Modulo didattico di IGIENE Docente: prof. Sergio Rovesti CdL in Infermieristica di Modena II anno - I semestre Anno Accademico 2011/2012 Corso d’insegnamento integrato di INFERMIERISTICA IN AREA EDICA Modulo didattico di IGIENE Docente: prof. Sergio Rovesti
Corso di Laurea in Infermieristica di Modena Programma di IGIENE (in rosso gli argomenti trattati a lezione) OBIETTIVI : Conoscere i principi di epidemiologia e profilassi generale delle malattie infettive e delle malattie non infettive di rilevanza sociale Conoscere l’epidemiologia e la prevenzione delle infezioni che il paziente può contrarre durante la degenza in ospedale e che l’operatore sanitario può contrarre nel corso delle attività di assistenza alle persone ammalate Conoscere la gestione dei rifiuti sanitari Conoscere i rischi per la salute rappresentati dall’aria, dall’acqua e dagli alimenti Conoscere i rischi per la salute presenti nelle abitazioni, comunità e città Conoscere i principi di organizzazione sanitaria CONTENUTI : Fattori di salute e di malattia. Storia naturale delle malattie Principi di epidemiologia: fonti dei dati, misure di frequenza e di rischio, studi epidemiologici Principi di prevenzione: livelli di prevenzione Epidemiologia e prevenzione generale delle malattie infettive: serbatoi e sorgenti di infezione, modalità di trasmissione, fattori favorenti, modi di comparsa nella popolazione, notifica, accertamento diagnostico, isolamento e contumacia, disinfezione, sterilizzazione, interruzione delle catene di contagio, immunoprofilassi e chemioprofilassi Infezione ospedaliere Rischio biologico Rifiuti sanitari Epidemiologia e prevenzione generale delle malattie non infettive di rilevanza sociale: danni alla salute da errato stile di vita, educazione sanitaria, programmi di screening Igiene dell’aria, dell’acqua e degli alimenti Casa, comunità, città e salute Principi di organizzazione sanitaria BIBLIOGRAFIA : Barbuti S, Bellelli E, Fara GM, Giammanco G. “Igiene”. Monduzzi editore, Bologna, 2002 Meloni C (a cura di). “Igiene”. CEA, Milano, 2009 Materiale didattico messo a disposizione dal docente
Vaccini e Immunoglobuline
I vaccini I vaccini sono dei preparati biologici di elevato potere antigenico, che vengono somministrati per indurre uno stato di immunità attiva nei riguardi di determinati m. patogeni col fine di proteggere dalle rispettive infezioni o dalle manifestazioni della malattia.
Costituzione dei vaccini Attualmente si distinguono i seguenti tipi di vaccini: v.ni costituiti da m. vivi attenuati; v.ni costituiti da m. inattivati o uccisi; v.ni costituiti da frazioni di m.; v.ni costituiti da antigeni microbici purificati; v.ni costituiti da anatossine; v.ni ottenuti da manipolazioni genetiche.
Vie di somministrazione dei vaccini I v.ni possono essere somministrati per: via orale; inoculazione parenterale (intradermica, sottocutanea, intramuscolare).
Modalità di somministrazione dei vaccini Per i v.ni costituiti da m. vivi attenuati è sufficiente in genere una sola inoculazione. Per altri v.ni è necessario somministrare diverse dosi ad opportuni intervalli di tempo per ottenere una solida immunità, che può (deve) essere richiamata con dosi booster.
Vaccini combinati Poiché il sistema immunitario è capace di riconoscere e di reagire contemporaneamente a diversi antigeni, è possibile somministrare più v.ni (combinati) assieme. Alcuni esempi di v.ni combinati: il v.no trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR); il v.no esavalente contro difterite, tetano, pertosse, epatite virale B, poliomielite ed infezioni invasive da Haemophilus influenzae b (DTPa-HB-IPV-Hib).
Vaccinazioni associate Quando diversi v.ni non possono essere combinati in una unica preparazione, perché sono incompatibili o perché vanno somministrati per vie diverse, si possono ugualmente somministrare nella stessa seduta vaccinale.
