HEGEL (Stoccarda 1770 – Berlino 1831)

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Transcript della presentazione:

HEGEL (Stoccarda 1770 – Berlino 1831)

VITA (Stoccarda 1770 - Berlino 1831) OPERE 1795: Vita di Gesù 1795-96: Sulla relazione della religione razionale con la religione positiva 1798-99: Lo spirito del cristianesimo e il suo destino Periodo giovanile: prevale un interesse religioso -politico 1801: Differenza dei sistemi di filosofia di Fichte e Schelling Grandi opere della maturità: prevale un interesse storico-politico 1807: pubblica la Fenomenologia dello Spirito 1812, 1816: pubblicazione delle due parti della Scienza della Logica 1817: pubblica l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (più compiuta formulazione del sistema di Hegel) 1821: pubblica i Lineamenti di filosofia del diritto Dopo la sua morte: i sui alunni raccolgono gli appunti delle lezioni e pubblicano: Lezioni sulla filosofia della storia, Estetica, Lezioni sulla filosofia della religione, Lezioni sulla storia della filosofia 1788-93: a Tubinga, segue i corsi di teologia e Filosofia (con Hölderlin e Schelling) Entusiasmo giovanile di fronte alla rivoluzione francese Ammirazione per la figura di Napoleone, che entra a Jena il 13 ottobre 1806 1793-96: precettore a Berna 1797: precettore a Francoforte 1805: professore a Jena 1808: direttore del ginnasio di Norimberga 1816: professore di Filosofia ad Heidelberg 1818: viene chiamato all’Università di Berlino 1831: muore per un’epidemia di colera che colpisce Berlino

Spirito del cristianesimo e il suo destino (1798-99) Viene ricostruita la storia degli ebrei a partire dal diluvio universale, al quale gli ebrei hanno reagito ancorando la salvezza dalla natura , che minaccia la loro vita, alla fede nella potenza del loro Dio. Dio è pensato come il Signore del tutto estraneo alla natura, a cui essa, come ogni cosa, è sottomessa. Dio è tutto, mentre l’uomo e la natura sono niente; il Dio degli ebrei è un Dio trascendente, lontano ed irraggiungibile. Gli ebrei scelgono di essere fedeli al loro Dio trascendente a cui sono legati da un rapporto esclusivo che li porta a vivere in stato di inimicizia con la natura e di ostilità con gli altri uomini. La loro vita è in sé lacerata ed il loro è un destino di sofferenza. Hegel studia, quindi, la figura di Gesù, che ha rifiutato la scelta del suo popolo e ha predicato la legge dell’amore, del superamento dell’ostilità in nome della profonda unità di vita che lega tutti gli esseri viventi . L’amore di Gesù ricostituisce l’unità della vita (che era vita lacerata presso gli ebrei) e permette il superamento della lacerazione. Gesù opera, attraverso l’amore, una conciliazione tra particolare (l’uomo) e universale (Dio e la legge) La figura di Gesù è quindi vicina al mondo greco che ha fatto una scelta diametralmente opposta a quella ebraica. I Greci hanno vissuto il loro rapporto con la natura in spirito di bellezza, godendo cioè di un sereno accordo con essa (i loro dei sono immersi nella natura). I greci non hanno creato alcuna scissione fra sé e l’unica vita del tutto; la loro è una felicità immediata, che non ha conosciuto la sofferenza legata all’esperienza della scissione, della lacerazione fra umano e divino.

L’ ASSOLUTO É SOGGETTO «Secondo il mio modo di vedere che dovrà giustificarsi soltanto mercé l’esposizione del sistema stesso, tutto dipende dall’intendere e dall’esprimere IL VERO NON COME SOSTANZA, MA ALTRETTANTO DECISAMENTE COME SOGGETTO.» (Fenomenologia dello Spirito – 1807) LA REALTA’ E’ SOGGETTO= SPIRITO, PENSIERO ATTIVITA’, MOVIMENTO, PROCESSO, AUTOMOVIMENTO Questa acquisizione è resa possibile dalla scoperta kantiana dell’Io penso e dai successivi ripensamenti di questo concetto (Io puro di Fichte , Assoluto di Schelling) e, ancora prima, da quel movimento di pensiero che inizia con Cartesio e che ha scoperto che il senso del reale, la verità dell’essere non è data all’uomo, ma è piuttosto da lui costituita. «IL VERO È L’INTIERO. …Dell’Assoluto devesi dire che esso è essenzialmente RESULTATO, che solo alla fine è ciò che è in verità;»(Fenomenologia dello Spirito) LO SPIRITO E’ INFINITO, MA E’ UN INFINITO CHE SI REALIZZA, IN QUANTO TALE, MEDIANTE LA CONTINUA POSIZIONE DEL FINITO E IL CONTINUO SUPERAMENTO DEL FINITO MEDESIMO LO SPIRITO INFINITO DI HEGEL E’ COME UN CIRCOLO, IN CUI PRINCIPIO E FINE COINCIDONO IN MODO DINAMICO, COME UN MOVIMENTO A SPIRALE, IN CUI IL PARTICOLARE E’ SEMPRE POSTO E SEMPRE DINAMICAMENTE RISOLTO NELL’UNIVERSALE FINITO: MANIFESTAZIONE PARZIALE DELL’INFINITO (RAPPORTO INFINITO/FINITO = RAPPORTO TUTTO/PARTI )

