Politica economica internazionale

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Transcript della presentazione:

Politica economica internazionale Programma analitico Politica economica nazionale e politica economica internazionale: connessioni 1.1) Attori e obiettivi della politica economica 1.2) Politica economica nazionale: autonomia e integrazione nell’arena internazionale 1.3) Politica economica e sovranità nazionale 1.4) Aspetti di fondo dell’economia internazionale Canali di interazione tra economia nazionale e economia internazionale 2.1) Il commercio estero 2.1.1) Commercio estero e globalizzazione 2.1.2) Epoche della globalizzazione (1) 2.2) I flussi finanziari in economia aperta: analisi dei macrosettori 2.2.1) Bilancia commerciale e movimenti di capitali 2.2.2) Epoche della globalizzazione (2) Regimi del tasso di cambio 3.1) Le crisi economiche e il sistema monetario internazionale 4) Gli organismi economici internazionali 4.1) Gli organismi economici internazionali: origine e ruolo 5) La cooperazione internazionale, obiettivi e limiti

6) Fondamenti della politica economica: efficienza, distribuzione 6.1) Fallimenti di mercato e intervento pubblico 6.2) Teoremi fondamentali dell’economia del benessere 6.3) Perché i mercati falliscono 6.3.1) Regimi non concorrenziali, esternalità, beni pubblici, beni meritori, costi di transazione e asimmetrie informative 6.4) Equità, diseguaglianza, distribuzione 6.4.1) Efficienza e diseguaglianza 6.4.2) Il problema della diseguaglianza 6.4.3) Diseguaglianza e scelte sociali 6.4.4) Diseguaglianza e intervento pubblico 6.4.5) Tendenze della diseguaglianza 6.4.6) Diseguaglianza internazionale 7) Politica economica e fallimenti macroeconomici 7.1) Strumenti, obiettivi, vincoli della politica economica 7.2) Efficacia della politica economica 7.3) Conflitti tra obiettivi 7.3.1) Conflitti tra obiettivi in economia aperta 7.4) Divergenze tra le preferenze del policy maker e preferenze sociali 7.4.1) Politica economica, democrazia, tecnocrazia 7.5) Globalizzazione e dilemmi di politica economica

Politica economica: che cosa è? A) Definizione più frequente (viene fornita da un qualsiasi dizionario…) La politica economica è un insieme di regole e di azioni grazie alle quali il governo di un Paese fa in modo che i suoi obiettivi in campo economico e sociale siano conseguiti. Obiettivi della politica economica  Sono quattro i principali obiettivi di politica economica: efficienza, equità, stabilità, crescita. B) Attori della politica economica Ministeri Banca centrale Agenzie pubbliche C) La lista B è incompleta  alla politica economica concorrono, in forme diverse, anche soggetti e organismi privati e organismi internazionali Sindacati Organizzazioni imprenditoriali Gruppi di interesse, gruppi di pressione Associazioni di cittadini Gli organismi internazionali e sovranazionali

Politica economica e politica economica internazionale La concezione tradizionale della politica economica vede l'intervento del policy maker alla stregua di un problema tecnico i cui ingredienti maggiori sono: un modello dell'economia, un insieme di strumenti e un criterio di valutazione. Nella politica macroeconomica, il modello è tipicamente uno schema macroeconomico di domanda e offerta aggregata variamente specificato. Gli strumenti sono, ad esempio, la spesa pubblica, le aliquote del prelievo fiscale, il tasso di cambio (in regime di cambi fissi, ma aggiustabili), l'offerta di moneta. Il criterio di valutazione è talvolta rappresentato da una funzione di benessere sociale: nell'analisi macroeconomica, gli argomenti di questa funzione sono tipicamente il livello di occupazione (o il tasso di disoccupazione), il tasso d'inflazione e, in un'economia aperta, il saldo della bilancia commerciale. Il livello di occupazione e la disoccupazione intendono fornire una qualche misura sintetica del benessere aggregato (ed eventualmente della distribuzione del reddito, tenendo presente che la distribuzione del reddito, sia personale, sia funzionale, sono spesso correlate con il tasso di disoccupazione). Il tasso d'inflazione può, sotto certe condizioni, fornire una misura del grado di preferenza intertemporale della collettività (una alta inflazione odierna potrebbe significare che i consumatori stanno manifestando un'alta pressione sulle risorse e una piccola propensione al risparmio, mentre un'alta propensione al risparmio, e quindi un'alta preferenza per il futuro, potrebbe favorire una situazione di prezzi relativamente stabili). La concezione tradizionale della politica economica internazionale «integra» questa visione in due direzioni: Mettendo in luce le interazioni/opportunità/vincoli fronteggiate dalle economie nazionali nell’arena internazionale. Il focus è sull’economia nazionale, l’economia internazionale costituisce l’ «ambiente» in cui agisce la politica economica interna Mettendo in luce le aree di intervento «autonomo» che organismi economici internazionali o sovranazionali possono svolgere in connessione o talvolta in contrasto con le singole economie nazionali.

