Capitolo 1D L’interno della Terra

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Transcript della presentazione:

Capitolo 1D L’interno della Terra Lezione 2D Litologia dell’interno della Terra

1.4 Il mantello Il nucleo ha un raggio medio di 3470 km e costituisce circa il 16% del volume della Terra e il 32% della sua massa. Il nucleo esterno è liquido e abbastanza omogeneo, il nucleo interno è solido, prossimo al punto di fusione. Nucleo esterno e nucleo interno sono separati dalla discontinuità di Lehmann. Il nucleo è composto da una lega di ferro e nichel con la presenza di altri elementi come vanadio e cobalto ed elementi leggeri come ossigeno e zolfo.

1.3 Il nucleo La natura liquida del nucleo esterno è confermata dalla zona d’ombra non raggiunta direttamente dalle onde sismiche. Zona d’ombra delle onde P Zona d’ombra delle onde S

1.3 Il nucleo La zona d’ombra delle onde P è dovuta alla discontinuità di Gutenberg che segna il passaggio dalle rocce silicatiche alle leghe ferrose, e che si trova ad una profondità di 2900 km. La zona d’ombra delle onde S è dovuta allo stato di aggregazione (liquido) dei materiali che si trovano oltre tale discontinuità. La discontinuità di Lehmann è evidenziata da un forte aumento della velocità delle onde P, che rivela anche la natura solida del nucleo interno, poiché queste producono nuovamente anche onde S.

1.4 Il mantello Il mantello è la parte più importante della Terra sia come massa (67 %), sia come volume (81 %). È costituito in prevalenza di silicati la cui composizione varia all’aumentare della profondità. È diviso in mantello superiore, plastico, zona di transizione, e mantello inferiore, rigido. La parte più esterna del mantello superiore è il mantello litosferico o lid, una zona strettamente associata alla sovrastante crosta e assente al di sotto dei continenti.

Oltre la Moho, la velocità cresce regolarità nel mantello, 1.4 Il mantello Il mantello è delimitato superiormente dalla discontinuità di Mohorovičić (o Moho), evidenziata da un brusco aumento della velocità delle onde sismiche. Oltre la Moho, la velocità cresce regolarità nel mantello, fatta eccezione per una zona compresa fra 100 e 200 km, in cui la velocità delle onde sismiche diminuisce detta zona di bassa velocità (lvz).

1.4 Il mantello Per le particolare combinazione dei valori di temperatura e pressione, le rocce della zona di bassa velocità sono molto vicine al punto di fusione. Piccoli aumenti della temperatura o piccole diminuzioni della pressione rendono possibile la fusione delle rocce con produzione di magmi.

1.4 Il mantello La composizione del mantello è dedotta dallo studio delle ofioliti e dal comportamento delle onde sismiche.

di rapide variazioni delle proprietà fisiche dei materiali. 1.4 Il mantello Il mantello superiore è composto essenzialmente di rocce ultramafiche quali peridotite (roccia magmatica con olivina e pirosseno) e eclogite (roccia metamorfica con pirosseno e granati). Il mantello inferiore è composto di perovskite (un ossido di calcio e titanio CaTiO3). Alla base del mantello inferiore esiste una zona, detta strato D, in cui si assiste a una serie di rapide variazioni delle proprietà fisiche dei materiali.

1.4 Il mantello Il mantello è sede delle lente correnti convettive che fungono da «motore» della tettonica delle placche.

1.5 La crosta La crosta è la parte della Terra che si trova al di sopra della discontinuità di Mohorovičić (o Moho). L’andamento della Moho è irregolare e riflette in modo quasi simmetrico quello della superficie terrestre: è più profonda sotto i continenti e più superficiale sotto gli oceani. Per equilibrio isostatico le parti più rilevate della crosta sono anche quelle che sprofondano maggiormente nel mantello.

Esistono due tipi di crosta: 1.5 La crosta Esistono due tipi di crosta: la crosta continentale con spessore di 30÷90 km e densità di 2,7 g/cm3, che costituisce il 79% in volume di tutta la crosta; la crosta oceanica con spessore di 5÷15 km e densità di 3,0 g/cm3, che costituisce il 59% della superficie totale della crosta.

1.5 La crosta

1.5 La crosta In Italia lo spessore della crosta è massimo in corrispondenza delle Alpi e minimo in corrispondenza della Pianura Padana e del Tirreno.

Riassumendo: 1.5 La crosta Crosta continentale Crosta oceanica Difficilmente distinguibile in 2 parti Chiaramente suddivisibile in 3 «strati» Spessore variabile da pochi km a 80 km, in media 30÷40 km Spessore abbastanza costante di 7÷8 km Densità bassa Densità elevata Composizione felsica prevalentemente granitica Composizione mafica prevalentemente basaltica Età elevata: fino a 4 miliardi di anni Età ridotta: mai superiore a 170÷180 milioni di anni