G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni Vaccinazioni obbligatorie per legge Vaccinazioni facoltative per legge Vaccinazioni obbligatorie sulla base della valutazione dei rischi Vaccinazioni consigliate o facoltative sulla base della valutazione dei rischi Vaccinazioni consigliate o facoltative in ambito “promozione della salute” G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni obbligatorie per legge Quali sono? . Età infantile: difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B (nati dopo il 1991) Età adulta: : 1. antimeningococcica, antitifica, antidiftotetanica, antimorbillo-parotite-rosolia; 2. antitubercolare; 3. antitetanica G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni obbligatorie per legge Età adulta . antimeningococcica, antitifica, antidiftotetanica, antimorbillo-parotite-rosolia: per tutte le reclute all'atto dell'arruolamento G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni obbligatorie per legge Età adulta DPR n. 465 del 7 novembre 2001, Antitubercolare: personale sanitario, gli studenti in medicina, gli allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti, oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Legge del 5 marzo 1963, n. 292 . La vaccinazione antitetanica è obbligatoria per: Alcune categorie di lavoratori, Tutti gli sportivi affiliati al CONI, Nuovi nati. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Legge del 5 marzo 1963, n. 292 È resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica: a) per le seguenti categorie di lavoratori dei due sessi più esposti ai rischi dell'infezione tetanica G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Legge del 5 marzo 1963, n. 292 lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, fantini, conciatori, sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e preparazione delle piste negli ippodromi, spazzacamini,cantonieri, stradini, sterratori, minatori, fornaciai, operai e manovali addetti all'edilizia, operai e manovali delle ferrovie, asfaltisti,straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni, lavoratori del legno, metallurgici e metalmeccanici G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica DPR del 7 novembre 2001, n. 464 Le rivaccinazioni, mediante somministrazione di anatossina tetanica, eventualmente in combinazione con l’anatossina difterica e/o con altri antigeni, vengono eseguite a periodi intervallari di dieci anni. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Circolare n.16 del 11.11.96 Interruzione del ciclo vaccinale: Il prolungamento degli intervalli raccomandati tra le varie somministrazioni del ciclo di base non pregiudica, entro certi limiti, l'efficienza della risposta anticorpale. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Circolare n.16 del 11.11.96 Interruzione del ciclo vaccinale Non è pertanto necessario ricominciare il ciclo primario qualora non siano trascorsi più di 12 mesi tra la prima e la seconda dose, e più di cinque anni tra la seconda e la terza. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antitetanica Circolare n.16 del 11.11.96 Interruzione del ciclo vaccinale Per quanto riguarda le dosi di richiamo, queste potranno essere somministrate, senza necessità di cominciare un nuovo ciclo, anche ad intervalli superiori a dieci anni. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni facoltative per legge Antiepatite DECRETO MINISTERIALE 4 Ottobre 1991 DECRETO 20 novembre 2000 Circolare n. 19 del 30 novembre 2000 Circolare 10 dicembre 2000 G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite DM 4 ottobre 1991: Art.1 categorie a rischio f) alle persone che si rechino all'estero, per motivi di lavoro, in aree geografiche ad alta endemia di HBV; h) al personale sanitario di nuova assunzione nel Servizio sanitario nazionale ed al personale del Servizio sanitario nazionale già impegnato in attività di maggior rischio di contagio e segnatamente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, oncologia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia e ginecologia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici, medicina legale e sale autoptiche, pronto soccorso; G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite DM 4 ottobre 1991: Art.1 categorie a rischio i) ai soggetti che svolgono attività di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanità; l) al personale ed agli ospiti di istituti per ritardati mentali; m) al personale religioso che svolge attività nell'ambito dell 1 assistenza sanitaria; n) al personale addetto alla lavorazione degli emoderivati; G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite DM 4 ottobre 1991: Art.1 categorie a rischio 0) al personale della Polizia di Stato e agli appartenenti all'Arma dei carabinieri, al Corpo della Guardia di finanza, al Corpo degli agenti di custodia, ai Comandi provinciali dei vigili del fuoco e ai Comandi municipali dei vigili urbani; p) agli addetti ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite DECRETO 20 novembre 2000 la vaccinazione contro l'epatite virale B è raccomandata per le categorie a rischio e viene offerta gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 30 novembre 2000 Ai fini di una adeguata risposta immunitaria nei soggetti di tutte le età, va ricordato come sia necessario lasciare trascorrere un intervallo di non meno di quattro settimane tra una somministrazione e l’altra; le dosi somministrate ad intervalli inferiori non vanno considerate ai fini del completamento del ciclo vaccinale. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 30 novembre 2000 In linea generale, il prolungamento degli intervalli tra le somministrazioni comporta una risposta più efficiente, in termini di titoli anticorpali; in caso di momentanea interruzione del ciclo di somministrazioni, non è necessario che questo venga ripreso ex-novo se non sono trascorsi più di dodici mesi tra la prima e la seconda dose, e più di cinque anni tra la seconda e la terza dose. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 10 dicembre 2000: cat. A rischio tecnici, laureati non medici, ausiliari e operatori sanitari addetti all'assistenza (OTA), addetti al trasporto infortunati dipendenti e volontari della C.R.I., della Croce Verde e delle Croci aderenti all'Unione regionale delle Pubbliche Assistenze o, comunque, di altre associazioni addette a trasporto/ assistenza degli infermi G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 10 dicembre 2000 Nei soggetti per i quali viene effettuato uno screening pre-vaccinale è opportuno ricercare HbsAg e AntiHBs ; in caso di negatività per entrambi i marcatori si procede alla vaccinazione. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 10 dicembre 2000 Ai fini medico legali e di valutazione dell'idoneità lavorativa specifica è opportuno il controllo sierologico per HbsAg (se i soggetti non risultano già vaccinati) e AntiHBs all'inizio dell'attività degli operatori sanitari; G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 10 dicembre 2000 Il controllo sierologico per AntiHBs per dimostrare l'avvenuta immunizzazione deve essere effettuato ad uno-due mesi dalla fine del ciclo vaccinale. I controlli post-vaccinali che accertino l'avvenuta immunizzazione sono indispensabili per motivi medico-legali per i soggetti per i quali si configuri una situazione di esposizione lavorativa (operatori sanitari in genere) G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiepatite Circolare 10 dicembre 2000 TRATTAMENTO POST-ESPOSIZIONE Nei vaccinati con avvenuta (e documentata) risposta anticorpale >10mUI/ml: nessun trattamento. G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni Vaccinazioni obbligatorie sulla base della valutazione dei rischi Già tra l’antitetanica “obbligatoria” si parla di lavoratori “più esposti ai rischi”. Cosa significa “obbligatorio” quando non è obbligatorio per legge? G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro D.L. 81 - Art. 279 comma 2. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali: G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro D.L. 81 - Art. 279 comma 2. a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all'agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente; b) l'allontanamento temporaneo del lavoratore secondo le procedure dell'articolo 42* (*inidoneità specifica). G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni Sono vaccinazioni obbligatorie sulla base della valutazione dei rischi quelle che il Medico Competente ritiene indispensabile per dare l’idoneità. In caso di non copertura il medico non dà l’idoneità. (naturalmente il lavoratore potrà ricorrere all’organo di vigilanza territorialmente competente D.L. 81 Art. 41, comma 9) G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro Esempio di vaccinazioni obbligatoria sulla base della valutazione dei rischi: il metalmeccanico che avvita il bullone su di un’automobile nuova è soggetto alla vaccinazione antitetanica obbligatoria, Posso allora valutare come obbligatoria la vaccinazione antitetanica per il meccanico che svita lo stesso bullone: sporco, arrugginito e magari anche deformato G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro Sono vaccinazioni consigliate o facoltative quelle vaccinazioni che il Medico Competente, sulla base della valutazione dei rischi, ritiene utili ma non indispensabili per dare l’idoneità. Esempio: impiegato tecnico che occasionalmente può trovarsi ad operare in officina quindi con possibile rischio ma certamente non frequente G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro Vaccinazioni consigliate o facoltative in ambito “promozione della salute” Vaccinazioni utili ma messe a disposizione di lavoratori che non hanno un rischio maggiore rispetto a quello domestico G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazione antiinfluenzale G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro Esempi: Vaccinazione antitetanica messa a disposizione di un impiegato con esposizione al VDT senza nessun particolare rischio di ferimento Vaccinazione antiinfluenzale G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni ASL Milano Vaccinazioni correlate ad attività lavorativa EPATITE A - Addetti alla depurazione delle acque di scarico - Addetti alla manutenzione di impianti fognari - Addetti allo smaltimento dei rifiuti G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni ASL Milano Vaccinazioni correlate ad attività lavorativa EPATITE B - Operatori sanitari e socio sanitari - Addetti alle pulizie nelle strutture sanitarie - Veterinari - Addetti alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti - Addetti alla depurazione delle acque di scarico - Addetti alla depurazione di impianti fognari - Addetti al lavaggio di materiale potenzialmente infetto - Addetti ai servizi cimiteriali e funebri - Lavoratori incaricati della gestione dell’emergenza e del pronto soccorso aziendale G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
Vaccinazioni ASL Milano Vaccinazioni correlate ad attività lavorativa RABBIA - La vaccinazione pre-esposizione è da valutarsi per veterinari e personale tecnico a contatto diretto con animali a rischio di rabbia G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro
G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro . Articolo 25 - Obblighi del medico competente 1. Il medico competente: a) […] Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”, secondo i principi della responsabilità sociale; G. Barral: le vaccinazioni sul lavoro