Politica economica nazionale e politica economica internazionale Tipicamente la politica economica fa riferimento ad un «potere» esercitato nella sfera dell’economia da un’autorità sovrana entro i confini di uno stato-nazione In questo senso la nozione di «politica economica internazionale» ha, a ben vedere, un significato ambiguo: indica la politica economica nazionale nel quadro delle relazioni economiche internazionali, e, in linea di principio, non richiede un soggetto «autonomo» e «indipendente» per la sua attuazione. Sebbene infatti esistano organismi economici internazionali, questi agiscono di solito in collegamento con i governi degli stati nazionali (e spesso dipendono da questi). La politica economica internazionale è quindi innanzitutto lo studio della politica economica in un contesto internazionale  distinzione tradizionale tra economia chiusa e economia aperta Quindi  relazioni tra «sistema economico internazionale» e politica economica interna 1) Relazioni economiche internazionali: scambi commerciali, scambi di attività finanziarie, aiuti internazionali, solidarietà tra paesi, «pressioni geopolitiche», ingerenze politiche ed economiche, imperialismo, etc. 2) Politica economica interna: occupazione, inflazione, equilibrio esterno, distribuzione del reddito, welfare etc. Aspetti e significato del sistema monetario internazionale «Collante» dell’economia internazionale (ad es., attraverso i regimi dei tassi di cambio) «Ambiente» in cui le economie nazionali agiscono «Relazioni economiche internazionali»: nelle relazioni economiche internazionali vi sono: opportunità, fattori di impulso per le singole economie, vincoli e condizionamenti. Questi fattori possono favorire o ostacolare le scelte e le politiche economiche dei diversi paesi (si pensi al «trilemma» del modello Mundell-Fleming).

Definizione di «Sistema monetario internazionale»… … sue finalità…. … mutamento della struttura dell’economia mondiale e difficoltà odierne di fronteggiare shock…

Evoluzione storica del sistema monetario internazionale L’evoluzione del sistema monetario internazionale «innestata» nel profilo di crescita dell’economia-mondo: 1700: inizio rivoluzione industriale, preminenza della Gran Bretagna Avvio del processo di catching up dei paesi late comers (nel grafico, l’Italia: II rivoluzione industriale fine IXX secolo, accelerazione della crescita dopo il 1950 Paesi emergenti, 1960-1970 (nel grafico la Cina), rallentamento e tendenziale declino economico dei paesi avanzati Pil pro capite, 1700-2010 Rappresentare l’economia globale: i regimi dei tassi di cambio nella storia economica

Prodotto globale, 1500-2010 2010=230 Crescita media annua % per periodi secolari 0-1000 0,01 1000-1820 0,22 1820-1998 2,21 1973=65 1700=1,5 1950=22 1870=4,5 Lo sviluppo economico è fenomeno recente… Prodotto interno lordo a prezzi costanti e parità di potere d’acquisto: 1500=1. Fonte: elaborazione propria su dati Maddison, (2001) e Banca mondiale (2011)

Lo spostamento del “baricentro” dell’economia mondiale: 1750-2000 Il Pil mondiale è aumentato di 7 volte tra l’anno 0 e il 1829 e di 50 volte tra il 1820 e il 2000 1918-1950 1750-1915 1950- Sui «miti della globalizzazione» leggi il testo disponibile tra i materiali del corso Lo spostamento del “baricentro” dell’economia mondiale: 1750-2000

PIL pro capite dell’Europa occidentale e della Cina, 400-1998

Ci aspetta un futuro di crescita lenta? Un ben funzionante sistema monetario internazionale promuove la crescita economica…. Ci aspetta un futuro di crescita lenta? La crescita è stata molto modesta fino alla fine del XIX secolo, poi ha accelerato nei paesi oggi avanzati, raggiungendo la massima velocità nel periodo 1945-1980, per poi diminuire…. Quale futuro per la crescita?