IL REALE É RAZIONALE «Tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale» (Filosofia del diritto – 1821) La realtà non è materia caotica, posta a caso, ma il realizzarsi di una struttura razionale La ragione non è un’astrazione, ma è il modo d’essere di ciò che esiste poiché governa il mondo, manifestandosi e oggettivandosi (concretizzandosi) in esso; ESSERE E DOVER-ESSERE, REALE E IDEALE COINCIDONO Per evitare che la sua filosofia fosse scambiata per una banale accettazione della realtà in tutti i suoi aspetti, Hegel stesso puntualizza: «Nella vita ordinaria si chiama a casaccio realtà ogni capriccio, l’errore, il male e ciò che è su questa linea, come pure qualsiasi difettosa e capricciosa esistenza. Ma già anche per l’ordinario modo di pensare un’esistenza accidentale non merita l’enfatico nome di reale: - l’accidentale è un’esistenza che non ha altro maggior valore di un possibile, che può non essere allo stesso modo che è». (Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, par. 6) Il reale per Hegel non è il singolo evento, ma il processo storico nella sua interezza.

COMPITO DELLA FILOSOFIA «Comprendere ciò che è, è il compito della filosofia, poiché ciò che è, è la ragione. Per quel che concerne l’individuo, del resto ciascuno è figlio del suo tempo, così anche la filosofia è il tempo di essa appreso in pensieri (espresso in concetti)» IMPORTANZA DELLA STORIA LA FILOSOFIA DEVE COMPRENDERE LE STRUTTURE RAZIONALI CHE COSTITUISCONO LA REALTA’ "Quando la filosofia dipinge il suo grigio su grigio, allora una figura della vita è invecchiata, e con grigio su grigio essa non si lascia ringiovanire, ma soltanto conoscere; la nottola* di Minerva inizia il suo volo soltanto sul far del crepuscolo". ("Lineamenti di filosofia del diritto") * civetta

DIALETTICA: LEGGE CHE REGOLA IL MOVIMENTO DELL’ASSOLUTO LA DIALETTICA «La dialettica invece è questo immanente oltrepassare, in cui l'unilateralità e la limitatezza delle determinazioni dell'intelletto si espone per quello che è, cioè come la loro negazione. Ogni finito è il superare se stesso. La dialettica è quindi l'anima motrice del procedere scientifico ed è il principio mediante il quale soltanto il contenuto della scienza acquista un nesso immanente o una necessità, così come in esso in generale si trova la vera elevazione, non estrinseca, al di là del finito». (Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche) DIALETTICA: LEGGE CHE REGOLA IL MOVIMENTO DELL’ASSOLUTO PENSIERO≡ESSERE LOGICA(CONCERNE IL PENSIERO)≡ONTOLOGIA (CONCERNE L’ESSERE) DIALETTICA: LEGGE (ONTOLOGICA) DI SVILUPPO DELLA REALTA’ E LEGGE (LOGICA) DI COMPRENSIONE DELLA REALTA’

