TMRS, PST lezione 20 22 maggio 2018 V.Cuzzocrea Giovani e transizioni-Il lavoro

Il percorso fatto finora fornisce delle chiavi di lettura del perché molti giovani adulti italiani oggi occupino una posizione sociale marginale, risultante sia dalle difficoltà nella sfera privata che in quella pubblica.

Ricostruisci, in relazione agli argomenti trattati fino ad ora nel corso: Quali gruppi? Quali concetti?

Nella lezione di oggi ci concentriamo su due categorie: -NEETs -Employability (“occupabilità”) Si tratta di due concetti su cui si concentrano molti dei discorsi pubblici su giovani e lavoro a livello istituzionale

Categorie Qual è il ruolo del lavoro nella transizione all’età adulta? (subcultura: la cultura è un processo, un insieme di pratiche, ha a che fare con la produzione e lo scambio di significati)

NEETs NEETs significa ‘not in education, employment or training’. Il limite di età varia, ma spesso sotto i 25 o i 30. Come viene usato questo termine? Quale la sua storia? Quale la sua utilità? Quali i limiti? Fai riferimento al saggio ‘Projecting the category of the NEET into the Future’ (Cuzzocrea, ‘Perspectives on youth. What do YOU see?’, 2014, CoE-Youth Partnership Series). Il saggio è scaricabile liberamente

La categoria NEET nasce in un contesto politico e geografico ben definito (Inghilterra di Blair). Diventa poi un punto di riferimento per le policies di tutta la EU Nasce dalla necessità di avere un indicatore per la vulnerabilità dei giovani non inseriti nel mondo del lavoro e 'a rischio'. La logica sottostante è che se un giovane non è INSERITO nella società attraverso una delle attività (studio, lavoro, formazione), può diventare facilmente un problema per la società. In una logica di controllo sociale, bisogna dargli un ruolo.

...cos'è il lavoro per i giovani Una delle grosse mancanze di questo concetto è che non considera le esigenze espressive e più in generale, di realizzazione personale, che si esprimono attraverso il lavoro. Attraverso il lavoro ci procuriamo di che vivere; ma soprattutto in fasi della vita come quella giovanile, lavorare significa anche scoprire chi siamo; capire le nostre attitudini; esprimerci; in altre parole, l'attività lavorativa gioca un ruolo fondamentale nei processi di costruzione dell'identità.

Pertanto, misurare quanti NEETs ci sono in un certo contesto ci offre un'idea della misura della difficoltà dei giovani ad uscire da una situazione di vulnerabilità... ...e quindi del livello di guardia di pericolosità sociale della popolazione giovanile (più NEETs, maggiore il rischio di criminalità) ...ma non ci dice nulla, per es., del livello di frustrazione, della sovraqualificazione, e quindi di come si configuri l'esperienza lavorativa nel suo complesso all'interno del processo di costruzione di sé. ...nè del grado di consapevolezza di azione nella società. Es: partecipazione politica (tradizionale e non), né di diversi altri aspetti.....(elenco aperto).

DUNQUE: è importante considerare sempre anche gli aspetti culturali, insieme a quelli di accesso alle risorse materiali

Che significato ha nel caso italiano nello specifico? Per es: studenti fuori corso da diversi anni non vengono conteggiati nel calcolo dei NEETs, quindi la stima del problema è sottostimata.

Il termine ‘employability’(occupabilità) È stato usato per la prima volta da William Beveridge nel 1909 …...è diventato un punto di riferimento fondamentale per le policies. Vedi: ILO 2005, World Bank World Development Report, SALTO ect

Enfasi dei programmi europei su ‘employability’. Prospettiva in cui il lavoratore, o aspirante tale, deve rendersi appetibile di fronte ad un potenziale datore di lavoro, nel mercato del lavoro di riferimento, cioè deve avere le competenze richieste in quel momento, in quel contesto: 'Employability is the possession by an individual of the qualities and competencies required to meet the changing needs of employers and customers and thereby help to realise his or her aspirations and potential in work (CBI, 1999: 1). Problema: le competenze richieste variano velocemente, sono sempre maggiori, il mercato è sempre più competitivo. Emphasis on an individual ability to gain employment, to mantain employment, to move in between role within the same organization, gain secure and fulfilling work (Hillage and Pollard 1998).

Osservazioni critiche sul concetto di 'employability' Retorica secondo cui spetta all’individuo acquisire le competenze ‘giuste’ nel mercato del lavoro, per trovare opportuna collocazione. Estremizzazione della responsabilità individuale. Viene usato come se contasse solo l'offerta di lavoro, e la domanda non potesse essere modificata Minimizzazione dell’importanza della soddisfazione personale. Non si parla quasi mai, infatti, del lavoro come fonte di soddisfazione personale, del lavoro come mezzo di realizzazione e di espressione di sè

Fa inoltre da pendant all’ottica del 'life long learning': appena le conoscenze acquisite cessano di essere quelle richieste dal mercato, si rincomincia ad imparare. Quindi l'enfasi sulla employability non riguarda solo i giovani, anche se sui giovani grava in particolar modo in corrispondenza con il diffondersi del credenzialismo e delle forme di lavoro instabile. ….. troppa pressione sull'individuo?

In termini di teoria sociale, corrisponde al processo di 'individualizzazione' Trasformazione dell'identità umana in un compito. Non ci sono percorsi predefiniti, ognuno deve inventare il proprio. ‘Disembedding of individuals from social structures’ ….ma con quali risorse? [Trovate alcune citazioni base su questo argomento nel cap. 1 di Cuzzocrea (2011), Flexi- jobs or Flexi-lives? Odoya, Bologna, scaricabile online]

Suggerimenti di letteratura (Cuzzocrea) ‘Projecting the category of the NEET into the future’, European Youth Partnership Series ‘Perspectives on Youth’, Thematic issue: “2020 - what do YOU see”, 2014. (disponibile anche in francese, ‘La catégorie des NEET: quel avenir?’, ‘Point de vue sur la jeunesse, volume 1 - 2020 - Quelles perspectives). Scaricabile dal web. (Cuzzocrea) ‘Flexi-jobs or Flexi-lives? Starting a professional career in Italy and England’, preface by M. Glucksmann, Odoya, Emil, Bologna, 2011. Scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice. (Cuzzocrea) “Occupabili” più che occupati? Ambiguità di un concetto di policy nel caso italiano, Sociologia del Lavoro 2015, 138, 55-68. (Cuzzocrea) Young people and employability, Handbook for Children and Youth Studies, Springler, editor of the section on work A. Furlong, editors of the overall collection J. Wyn and H. Cahill, 2014, http://link.springer.com/referenceworkentry/10.1007/978-981-4451-96-3_18-1