Linguaggio e comunicazione
Definizione di linguaggio Una forma di comunicazione, parlata, scritta o gestuale, basata su un sistema di simboli. Generatività infinita La capacità di produrre un numero infinito di frasi di senso compiuto a partire da un numero finito di parole e regole.
Lo sviluppo del linguaggio Fase pre-linguistica Prima del linguaggio parlato, le espressioni del bambino possono essere comunicate attraverso le espressioni facciali il pianto l’urlo il sorriso Il cooing, balbettio e lallazione
Interazione precoce Baby-talk Il tipo di linguaggio spesso usato dagli adulti quando parlano a bambini piccoli. E’ caratterizzato da toni più alti del normale e da parole e frasi molto semplici. Ha la funzione importante di catturare l’attenzione del bambino e mantenere la comunicazione.
0-12 mesi Fase pre-linguistica 12-24 mesi Olofrase Vocabolario 50 parole 24 mesi Enunciati telegrafici 3-4 anni Linguaggio vero e proprio Buone competenze grammaticali Circa 1000 parole 5-6 anni Acquisizione regole sintattiche
Il linguaggio come istinto: Noam Chomsky (uno dei dieci autori più citati nelle scienze umane) Fattori innati Il linguista Noam Chomsky (1957) sosteneva che gli esseri umani sono biologicamente predisposti per imparare il linguaggio
Il linguaggio come istinto: Noam Chomsky Il linguaggio come istinto e non come apprendimento Ho prenduto una caramella Ogni enunciato è una combinazione nuova di parole I bambini sviluppano grammatiche complesse senza istruzioni formali (grammatica universale) I bambini di 4 anni: un wug, due wugs
Chomsky: regole trasformazionali Cane morde uomo; l’uomo fu morso dal cane, ecc Ma non: Uomo morde cane Sintassi, parte specifica della grammatica che comprende le regole per combinare gli elementi di una frase. 8 8
Tomasello (2003) critica il fato che Chomsky trascuri l’importanza dell’apprendimento e del contesto sociale. Imitazione Correzione Rinforzo
Il linguaggio Semantica Trovare, tra le seguenti, la parola che non appartiene alla stessa categoria semantica grattacielo cattedrale tempio preghiera
Il linguaggio Trovare l’intruso grattacielo cattedrale tempio preghiera
"Affliggete quel manifesto" gli strafalcioni in italiano degli studenti universitari Collimare, per un liceo linguistico di Siena, è «la strada tra collina e mare».
Uno studio meno recente (2011-2012) compiuto tra i 196 universitari Ondivago 95% non conosce Coacervo 88% Abulico 81% Nugolo 75% Adepto Esimere Indigente
Il linguaggio Le parole che usiamo influenzano il nostro pensiero: L’esercito ha invaso un paese straniero L’esercito ha effettuato un’incursione a scopo di protezione
La struttura del linguaggio Fonologia Il sistema di suoni di una lingua. Un fonema è un’unità di suono più piccola che influenza il significato.
Coppie minime: due parole che si differenziano per un solo fonema: tetto - detto; pare-gare). In italiano /p/ e /b/ sono due fonemi perché è presente la coppia minima 'pelle' - 'belle' Se pensiamo alla serie di parole: “cane”, “pane”, “tane”, “sane”, “rane”, “vane”, “lane”, “nane”, si differenziano solo per il fonema iniziale (il loro significante rimanda a significati diversi) .
La struttura del linguaggio Morfologia E’ quella parte della linguistica che studia la struttura delle parole. Un morfema è una parola o parte di una parola che non può essere suddivisa in parti significanti più piccole.
Parole semplici possono essere composte da due morfemi: la parola gatto è composta dal morfema gatt- (radice della parola) e dal morfema -o (desinenza che significa "maschile singolare«). Più in generale -i è il morfema che indica il plurale di fronte a singolari in -o e in -e per es. - lupi rispetto a lupo, arti rispetto ad arte, poeti rispetto a poeta
Sintassi Il modo in cui le parole sono combinate tra loro per ottenere frasi e sintagmi accettabili. Le regole sintattiche variano a seconda della lingua madre di riferimento e riguardano l’ordine delle parole e le trasformazioni delle frasi (da attiva a passiva o interrogativa). Nonostante le differenze della struttura sintattica, le lingue hanno molto in comune tra loro.
Ordine degli elementi in una frase ➔ Soggetto (S), Verbo (V) e ➔ Oggetto (O); frase minima = una proposizione di senso compiuto, composta da due elementi: soggetto e predicato verbale o nominale: Esempio: Giuseppe studia; Giuseppe è bravo. Frase semplice = un solo verbo con un complemento: Esempio: Giuseppe mangia un panino. Frase composta = combinazione di frasi semplici con congiunzione: Esempio: Giuseppe mangia un panino e beve una birra
Definizione di Panda Eats, shoots and leaves Eats shoots and leaves
Linguaggio e comunicazione
La comunicazione processo dinamico e circolare richiede la condivisione di codici astratti (il linguaggio) e di segnali non verbali
L’atto comunicativo Perché ci possa essere comunicazione è necessario un atto comunicativo tra due entità che abbia come oggetto un qualcosa da trasmettere. Questo qualcosa da trasmettere viene in genere definito messaggio.
