L’idillio e lo Zibaldone

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Poesia multimediale Introduzione
Advertisements

“il naufragar m'è dolce in questo mare”
Giacomo Leopardi ( ) Recanati.
Giacomo Leopardi Nasce a Recanati (Marche) nel 1798.
Giacomo Leopardi Nasce a Recanati (Marche) nel 1798.
Scrivere testi a partire da altri testi
SEMPRE CARO MI FU QUEST’ERMO COLLE,
L’infinito tra filosofia e letteratura
Sempre caro mi fu quest’ermo colle e questa siepe che da tanta parte
GIACOMO LEOPARDI.
L'Infinito Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
Supporto didattico d’Italiano per gli alunni della classe I F
Sempre caro mi fu quest’ermo colle
L’INFINITO L’INFINITO L’INFINITO L’INFINITO L’INFINITO L’INFINITO.
L'Infinito.
L’Infinito di Leopardi
Giacomo Leopardi: “L’Infinito”.
L'infinito Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte De l'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati.
I. C. Bagnolo Mella Scuola Secondaria di 1° grado “P. Guerini” A.s. 2005/06.
Fotografie ed Arrangiamento Musicale realizzati da:
Università di Napoli “L’Orientale”
ANALISI TESTO Giacomo Leopardi L'Infinito
Giacomo Leopardi L’ infinito.
Giacomo Leopardi L’Infinito, A Silvia, Il sabato del villaggio Scuola media N. Martoglio di Belpasso Classe III G a.s. 2015/2016 Prof.ssa Valeria Cristina.
Il torrente Poesia tratta dalla raccolta « Trieste e una donna »
“Cara beltà che amore lunge m’ispiri” (Alla sua donna) Una lettura insolita di Giacomo Leopardi “Misterio eterno dell’esser nostro” (Sopra il ritratto.
Giacomo Leopardi.
Hai mai conosciuto un ragazzo interessante ma originale e complicato?
DOVE ABITA IL CUORE III Settimana - PASSIONE Gesù è appassionato
Caratteristiche generali
“Perché non scrivere qualcosa per il giorno dopo la cerimonia?”
Blaise Pascal Alcuni frammenti
V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO a
Possiamo essere i migliori amici del mondo
Testo, immagine e composizione di Stella
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi.
CRISTO RE ANNO C Lc 23,35-43.
nella mente mi ragiona”
CHI E' L'UOMO?.
Avanzamento automatico
Giacomo Leopardi Recanati 1798 – Napoli 1837
Conclusioni del corso di Sociologia generale
Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia,
VITA Anassimene nacque a Mileto nel 585 a.C. e lì morì nel 528.Su di lui si hanno pochissime notizie. Fu quasi sicuramente discepolo di Anassimandro,
La figura di Dante si pone a cavallo tra la fine del Medioevo e l’inizio della civiltà dei comuni, questo permette allo scrittore di creare un nuovo ruolo.
Essa è costituita da tre parti.
L’ INFINITO Di Giacomo Leopardi
La lingua e La comunicazione
Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia,
Sacro Cuore di Gesù.
Sacro Cuore di Gesù.
Nel mezzo del cammin di nostra vita  mi ritrovai per una selva oscura  ché la diritta via era smarrita.  Ahi quanto a dir qual era è cosa dura  esta selva.
“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”
Essa è costituita da tre parti.
xVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
GIORDANO BRUNO.
Approccio al testo poetico
Sempre caro mi fu quest’ermo colle e questa siepe che da tanta parte
xVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
GIACOMO LEOPARDI DONIN ENRICO LOVATO DENNIS RIZZO DAVIDE
Giacomo Leopardi.
LA SS. TRINITÀ.
Fare ricerca, mai così facile!
GLI SPAZI DELL’IMMAGINARIO
E ’n sua volontate è nostra pace
L’ARTE Alessandra Quinto
Lettera di un soldato Italiano al fronte
GIACOMO LEOPARDI.
L’INFINITO È… Classe 3 B.
Transcript della presentazione:

L’idillio e lo Zibaldone Leopardi e l’infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare. iperboli anastrofi Metafora + ossimoro

Uno dei due autografi dell’Infinito, con le correzioni dell’autore Uno dei due autografi dell’Infinito, con le correzioni dell’autore. Leopardi modificò di nuovo il penultimo verso appena prima della stampa, reintegrando il temine “immensità”.

Il colle dell’Infinito

“Alle volte l'anima desidera effettivamente una veduta ristretta e confinata in certi modi, […]. La cagione è la stessa, cioè il desiderio dell'infinito, perché allora in luogo della vista, lavora l'immaginazione e il fantastico sottentra al reale. L'anima si immagina quel che non vede, che quell'albero, quella siepe, quella torre gli nasconde, e va errando in uno spazio immaginario, e si figura cose che non potrebbe, se la sua vista si estendesse da per tutto, perché il reale escluderebbe l'immaginario” (dallo Zibaldone, 12-13 luglio 1820)

Quando egli (= l’uomo), considerando la pluralità de' mondi, si sente essere infinitesima parte di un globo ch'è minima parte d'uno degli infiniti sistemi che compongono il mondo, e in questa considerazione stupisce della sua piccolezza, e profondamente sentendola e intentamente riguardandola, si confonde quasi col nulla, e perde quasi se stesso nel pensiero dell'immensità delle cose, e si trova come smarrito nella vastità incomprensibile dell'esistenza; allora con questo atto e con questo pensiero egli dà la maggior prova possibile della sua nobiltà, della forza e della immensa capacità della sua mente, la quale, rinchiusa in sì piccolo e mènomo essere, è potuta pervenire a conoscere e intendere cose tanto superiori alla natura di lui, e può abbracciare e contener col pensiero questa immensità medesima della esistenza e delle cose. (dallo Zibaldone,  12 agosto 1823)