Innocuità ed efficacia dei vaccini Innocuità ed efficacia sono due requisiti fondamentali dei v.ni. Innocuità Per i v.ni vivi attenuati consiste nell’incapacità di causare la malattia di cui sono responsabili i corrispondenti m. virulenti. Per gli altri v.ni (v.ni a m. inattivati o uccisi, anatossine, ecc.) bisogna accertare che essi non producano effetti tossici, di sensibilizzazione o comunque indesiderati e tali da renderne pericoloso l'uso nell'uomo. Efficacia immunizzante Viene valutata in rapporto alla risposta anticorpale stimolata nell'uomo. Efficacia protettiva E' data dalla effettiva capacità del v.no di proteggere dalla malattia. Può essere misurata attraverso dati di epidemiologia sperimentale ottenuti vaccinando solo una parte di una popolazione naturalmente esposta al rischio di infezione ed osservando la frequenza di malattia fra i vaccinati e fra i non vaccinati. Efficacia protettiva di alcuni v.ni: v.no contro la tubercolosi: < 50%; v.no contro il tetano: > 98%.
Reazioni indesiderate e reazioni avverse ai vaccini Consistono in reazioni locali (al punto di inoculazione) o generali, attribuibili a componenti irritanti o allergizzanti. Del tutto eccezionali sono le reazioni neurologiche (paralisi flaccide, meningite, encefalite, mielite)
Le vaccinazioni sono pericolose? La vaccinazione rappresenta un atto medico, di esecuzione pratica relativamente semplice, da eseguirsi sotto la diretta responsabilità di un medico ed assicurando la immediata disponibilità di alcuni presidi essenziali di pronto intervento, quali, ad es., cortisonici ed adrenalina. Pertanto, i v.ni sono sicuri se somministrati: da personale qualificato; rispettando norme di buona pratica (uso di vaccini conservati in modo appropriato; utilizzazione di siringhe sterili e monouso; rispetto delle vie e delle sedi di inoculazione prescritte); tenendo conto di eventuali circostanze che possono controindicare, in maniera definitiva o temporanea, la vaccinazione.
Controindicazioni all’uso dei vaccini (es Controindicazioni all’uso dei vaccini (es. terapia immunosoppressiva, gravidanza, malattie acute febbrili) False controindicazioni all’uso dei vaccini (es. affezioni croniche del cuore, eczema)
Precauzioni Alcune situazioni non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma, piuttosto, richiedono l'adozione di alcune precauzioni nella somministrazione del vaccino (quali la pronta disponibilità di antinfiammatori e antipiretici). I genitori devono, quindi, segnalare al medico vaccinatore: reazioni febbrili importanti ad una precedente dose dello stesso vaccino episodi di irritabilità (quali il pianto persistente e inconsolabile) che si siano manifestati in seguito a precedenti vaccinazioni presenza, nella storia della famiglia o del bambino stesso, di convulsioni febbrili somministrazione recente di immunoglobuline
Vaccinazioni obbligatorie e Vaccinazioni raccomandate BAMBINI-RAGAZZI In Italia sono obbligatorie, per tutti i nuovi nati, le vaccinazioni contro: la difterite (L. 891/39; L. 166/81); il tetano (L. 419/68); la poliomielite (L. 51/66); l’epatite virale B (L. 165/91). In Italia sono raccomandate, per tutti i nuovi nati, le vaccinazioni contro: la pertosse; il morbillo; la parotite; la rosolia; le infezioni invasive da Haemophilus influenzae di tipo b; le infezioni invasive da pneumococco; le infezioni invasive da meningococco; la varicella. ecc.
Intervalli tra le somministrazioni E’ importante che gli intervalli tra le somministrazioni siano rispettati e che il ciclo di base venga completato nei tempi prescritti. In linea generale, il prolungamento degli intervalli tra le somministrazioni comporta una risposta più efficiente, in termini di titoli anticorpali e loro persistenza nel tempo. Per tale motivo, non è necessario ricominciare il ciclo vaccinale di base o aggiungere altre dosi se non sono trascorsi più di dodici mesi tra la prima e la seconda dose e più di cinque anni tra la seconda e la terza dose di DTPa-HB-IPV-Hib. La risposta anticorpale può essere invece meno efficiente se l'intervallo tra le somministrazioni dovesse scendere al disotto delle 4 settimane. In tali casi, sarà necessario ricominciare il ciclo, non considerando valide ai fini del completamento del calendario di vaccinazioni le dosi non distanziate da almeno 4 settimane. I bambini prematuri ed immaturi vanno vaccinati secondo la loro età cronologica, indipendentemente dal grado di prematurità.