La struttura e le funzioni della comunicazione Una fonte traduce un pensiero in un codice che lo rende messaggio Il messaggio viene veicolato attraverso un canale E’ sempre presente un contesto Il ricevente riceve, appunto, ed elabora il messaggio EMITTENTE MESSAGGIO RICEVENTE CANALE CONTESTO CODICE Modello di Shannon e Weaver (1949)
Due sistemi di comunicazione: Sistema verbale Sistema non verbale Il linguaggio è un codice simbolico: Accomuna tutte le società umane Le differenzia da quelle non umane È un codice governato da regole (grammatica, sintassi, semantica)
Comunicazione non verbale Segnali paralinguistici Espressioni del volto Comportamento spaziale Tono, intensità della voce = informazioni su sesso, età Vocalizzi, colpi di tosse, riso, pianto = informazioni su stati d’animo
Esiste una comunicazione non verbale anche attraverso: Segnali chimici (olfatto e gusto) Segnali acustici Segnali posturali Segnali fisici (tattile e visivo)
espressione di emozioni e atteggiamenti Espressioni del volto = espressione di emozioni e atteggiamenti
felicità, sorpresa, tristezza, rabbia, disgusto, paura. Espressioni del volto = espressione di emozioni e atteggiamenti 6 emozioni fondamentali (Ekman,1982): felicità, sorpresa, tristezza, rabbia, disgusto, paura. Associate a espressioni universalmente riconoscibili e indipendenti dalla cultura
Comportamento spaziale posizione del corpo, contatto fisico, gesti comunicazione più primitiva e precede l’apprendimento del linguaggio
Secondo Hall (1966) ci sono 4 zone di distanza progressiva a seconda del livello di intimità: distanza intima: occupata tra persone in relazione molto stretta (da 0 a 45 cm); distanza personale: distanza tra due interlocutori (da 45 a 1,25 m) zona sociale: occupata da un gruppo di persone che comunicano (da 1,25 a 3,50 m.); due interlocutori seduti al tavolo zona pubblica: separa un interlocutore dal suo pubblico (da 3,50 m oltre i 7,25 m; relatore uditorio).
La comunicazione visiva
In semiologia il linguaggio può essere definito come un sistema di segni. “E’ segno ogni cosa che possa essere assunta come un sostituto significante di qualcos’altro. Questo qualcosa d’altro non deve necessariamente esistere, né deve sussistere di fatto nel momento in cui il segno sta in luogo di esso” Eco (1975).
Il significante potrebbe essere costituito dalla traccia grafica di una parola o dalle singole lettere che compongono la parola, che non forniscono in sé la rappresentazione di un concetto intrinseco; Il significato é il concetto che attribuiamo al significante.
I segni linguistici (verbali) sono arbitrari e convenzionali La parola cane, per esempio, in sé non ha niente a che fare con l’animale che rappresenta; il significato che le si attribuisce é frutto di convenzioni e dell’evoluzione di una lingua.
I segni linguistici (anche quelli visivi) sono arbitrari e convenzionali Significante: Forma ottagonale del segnale; Cornici rosse e bianche Sfondo rosso Asta grigia Lettere S-T-O-P Significato Concetto: fermarsi
Parole onomatopeiche Le varie lingue utilizzano fonemi leggermente diversi per indicare il medesimo verso prodotto dalle anatre maschio.
Forse l’unica eccezione é data da quelle parole che “suonano” come gli oggetti che rappresentano, le parole onomatopeiche, per es. chicchirichì, anche se poi le diverse lingue differiscono nell’attribuzione di un suono al verso del gallo; in francese suona qualcosa come come “coquericò”
La comunicazione visiva Charles Sanders Peirce (1839 – 1914) Sistema tripartito Icona Simbolo Indice
La comunicazione visiva L’icona (dal greco eikon=immagine) é simile al suo soggetto. Il segno iconico porta la qualità della cosa per cui sta ed é un segno diretto in cui esiste una stretta associazione tra segno e significato. Morris “il segno iconico è un segno simile, per alcuni aspetti, a ciò che denota”.
Segno iconico
Eco: i segni iconici riproducono alcune condizioni della percezione dell’oggetto, ma dopo averle selezionate in base a codici di riconoscimento e averle annotate in base a convenzioni grafiche. Eco (1975): silhouette di un cavallo disegnato con una linea continua: nel disegno non si ritrovano le proprietà del cavallo; non vengono riprodotte le condizioni della percezione, eppure tutti riconoscono un cavallo. Se dovessimo disegnare una zebra, non sarà sufficiente il disegno a tratto.
Simbolo Il simbolo é un segno indiretto e rappresenta qualcosa di diverso dal segno stesso; si riferisce a un significato condiviso, in maniera più o meno arbitraria, attraverso un processo di consenso, relativo a qualcosa che é legato all’esperienza comune, a valori e norme culturali.
Anche le immagini possono essere simboliche
Distinzione dei segni in denotativi e connotativi I segni denotativi svolgono prevalentemente una funzione descrittiva, informativa. I segni connotativi si riferiscono ad aspetti affettivi, emotivi, culturali, concettuali.
Denotazione/connotazione Denotazione: significato implicito Cane animale a quatto zampe. Bandiera tela con colori Connotazione: significato emotivo Cane amico fedele dell’uomo Bandiera patria, unità, nazionale sportiva
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