ANDAMENTO TRIADICO DELLA DIALETTICA TESI (MOMENTO ASTRATTO-INTELLETTUALE): AFFERMAZIONE DI UN CONCETTO DETERMINATO ANTITESI (MOMENTO DIALETTICO O NEGATIVO-RAZIONALE): NEGAZIONE DEL CONCETTO AFFERMATO NELLA TESI E PASSAGGIO AL CONCETTO OPPOSTO SINTESI (MOMENTO SPECULATIVO O POSITIVO-RAZIONALE): NEGAZIONE DELLA NEGAZIONE E RI-AFFERMAZIONE; UNIFICAZIONE, MEDIAZIONE DELLA PRECEDENTE AFFERMAZIONE E NEGAZIONE SI REALIZZA L’ AUFHEBUNG (SUPERAMENTO E CONSERVAZIONE) INTELLETTO (VERSTAND): grado più basso della ragione perché si ferma ai concetti isolati, astratti, irrigiditi; coglie il reale sotto forma di determinazioni statiche e separate le une dalle altre ; facoltà che tien fermi gli opposti nella loro opposizione, facoltà che astrae (separa, distingue)e coglie il finito come per se stante; RAGIONE (VERNUNFT): facoltà che «fluidifica i concetti», li mette in movimento, in relazione fra loro e coglie la realtà nella sua complessità; coglie l’unità degli opposti, vede il finito in relazione con l’assoluto.

SCHEMA DIALETTICA HEGELIANA Progresso Infinito Sintesi = tesi Sintesi = tesi Antitesi Sintesi = tesi Antitesi Sintesi = tesi Antitesi Tesi Antitesi

Le critiche di Hegel alle filosofie precedenti Nello scritto Differenza fra il sistema fichtiano e il sistema schellinghiano (1801) emerge la propensione di Hegel a cominciare con una presa di posizione rispetto ad altre filosofie. Per Hegel la storia della filosofia ha un’importanza teoretica : non si può filosofare se non in continuità, ed eventualmente in opposizione, con quanto è già stato pensato. Hegel Critica l’illuminismo perché, esaltando la ragione finita, separa la ragione dalla realtà, l’essere dal dover essere e pretende di modificare la realtà e di "dare così lezione ai fatti" Per Hegel invece la realtà è ciò che deve essere, in quanto manifestazione della Ragione assoluta Illuminismo Il kantismo, secondo Hegel, è una filosofia del finito e per Kant la dialettica assume una connotazione negativa poiché riguarda la ragione come facoltà che pretende di conoscere l’infinito Per Hegel la dialettica è valida proprio perché attiene/riguarda l’infinito Pretendere di conoscere il conoscere, prima di conoscere l’oggetto, sarebbe “come voler imparare a nuotare senza immergersi nell’acqua". Il conoscere non è uno strumento che si applichi ad una materia estranea ma il conoscere è sempre in relazione con l’essere. Kant

Le critiche di Hegel alle filosofie precedenti Romanticismo Anche se nell’opera di Hegel vi sono molti temi romantici, Hegel contesta che l’UOMO POSSA GIUNGERE ALL’ASSOLUTO mediante la fede, il sentimento o l’arte. L’ INFINITO può essere colto solo attraverso la ragione filosofica Le critiche di Hegel alle filosofie precedenti

Per H. lo Spirito non può avere un carattere soggettivo Questo processo all’infinito non supera mai la dimensione del finito/ permane la scissione essere-dover essere Contesta a F. un processo all’infinito che non giunge mai a conclusione «cattivo infinito» Per H. lo Spirito non può avere un carattere soggettivo Le critiche a FICHTE

Le critiche a SCHELLING “… come una notte in cui tutte le vacche sono nere” (Fenomenologia dello spirito) E’ così incapace di spiegare la differenziazione della realtà H. Critica S. perché questi ha concepito l’Assoluto come “identità indifferenziata di natura e spirito” Le critiche a SCHELLING

La Fenomenologia dello spirito (1807) «Descrive il cammino della coscienza naturale che urge verso il vero sapere, o il cammino dell’anima che percorre la serie delle sue figure, quasi tappe prescrittele dalla sua natura, per purificarsi e diventare spirito, mentre, attraverso la compiuta esperienza di se stessa, arriva alla conoscenza di ciò che essa è in sé» (Fenomenologia dello spirito) Fenomenologia (phainomenon=apparizione e lògos=discorso) - L’opera era stata concepita come un’introduzione alla filosofia, che è per Hegel sapere assoluto -Ma il sapere assoluto non è dato di colpo, è una conquista che esige un lungo cammino, dalla forma più povera di sapere, la sensazione, via via attraverso forme o figure sempre più perfette di coscienza. Alcune figure saranno figure della coscienza teoretica (certezza sensibile, percezione, intelletto) e altre saranno figure esprimeranno atteggiamenti pratici (servo, padrone) L’espressione Fenomenologia dello spirito indica la descrizione delle manifestazioni attraverso cui lo spirito giunge a cogliere se stesso La Fenomenologia dello spirito (1807)

