CYBER - BULLISMO.

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Transcript della presentazione:

CYBER - BULLISMO

Quando la vittima è un minore

Internet e minori Rapporto Unicef 2017 I giovani rappresentano il gruppo di età più connesso a Internet. Nel mondo, il 71% di loro è online, comparato al 48% della popolazione totale. I giovani africani sono quelli che anno meno accesso alla Rete, con circa 3 ragazzi su 5 offline mentre il dato per i giovani europei è di solo 1 ogni 25.  Alla domanda “cosa non ti piace di internet”? Il 33% dei giovani intervistati da Unicef ha risposto “I contenuti pornografici indesiderati“: su questo ragazze e ragazzi sono concordi. Invece la cosa che più piace della rete è per il 40% degli intervistati la possibilità di “imparare nuove cose per la scuola o la salute”; per il 24% “acquisire competenze che non posso imparare a scuola”. E alla domanda “come hai imparato ad utilizzare internet”? Il 42% ha risposto di aver imparato da solo.

Internet e minori E se la tecnologia digitale può offrire benefici ai bambini più svantaggiati, aumentando il loro accesso alle informazioni, il rapporto spiega però che milioni di ragazzi stanno perdendo questa opportunità: circa un terzo dei giovani del mondo – 346 milioni – non è online. Questo aggrava le disuguaglianze e riduce la capacità dei bambini di partecipare a un’economia sempre più digital. Inoltre, circa il 56% di tutti i siti web è in inglese e molti bambini non possono trovare contenuti che comprendono o che siano culturalmente rilevanti. Esiste anche un divario di genere. A livello globale, nel 2017 ha usato internet il 12% in più degli uomini rispetto alle donne. In India, meno di un terzo degli utenti di internet sono donne. Inoltre, il rapporto presenta un’analisi e dati aggiornati sull’utilizzo che i minori fanno del web e sull’impatto che la tecnologia digitale ha sul benessere dei bambini e degli adolescenti, analizzando il dibattito sempre più acceso sulle dipendenze digitali e sui possibili effetti che lunghi tempi trascorsi davanti allo schermo possono avere sullo sviluppo cerebrale.

Internet e minori nel mondo rapporto Unicef: “Il 53% dei bambini abusati ha meno di 10 anni. Bitcoin agevolano lo sfruttamento” Ha dieci anni o anche meno il 53 per cento dei bambini abusati e sfruttati per produrre contenuti pedopornografici diffusi in rete. A segnalare il dato “sconcertante, ma allo stesso tempo inferiore al 69% del 2015″ è l’Unicef nel suo rapporto annuale sulla Condizione dell’infanzia nel mondo 2017: figli dell’era digitale. Oggi un utente di internet su 3 nel mondo è un bambino, eppure si fa ancora “troppo poco” per proteggere i più piccoli dai pericoli della Rete e aumentare il loro accesso a contenuti sicuri online. La presenza diffusa dei dispositivi mobili, sottolinea lo studio, ha reso l’accesso al web per molti bambini meno controllato e potenzialmente più pericoloso. Reti digitali come il web sommerso, il cosiddetto ‘dark web‘, e i Bitcoin stanno agevolando le peggiori forme di sfruttamento e abusi, fra cui la tratta e l’abuso sessuale di bambini online ‘su richiesta’. Dalle indagini del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, è emerso infatti che è in aumento il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni : dal 30% nel 2015 al 45% nel 2016. E 9 indirizzi internet su 10 con contenuti pedopornografici sono localizzati in 5 Paesi: Canada, Francia, Olanda, Russia e Usa. ,

Intervista a Luciano FLORIDI , filosofo, direttore del Digital Ethics Lab dell’Università di Oxford, intervistato dopo venti anni dalle sue prime osservazioni sul sistema digitale «Un web più sociale vuole regole sicure» 1995 “Internet promuove la crescita della conoscenza creando al contempo forme di ignoranza senza precedenti. Il processo non è affatto insolito nella storia della tecnologia. Ogniqualvolta appare una trasformazione radicale del modo in cui manipoliamo la nostra conoscenza, alcuni individui sono lasciati indietro, privi di istruzione, mentre la nuova tecnologia rende coloro che la dominano improvvisamente coscienti di ulteriori spazi intellettuali ancora da esplorare”.

È ancora così? Anche oggi possiamo dire che internet crea ignoranza? 2015: “Sì, le tecnologie digitali polarizzano, perciò accrescono sia la conoscenza sia l’ignoranza. Avere tante risposte a portata di mano può motivare una persona a capire e studiare di più, e un’altra persona a svalutare qualsiasi sforzo intellettuale e trasformarsi in consumatrice passiva. Nei social media poi la quantità di informazione non si traduce sempre in qualità, perché anche la migliore informazione si trasforma in rumore se non è curata criticamente. E poi c’è il problema dell’intrattenimento: oggi internet è anche uno strumento di distrazione di massa. Non è colpa di internet, siamo sempre stati legati davanti al muro della caverna di Platone, oggi il fenomeno è macroscopico”.

