenti a far passare un messaggio forte e chiaro: questi comportamenti non sono accettati, non passano. Rivolgetevi con fiducia al Dirigente, ai suoi collaboratori, al coordinatore di classe, a qualsiasi insegnante, a tutto il personale della scuola. Farsi giustizia da soli oltre che vietato dalla legge è pericoloso. Cercheremo di combatterli con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi a disposizione. Chi tace, chi è testimone silenzioso e inattivo, è complice dei prevaricatori. La scuola deve essere un posto sicuro, in cui si vive e si lavora serenamente.