Febbraio 2016 … dubbi sul significato e la portata della terza “rivoluzione industriale”

Politica economica nazionale e politica economica internazionale 1) Crescita economica e sviluppo: la crescita economica come fenomeno globale 2) Sistema monetario internazionale e regimi dei tassi di cambio 3) Politiche economiche nazionali: coordinamento e conflitto 4) Crisi economiche globali. Necessità di comprendere i principali fatti stilizzati dell’andamento a lungo termine dell’economia internazionale Necessità di comprendere le interazioni tra politiche economiche nazionali e «economia globale» Gli organismi economici internazionali agiscono tuttavia talvolta in modo «autonomo» rispetto alle singole entità nazionali, dando vita a fenomeni di «governance globale» tendenzialmente sovranazionale 1) Qual è il ruolo di questi organismi? (FMI, WTO, Banca Mondiale, Commissione europea, Ocse, Agenzie sovranazionali di regolamentazione) 2) Come agiscono? 3) Dove traggono la loro «legittimazione»? Chi controlla gli organismi della «governance globale»? 4) Perché gli stati nazionali rinunciano, almeno in parte, ad esercitare la sovranità delegandola ad organismi internazionali? Perché i paesi europei hanno accettato di dare vita all’euro rinunciando alla sovranità monetaria? Perché, ad es., la Norvegia accetta le regole del mercato unico europeo pur non aderendo all’Unione Europea? Perché i paesi accettano accordi di libero scambio che limitano lo spazio di manovra delle autorità di politica economica nazionale? Perché i paesi accettano la «supervisione» degli organismi internazionali nella conduzione della politica economica interna?

ESEMPIO: LA NORVEGIA E L’UNIONE EUROPEA La Norvegia non appartiene alla Unione Europea ma adotta quasi tutte le normative prodotte da Bruxelles senza tuttavia partecipare alla loro elaborazione. Il parlamento di Oslo si limita ad un ruolo di passacarte delle direttive emanate da Bruxelles, mentre i diplomatici norvegesi sono continuamente impegnati in una attività di lobbying presso le istituzioni europee: perché? NORWAY’S peculiar relationship with the European Union—it abides by most EU rules but has little say in writing them—might be a democratic outrage, a diplomatic relic and an international oddity, but it once worked out well for Torild Skogsholm. In 2003 Ms Skogsholm was invited to join her fellow European transport ministers aboard a cruise ship in the Aegean (Greece held the rotating EU presidency at the time). Asked to leave the room when the ministers began to draw up legislative proposals, she had little choice but to sun herself on the ship’s deck. The tan she earned, she says, was the envy of her friends in Oslo. In parte per fronteggiare situazioni oggettive: la Norvegia confina con la Svezia e deve, ad esempio, avere una politica comune in tema di immigrazione Per poter partecipare al mercato unico europeo (spinta delle imprese) Per avere una “presenza” nell’arena internazionale (missioni militari e di peacekeeping, progetti scientifici internazionali)

Cenni sui fondamenti della politica economica La politica economica internazionale «interseca» virtualmente tutti questi piani di analisi Funzione di «benessere della collettività»: «che cosa vogliono i cittadini?» Chi sono i «cittadini»? Come si soddisfano le «preferenze sociali»? «Chi è responsabile?» Stati nazionali Organizzazioni internazionali Relazioni economiche internazionali Trattati internazionali etc. Istituzioni/politiche per rendere operative le scelte di politica economica Il caso dell’Unione europea  normative nazionali e normative comunitarie Relazioni economiche internazionali Organismi economici sovranazionali Dipendenza/indipendenza delle economie nazionali Strumenti della politica economica Politiche macroeconomiche Politiche microeconomiche/industriali/del lavoro Riforme economiche e istituzionali (privatizzazioni/nazionalizzazioni)