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO -1807 Romanzo di formazione filosofico Percorre lo sviluppo della coscienza che accumulando esperienze abbandona le proprie convinzioni iniziali per raggiungere il punto di vista filosofico del sapere assoluto LA COSCIENZA, MEDIANTE ERRAMENTI, SOFFERENZA E SCISSIONI, SI RICONOSCERA’ COME RAGIONE CHE E’ REALTA’ E REALTA’ CHE è RAGIONE (verità dell’idealismo) Nella Fenomenologia dello Spirito (manifestazione dello Spirito) si intersecano: Il piano dell’Infinito Il piano del singolo individuo empirico Coscienza dialettica Autocoscienza servo-padrone TAPPE DEL PERCORSO DELL’ASSOLUTO Ragione stoicismo-scetticismo Spirito coscienza infelice Religione Sapere assoluto

Fenomenologia dello spirito Nella Fenomenologia Hegel descrive le tappe che lo Spirito deve percorrere per giungere a se stesso Ovvero la via che ogni singola coscienza umana deve seguire per giungere sino allo Spirito universale e alla conoscenza dell’identità pensiero/realtà (sapere assoluto) I gradi di formazione della coscienza sono illustrati mediante figure Figure = concrete manifestazioni storiche e ideali dello sviluppo dello Spirito Esse esprimono sia la storia della singola coscienza che la storia dello sviluppo dell’umanità nel suo complesso Fenomenologia dello spirito

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO -1807 Certezza sensibile: il particolare appare come verità Coscienza Percezione: l’oggetto sembra essere la verità Intelletto: l’oggetto appare come fenomeno (l’oggetto si risolve nel soggetto) Autocoscienza dialettica servo-padrone stoicismo: la coscienza come pensiero si pone al di sopra di di signoria e servitù; essere libero=comportarsi da essere pensante LIBERTA’ ASTRATTA scetticismo: nega il mondo e cade in contraddizione Coscienza infelice: coscienza di sé come sdoppiata, duplicata; due lati dello sdoppiamento: UOMO (aspetto mutevole) DIO TRASCENDENTE (aspetto immutabile) - Cristianesimo medioevale - Coscienza ebraica SUPERAMENTO DELLA COSCIENZA INFELICE: riconoscimento che la trascendenza in cui la coscienza infelice vedeva la sola realtà non è fuori, ma dentro di lei CONCEZIONE IMMANENTISTICA DEL DIVINO

La fenomenologia dello spirito: la Coscienza La coscienza è il soggetto che considera il mondo come distinto da sé PRIMO MOMENTO: certezza sensibile La certezza sensibile o SENSAZIONE appare come la conoscenza più vera In realtà è la più povera Si tratta di una certezza immediata di “questa” cosa singola PERCEPITA HIC ET NUNC La fenomenologia dello spirito: la Coscienza

La fenomenologia dello spirito: la percezione La certezza sensibile si risolve allora nella percezione La percezione è conoscenza dell’universale Vale a dire l’oggetto considerato nella sua globalità, nella molteplicità dei suoi caratteri e quindi in modo contraddittorio La fenomenologia dello spirito: la percezione

La fenomenologia dello spirito: l’intelletto Nell’intelletto l’oggetto è rappresentato dalla coscienza come fenomeno, ossia come prodotto di forze e leggi che sono opera dell’intelletto La coscienza comprende così che l’oggetto non è INDIPENDENTE dall’intelletto MA DIPENDE DALL’INTELLETTO, DUNQUE DA SE STESSA La fenomenologia dello spirito: l’intelletto

La fenomenologia dello spirito: dalla coscienza all’autocoscienza Avendo risolto l’oggetto in se stessa, ossia essendo divenuta consapevole che l’oggetto dipende da se stessa La coscienza è divenuta coscienza di sé, ossia AUTOCOSCIENZA La fenomenologia dello spirito: dalla coscienza all’autocoscienza

L’autocoscienza Il primo momento è l’affermazione dell’autocoscienza Ogni uomo si pone in relazione agli altri uomini o autocoscienze Hegel individua la legge di questa relazione NON nell’amore (opere giovanili) ma nell’OPPOSIZIONE L’AUTOCOSCIENZA IMPLICA IL RICONOSCIMENTO DI ALTRE AUTOCOSCIENZE Tale riconoscimento passa attraverso il conflitto fra le autocoscienze In questo CONFLITTO OGNI AUTOCOSCIENZA TENDE AD AFFERMARE SE STESSA E LA PROPRIA INDIPENDENZA L’autocoscienza

