CARLO GOLDONI Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707 da una famiglia di condizione borghese. Il padre, medico di professione, era sempre in movimento tra diverse città italiane. Il ragazzo lo seguì a Perugia, dove compì i primi studi presso i Gesuiti; poi fu inviato a Rimini per affrontare gli studi superiori, ma di lì fuggì sulla barca di una compagnia di comici per raggiungere la madre a Chioggia. Fra il 1723 e il 1725 studiò legge all’Università di Pavia e fu ospite del prestigioso collegio Ghislieri, ma ne fu cacciato in seguito a una satira da lui composta sulle donne della città. La morte del padre, nel 1731, lo mise dinanzi alla necessità di provvedere alla madre. Affrettò il conseguimento della laurea in Legge a Padova, e si avviò alla professione di avvocato. Nel frattempo però aveva preso corpo quella prepotente vocazione teatrale che si era preannunciata in lui sin dai primi anni. In una delle sue peregrinazioni Goldoni conobbe a Verona, nel 1734, il capocomico Giuseppe Imer, e grazie a lui ottenne l’incarico di scrivere i testi per il teatro veneziano di San Samuele. In questa prima fase della sua produzione per il teatro affrontò vari generi, ma si tratta di una produzione scarsamente originale. Goldoni si provò presto anche nel genere comico, che gli era più congeniale, e, in polemica con la Commedia dell’Arte che ancora dominava le scene, avviò una radicale “riforma” del teatro comico, che portò avanti con prudente gradualità. Nel 1743 dovette fuggire da Venezia in quanto le sue condizioni economiche piuttosto precarie non gli consentivano di sanare i debiti contratti. Tra il 1745 e il 1748 si stabilì a Pisa, dove riprese la professione forense. Non abbandonò però la sua produzione di testi per il teatro, né i contatti con il mondo della scena.