Usi scorretti di internet da parte dei minori…(i più frequenti) Abuso on-line: declinazioni attuali Usi scorretti di internet da parte dei minori…(i più frequenti) Sostituzione di persona su social-network attraverso la creazione di profili a nome di altri, accesso a caselle di e-mail personali con sottrazione di username e password, per : Agire scorrettamente on-line (scherzi, insulti, dispetti informatici, etc.); Diffondere informazioni private più o meno veritiere (raccontano di esperienze, dichiarano inclinazioni, affermano disponibilità di natura sessuale); Carpire informazioni del sostituito; Pubblicazione non autorizzata di informazioni private in luoghi virtuali “equivoci”: numeri di cellulare, indirizzo, email; Pubblicazione on-line di filmati girati con i telefonini che riguardano: Momenti intimi tra minorenni; Prepotenze e dispetti messi in atto nei confronti di compagni; Danneggiamenti; Pubblicazione di immagini autoprodotte da minori di carattere equivoco, ammiccante e che esprimono disponibilità sessuale su siti dedicati (fenomeno del ‘jail-bait’) con annunci, riferimenti telefonici, indirizzi email.

Fattori di rischio per i minori sul web: (Ainsaar et al., 2012) Minori con condotte poco attente o imprudenti sul web Minori con elevata esigenza di essere in contatto e venir riconosciuti, Minori con carenza di altri canali comunicativi, dipendenti da internet. Molti degli elementi che predispongono al rischio di essere vittime di cyberbullismo o adescamento on-line sono stati riferiti nei casi arrivati all’attenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni

IL VAMPING l vamping, ovvero la tendenza dei ragazzi a navigare su Internet durante la notte - e già diffusa tra gli adolescenti - ha ora contagiato anche i giovanissimi di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. È quanto emerge dall'indagine su Internet e minori in Italia condotta da ESET, produttore di software per la sicurezza digitale, secondo cui un ragazzo su due rimane connesso per diverse ore durante la notte utilizzando molto spesso profili social finti che nessuno conosce, risultando quindi non controllabili dai genitori e al tempo stesso facile preda della rete degli adescatori.

Quali aspetti della rete coinvolgono i nostri figli Non sorprende che l'utilizzo che i giovanissimi fanno di Internet sia prevalentemente focalizzato sulle chat di WhatsApp (95%), appaiono i nuovi social network come  musical.ly (78%) ed i giochi online come Clash Royale (65%), ben il 90% ammette di condividere sui social con sconosciuti contenuti privati ed informazioni personali. Il «vecchio ASK» è stato ormai rimpiazzato con thisclash, dalle caratteristiche analoghe

Quali gli incidenti on line piu’ frequenti Tra gli "incidenti online" più frequenti commessi dai preadolescenti su Internet, l'80% si è abbonato involontariamente almeno una volta a servizi a pagamento nel tentativo di ottenere contenuti o giochi gratuitamente mentre il 40% ha subito delle infezioni dei dispositivi da malware cliccando sui contenuti social. In pochissimi conoscono l'esistenza di soluzioni di navigazione protetta per minori (10%) ma molti dei ragazzi dichiarano che non avrebbero problemi a farle installare sui propri dispositivi dai loro genitori (70%).

Definizione di Cyber-bullismo L’insieme degli usi distorti delle nuove tecnologie, operati dai minori, che può comportare la commissione di reati in danno di altri minori, caratterizzato da intenzionalità di ledere, da reiterazione dei comportamenti dannosi e da asimmetria della relazione tra vittima e cyberbullo (Smith, 2008).

La definizione contenuta nel nuovo testo normativo Per cyberbullismo si intende "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonchè la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".

Casi trattati (su tutto il territorio nazionale) Un sensibile aumento, rispetto al 2016, è ravvisabile in materia di reati informatici contro la persona (ad es. diffamazione, cyberstalking, trattamento illecito di dati personali, sostituzione di persona) per i quali sono state denunciate 917 persone e arrestate 8.

Casi trattati (su tutto il territorio nazionale) 2017 Stalking Diffamazione online Ingiurie Minacce Molestie Furto di identità digitale su social network Detenzione e Diffusione di materiale pedopornografico Totale Vittime 13 87 116 79 59 354 Minorenni denunciati 1 12 11 2 39

Indicatori di un atto di bullismo Intenzionalità del comportamento: il bullo mette volontariamente in atto comportamenti fisici o verbali allo scopo di offendere l’altro e di arrecargli danno; Persistenza del comportamento: la ripetitività nel tempo del comportamento di violenza, insulto o molestia; Asimmetria della relazione: fondata sulla diseguaglianza di forza/potere fisico e/o sociale tra il bullo che agisce e la vittima che spesso non è in grado di difendersi. (Olweus, 1993; Coie e Dodge, 1998; Smith et al.,1999).