IL SISTEMA FILOSOFICO (Enciclopedia delle scienze filosofiche – 1817) NELL’ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE HEGEL ESPRIME LA COINCIDENZA DI REALE E RAZIONALE QUALE APPARE IN ATTO IN TUTTE LE DETERMINAZIONI FONDAMENTALI DELLA REALTA’. L’IDEA (ASSOLUTO) E’ UN SOGGETTO IN MOVIMENTO E IL SUO PERCORSO SI ARTICOLA IN TRE MOMENTI FONDAMENTALI: L’IDEA IN SE’ (TESI) LOGICA (parte della filosofia che studia le strutture del pensiero) L’IDEA FUORI DI SE’(ANTITESI) FILOSOFIA DELLA NATURA L’IDEA CHE RITORNA IN SE’ O IN SE’ E PER SE’ (SINTESI) FILOSOFIA DELLO SPIRITO

La Logica La logica è «la scienza dell’idea pura, cioè dell’idea nell’elemento astratto del pensiero » [Enciclopedia, §19]. La logica studia l’Idea in sé, ossia l’Assoluto nel primo momento del suo processo, nel suo essere immediato. In questa fase l’Idea è “pura” e “astratta”: è logos, razionalità, ma non ancora sviluppata e dispiegata.

La logica La logica è « esposizione di Dio, com’egli è nella sua eterna essenza prima della creazione della natura e di uno spirito finito » [Scienza della Logica, Int.] L’Assoluto è un processo: Dio prima della creazione è diverso da quello che è dopo. L’Idea è già Dio (tutto è Dio) ma, in quanto potenzialità, è ancora l’ “ombra” di se stesso.

La logica per l’idealismo Nella concezione hegeliana il pensiero coincide pienamente con l’essere, il razionale con il reale: Quindi ciò che la logica esamina non sono soltanto strutture formali alle quali il ragionamento deve attenersi, ma sono realtà, determinazioni reali dell’essere.

Logica e Metafisica La logica di Hegel non è dunque l’ “organon” aristotelico, la disciplina che fornisce lo strumento per ben ragionare, essa ci dà invece la struttura essenziale, l’ “impalcatura” della realtà. Alla luce dell’identità pensiero-essere, la logica (scienza del pensiero) coincide con la metafisica (scienza dell’essere).

Concezione della Natura La filosofia della natura è la scienza che espone il secondo momento del processo dell'Assoluto, l’Idea “fuori di sé”, ovvero l’Idea “nella forma dell'essere altro” Ad essa Hegel non ha dedicato un’opera particolare: unica fonte per conoscerla resta perciò la seconda sezione dell’Enciclopedia.

Concezione della Natura Hegel non condivide l’entusiasmo per la natura che caratterizza i romantici. Essa è bensì espressione dell’Idea, e quindi intelligibile, tuttavia lo è in modo minimo e inadeguato. Per questo motivo, dice Hegel, “non è da divinizzare”, non va considerata come la realtà che meglio rivela l’Assoluto.

La natura considerata in sé [nella sua essenza] nell'idea, è divina; ma nel modo in cui essa è [l'esteriorità], l’esser suo non risponde al suo concetto [...] Così la natura è stata anche definita come la decadenza dell'Idea da se stessa; poiché l'Idea in quella forma dell'esteriorità, è inadeguata a se stessa. Enciclopedia §248 ann.

FILOSOFIA DELLO SPIRITO Spirito soggettivo (Spirito individuale, libero) *Spirito oggettivo (la libertà umana si dà una forma visibile, si oggettiva nelle istituzioni di un popolo e diviene intersoggettiva) FILOSOFIA DELLO SPIRITO ** Spirito assoluto (Idea che si autoconosce in modo assoluto, anche mediante il sapere che l’uomo ha di Dio)

FILOSOFIA DELLO SPIRITO diritto *Spirito oggettivo moralità famiglia eticità società civile Stato Arte **Spirito assoluto Religione Filosofia

