Definizioni il travaglio di parto.

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Transcript della presentazione:

definizioni il travaglio di parto

Il fine di una appropriata assistenza perinatale è quello di assicurare una buona salute della mamma e del bambino con il minor carico di cura compatibile con la sicurezza. Ogni atto assistenziale, soprattutto in campo ostetrico, trattandosi di eventi fisiologici, deve avere una indicazione precisa e chiara (OMS 1996). La definizione delle caratteristiche della gravidanza (a basso rischio, non a rischio) permette di collocare la tipologia di assistenza all’interno dei servizi appropriati ed è un utile strumento di comunicazione tra gli operatori, ma deve essere utilizzato nella consapevolezza che il concetto di rischio è di tipo dinamico: un determinato rischio in uno specifico momento della gravidanza non condiziona necessariamente l’esito dell’evento (es. minaccia d’aborto), ogni gravidanza può presentare uno o più rischi e diversi gradi di rischio in momenti diversi.

Profili di rischio diversi PERCORSI ASSISTENZIALI DIVERSI

RISCHIO IN GRAVIDANZA Gravidanza gemellare Ipertensione in gravidanza Diabete e gravidanza Malattie infettive in gravidanza Malattie autoimmuni in gravidanza Parto pretermine, minacce di aborto Gravidanza oltre il termine Restrizione della crescita fetale Anomalie della placentazione. Placenta previa, accreta RISCHIO IN SALA PARTO Cardiotocografia dubbia e/o patologica e rischio di danno neurologico Parto operativo vaginale Parto vaginale dopo taglio cesareo Distocia di spalla e macrosomia fetale Prolasso di funicolo Rottura d’utero Emorragie del post-partum

L’OMS, che ha sviluppato per primo il concetto di “presa in carico secondo il grado di rischio”, ha negli ultimi anni ulteriormente ridefinito questo sistema di classificazione. OSTETRICA/O

La diagnosi di travaglio Evoluzione della dilatazione cervicale in travaglio

PLURIPARA NULLIPARA

Perché è importante la diagnosi di travaglio? Il travaglio di parto richiede ricovero/assistenza continua Il travaglio di parto presenta spesso anomalie che possono trarre beneficio da interventi correttivi Il travaglio di parto comporta un rischio di asfissia fetale e rende sempre necessario il controllo delle condizioni fetali

DIAGNOSI DI TRAVAGLIO Dilatazione cervicale progressiva + contrazioni uterine regolari (> 2ogni 10 minuti, percepite come dolorose) Contrazioni senza dilatazione cervicale non implicano travaglio (ipercinesi?falso travaglio?) Una dilatazione della cervice senza contrazioni fino a 3-4 cm può essere fisiologica a termine di gravidanza In questi casi due esami obiettivi a distanza di 2-4 ore sono necessari per dimostrare la progressione della dilatazione

Contrazioni uterine e travaglio di parto Il travaglio di parto è caratterizzato da contrazioni uterine regolari ogni 3-5 minuti della durata di 60-70 secondi. L’andamento delle contrazioni in travaglio è molto variabile Con gli strumenti disponibili non è possibile diagnosticare l’inizio né la regolare evoluzione del travaglio in base alla natura delle contrazioni uterine; la valutazione viene eseguita sulla base della dilatazione cervicale

I tempi del parto

PERIODO PRODROMICO PERIODO DILATANTE (FASE ATTIVA) FASE DI TRANSIZIONE PERIODO ESPULSIVO PERIODO DEL SECONDAMENTO POST-PARTUM

Gli stadi del parto Primo stadio: periodo dilatativo Secondo stadio: periodo espulsivo Terzo stadio: secondamento

Durata … AMPIA VARIABILITA’ INDIVIDUALE: Caratteristiche materne (parità, morfologia del canale da parto, struttura antropometrica = BMI, altezza, etnia) Variabilità ACU Vissuto materno Caratteristiche fetali (dimensioni, presentazione, posizione) Interferenze legate al luogo del parto e relativa cultura ostetrica del rischio Modalità di assistenza al travaglio

CAUSE PIU’ COMUNI DI BASSA VELOCITA’ DI DILATAZIONE: Errore diagnostico di fase attiva Mancanza di continuità assistenziale e supporto da parte dell’ostetrica Posizione occipito-posteriore, occipito-trasversa, asinclitismo persistente Macrosomia o sproporzione feto-pelvica Attività contrattile ipovalida Distocia su base emotiva (paura, ansia, tensione,ostilità) Esaurimento delle forze fisiche materne, disidratazione Fattori anatomici (viziature pelviche, addome pendulo) Fase di transizione tra una fase e l’altra