I reati connessi con il bullismo Art. 594 c.p. Ingiuria Art. 595 c.p. Diffamazione Art. 612-bis c.p. Atti persecutori Art. 581 c.p. Percosse Art. 660 c.p. Molestie

I reati connessi con il Cyber-bullismo Art. 615 ter c.p. Accesso abusivo ad un sistema informatico Art. 594 c.p. Ingiuria Art. 528 c.p. Pubblicazioni e spettacoli osceni Art. 600-ter c.p. Pornografia minorile Art. 595 c.p. Diffamazione Art. 612-bis c.p. Atti persecutori Art. 494. c.p. Sostituzione di persona

Le nuove declinazioni cibernetiche Flaming: l’invio di messaggi elettronici, deliberatamente ostili e provocatori, violenti e volgari allo scopo di suscitare conflitti verbali all’interno della rete tra due o più utenti.   Exposure: invio di informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona. Harassment: le molestie, ossia la spedizione ripetuta di messaggi minacciosi diretti verso una persona, con lo scopo di incutere paura e causando disagio emotivo e psichico.

Denigration: distribuzione, all’interno della rete o tramite SMS, di messaggi falsi o dispregiativi nei confronti delle vittime, con lo scopo “di danneggiare la reputazione o le amicizie di colui che viene preso di mira”. Impersonation: il persecutore crea un’identità fittizia con il nome di un’altra persona nota, fingendo di essere quella persona per poi parlare male di qualcuno, offendere, farsi raccontare cose. Può anche accadere che il soggetto intruso invii dei messaggi, a nome di questa, creando problemi fino a mettere in pericolo il vero proprietario dell’identità digitale.   Tricky o Outing: consiste nell’ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via rete.

Exclusion: consiste nell’escludere intenzionalmente un altro utente dal proprio gruppo di amici, dalla chat o da un gioco interattivo. Happy slapping: consiste in una registrazione video durante la quale la vittima è ripresa mentre subisce diverse forme di violenza, sia psichiche che fisiche per “ridicolizzare, umiliare e svilire la vittima”. Le registrazioni vengono effettuate all’insaputa della vittima e le immagini vengono poi diffuse in rete.  

Gli attori di un atto di bullismo IL BULLO: colui che prende attivamente l’iniziativa nel fare prepotenze ai compagni. LA VITTIMA: colui che subisce le prepotenze. L’AIUTANTE o bullo gregario: colui che agisce in modo prepotente, ma con una posizione subalterna, come “seguace” del bullo. Il SOSTENITORE: colui che agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo, ad esempio ridendo, incitandolo o semplicemente stando a guardare. Il DIFENSORE: colui che prende le difese della vittima consolandola o cercando di far cessare la prepotenza. L’ESTERNO: colui che non fa niente e che rimane fuori dalle situazioni di prepotenze. IL GRUPPO

IL G R U P P O (ruolo e importanza) Il bullismo è un fenomeno in cui ciascun partecipante riceve un rinforzo, nel proprio comportamento, dal comportamento degli altri. Il bullo ha bisogno di un pubblico che assista, sostenga, riconosca e ammiri le sue prepotenze. Il bullo vuole essere visibile e vuole l’attenzione degli altri: la presenza di un pubblico che assiste contribuisce ad alimentare la sua motivazione a perseguitare la vittima. E’ stato rilevato che l’85% degli episodi di bullismo avviene in presenza di coetanei

Peculiarità del Cyber-bullismo Cyber-bullo Competenza informatica superiore alla media Prestanza fisica o riconoscimento sociale Bullo Asimmetria Competenza informatica limitata Alto interesse per la socializzazione tecnomediata Non è in grado di difendersi Cyber-vittima Minore prestanza fisica o riconoscimento sociale Non è in grado di difendersi Vittima Altri compagni di scuola Utenti occasionali della rete Tutto il mondo Cyber-bullismo Gruppo/Pubblico Bullismo Altri compagni di scuola Non frequentano i luoghi virtuali dei giovani Non sorvegliano il comportamento on-line dei giovani Non conoscono il web Sottovalutano la gravità delle azioni on-line e non puniscono Assistono e valutano la situazione Possono intervenire per fermare le prepotenze Hanno ben chiaro cosa considerare grave e come punirlo Adulti Cyber-bullismo Bullismo

Le conseguenze del bullismo sulle vittime: Depressione Perdita di fiducia e autostima Sensazione di impotenza Disturbi del sonno Ansia Difficoltà di concentrazione idee di suicidio e autolesionismo