FILOSOFIA DELLO SPIRITO diritto: le persone sono concepite come puri soggetti astratti del diritto; la libertà si oggettiva in primo luogo in una cosa esterna: - la PROPRIETA’ – CONTRATTO – DIRITTO CONTRO TORTO *SPIRITO OGGETTIVO moralità: lo Spirito è volontà soggettiva che si manifesta nell’azione: moralità kantiana (separazione essere/dover-essere) famiglia eticità: società civile moralità sociale Stato

FILOSOFIA DELLO SPIRITO Matrimonio FAMIGLIA Patrimonio Educazione dei figli SOCIETA’ CIVILE: sistema conflittuale dei bisogni, campo di battaglia dell’interesse privato e individuale di tutti contro tutti; il fine della società civile è quello di convertire l’egoismo soggettivo nel contributo all’appagamento del bisogno di tutti gli altri. Classi sociali: classe sostanziale (agricoltori) classe formale (commercianti e lavoratori delle industrie) classe generale (funzionari pubblici) Plebe: classe caratterizzata da pauperismo diffuso Associazioni sindacali (corporazioni): garantiscono la coesione interna Polizia: si occupa della sicurezza sociale e garantisce la coesione esteriore Società civile: cerniera fra individuo e stato, ma è quest’ultimo che realizza la piena armonia fra gli individui.

CONCEZIONE DELLO STATO Stato etico: incarnazione della moralità sociale e centro di promozione del bene comune; modello organicistico, un tutto vivente (non una costruzione artificiale prodotta dagli uomini come nel contrattualismo); esiste prima degli individui. Lo Stato è una sorta di famiglia in grande in cui l’ethos di un popolo esprime consapevolmente se stesso. E’, per Hegel, l’Idea stessa che si manifesta nel mondo, «è l’ingresso di Dio nel mondo» o il «Dio reale». Lo Stato non esiste per i cittadini, ma i cittadini per lo stato (influenza della concezione greca). La costituzione dello Stato deve derivare dalla vita collettiva e storica di un popolo, deve corrispondere al suo spirito. Costituzione più «razionale» per Hegel: quella della monarchia costituzionale moderna, che prevede una serie di poteri distinti ma non separati (legislativo – esecutivo – principesco). I funzionari approntano le leggi e il sovrano prende le decisioni ultime sulle leggi. Lo Stato è sovrano ma non dispotico, ovvero deve operare attraverso le leggi, non in modo arbitrario.

Lo stato può essere giudicato solo dallo spirito universale cioè la STORIA, il cui momento essenziale è la GUERRA La GUERRA è giustificata come una manifestazione dialettica della vita dello Spirito, la guerra mantiene la “salute etica” dei popoli “come il movimento dei venti preserva il mare dalla putretudine”. Qui Hegel si pone in aperto contrasto con Kant (Per la pace perpetua, 1795) STATO

LO SPIRITO ASSOLUTO: AUTO-SAPERSI ASSOLUTO DELL’ASSOLUTO L’Idea in sé e per sé, consapevole di se stessa e di tutto il suo sviluppo, si realizza nel pensiero umano nel momento in cui il sapere assume ad oggetto la totalità: l’Assoluto stesso. Ciò avviene attraverso: l’arte, la religione e la filosofia. ARTE: lo spirito vive in modo immediato ed intuitivo la fusione tra soggetto ed oggetto, spirito e natura (teorizzata concettualmente dall’Idealismo) e presenta la verità (l’Assoluto)sotto forma sensibile: INTUIZIONE SENSIBILE ARTE SIMBOLICA la forma è più ricca del contenuto (messaggio spirituale dell’opera) ARTE CLASSICA equilibrio forma - contenuto ARTE ROMANTICA il contenuto è più ricco della forma

CONCEZIONE DELLA STORIA LA STORIA SI SVOLGE SECONDO UN PIANO RAZIONALE FILOSOFIA DELLA STORIA CONOSCENZA SCIENTIFICA DI QUESTO PIANO TEODICEA= conoscenza della giustizia divina e giustificazione di cio’ che appare come male di fronte all’assoluto potere della ragione FINE DELLA STORIA AUTOCONOSCENZA E REALIZZAZIONE DELLO SPIRITO IN UN MONDO ESISTENTE lo spirito si incarna nello spirito dei diversi popoli che si succedono all’avanguardia della storia LIST DER VERNUNFT (ASTUZIA DELLA RAGIONE) lo spirito si serve di individui storico-universali (eroi o veggenti) che sanno qual è la verità del loro tempo mondo orientale STORIA DEL MONDO mondo greco-romano mondo cristiano-germanico