Vaccinazioni obbligatorie e Vaccinazioni raccomandate ADULTI-ANZIANI Alcune vaccinazioni sono obbligatorie per determinate categorie di persone e di lavoratori: v.zione antitetanica (lavoratori agricoli…); v.zione antitifica (addetti ai servizi di approvvigionamento idrico…); v.zione antitubercolare (studenti in medicina…); v.zione antimeningococcica, antitifica, antidiftotetanica, antiMPR (reclute). Alcune vaccinazioni sono raccomandate per determinate categorie di: lavoratori a maggior rischio di infezione; persone a rischio di gravi complicanze in caso di infezione. v.zione antiepatite virale B (operatori sanitari…); v.zione antinfluenzale (persone di età > 64 anni…); v.zione antipneumococcica (persone di età > 64 anni…); v.zione antitifica, antiepatite virale A e B, antipolio, antitetanica, antimeningococcica, antirabbica, antifebbre gialla (viaggiatori che si rechino all'estero in zone endemiche o comunque a rischio).
Le immunoglobuline (Ig) Sono dei preparati biologici ottenuti dal plasma umano mediante frazionamento a freddo con etanolo. Date le modalità di preparazione, le Ig non possano trasmettere virus eventualmente presenti nel plasma. Si distinguono due tipi di preparati: Ig "normali" (o polivalenti); Ig "iperimmuni" (o specifiche). Ig normali Sono ottenute dal frazionamento di mescolanze di plasma provenienti da almeno 1000 donatori. Sono indicate per l'immunizzazione passiva contro epatite virale A. La somministrazione è del tutto ingiustificata a scopo terapeutico. L’uso è giustificato soltanto in soggetti con documentata immunodeficienza: agammaglobulinemici e ipogammaglobulinemici. Ig iperimmuni Sono ottenute dal plasma di donatori che possiedono un elevato titolo di anticorpi verso un determinato m.: o per aver superato la relativa infezione naturale; o per essere stati vaccinati di recente. Le più usate sono quelle contro morbillo, rosolia, parotite, varicella, epatite virale B, rabbia, tetano.
Modalità di somministrazione e durata della protezione Le Ig vanno somministrate per via im. Solo eccezionalmente le Ig si somministrano per via ev. Nell'abituale somministrazione im.: le Ig raggiungono la massima concentrazione in circolo dopo 2-4 giorni; vengono eliminate dall'organismo in modo lento e uniforme; la durata della protezione è di 4-6 settimane. L'azione protettiva delle Ig può esplicarsi solo se il m. non si trova in fase intracellulare o se la tossina non si è legata ai suoi recettori. Pertanto, la somministrazione di Ig: è giustificata subito dopo il contagio; è inutile a periodo di incubazione avanzato o a malattia conclamata.
L'impiego di vaccini o immunoglobuline è pericoloso in gravidanza? Quando un v.no deve essere somministrato ad una gestante, rinviarne la somministrazione fino al 2° o 3° trimestre è una ragionevole precauzione. Tutti i v.ni a virus vivi attenuati, se possibile, dovrebbero essere evitati e sostituiti con v.ni a virus inattivati o uccisi. La gravidanza rappresenta una controindicazione assoluta alla somministrazione del v.no antirosolia, per la possibilità di sindrome da rosolia congenita. Controindicati sono anche il v.no antimorbilloso ed antiparotite, che come il v.no antirosolia possono però essere somministrati ai bambini figli o conviventi-contatti di donne gravide. Per una donna in età fertile che si v.ni contro la rosolia è raccomandato aspettare almeno tre mesi prima di avviare una gravidanza. In gravidanza è preferibile utilizzare il v.no antipolio inattivato (IPV). Possono essere usati in gravidanza il v.no antidiftotetanico e l'antinfluenzale. La gravidanza non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di immunoglobuline.
E-mail: sergio.rovesti@unimore.it AVVISO Il prof. Sergio ROVESTI riceve gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica di Modena il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30 previo appuntamento telefonico Tel.: 059 2055222 E-mail: sergio.rovesti@unimore.it