Scienza Politica (M-Z) A.A. 2016-2017 Filippo Tronconi Brasile
Gli anni della dittatura militare 1964: golpe militare 1968-74 la leadership del generale Emilio Médici: uso estensivo della repressione e della tortura contro gli oppositori Con l’assistenza degli Stati Uniti, nel periodo in cui a Cuba ha conquistato il potere Fidel Castro, e in Cile Salvador Allende 1974-1984: Ernesto Geisel, João Baptista Figueiredo: inizia un lento percorso verso la ri-democratizzazione 1979: Amnistia verso gli oppositori esiliati, ma anche impunità dei militari Ri-legalizzati i partiti politici Crisi economica e delegittimazione del regime, proteste di piazza Effetto contagio: Argentina 1983, Uruguay 1985, poi Cile 1989
La transizione 1985: elezioni presidenziali (indirette) per la successione a Figureido. Vince il candidato di opposizione, Tancredo Neves, primo presidente civile dal 1964 1988: approvata la nuova Costituzione 1989: prime elezioni presidenziali libere (Fernando Collor de Mello) 1993: Referendum istituzionale: Repubblica e sistema presidenziale 2002: alternanza al potere (Lula Da Silva)
Il sistema partitico Federalismo e sistema elettorale basato su preferenze (Camera) e su collegi uninominali (Senato): partiti molto decentrati e poco coesi Un sistema partitico estremamente frammentato Disparità economiche territoriali non generano partiti autonomisti ma piuttosto una domanda di trasferimenti pubblici regolati dal centro. Pratiche clientelari diffuse
Principali partiti Due partiti principali: il Partido da Social Democracia Brasileira (Psdb) e il Partido dos Trabalhadores (Pt) Psdb: partito centrista, poco ideologico, catch all Pt: relativamente disciplinato, di sinistra, forti legami con i sindacati Nessun partito ha mai ottenuto il 20% dei voti (né di seggi) a livello nazionale Nella Camera eletta nel 2014 sono rappresentati 27 partiti (NEPP=18) Per confronto: in Italia (Camera 2013): 10 liste ottengono seggi, NEPP=3,5
Sistemi elettorali Il presidente è eletto ogni 4 anni con voto maggioritario a doppio turno La Camera dei deputati (513 seggi) è eletta ogni 4 anni con sistema proporzionale e liste aperte 27 circoscrizioni fra 8 e 70 eletti (in media M=19) Circoscrizioni rurali sovrarappresentate Il Senato federale (81 seggi, 3 per stato) è eletto ogni quattro anni per 1/3 e ogni quattro anni per 2/3 con sistema uninominale a turno unico Quando sono eletti 2/3 dei seggi, ogni elettore ha due voti, ogni partito presenta due candidati
La presidenza negoziale Il presidente guida un partito minoritario in un parlamento iper-frammentato 2014 Rousseff 41,6% pt (51,6% st), ma PT 13,6% di seggi alla Camera Per questo deve appoggiarsi ad una coalizione (nel 2014 Com a Força do Povo comprende 10 partiti) Sono quasi sempre coalizioni sovradimensionate, per fronteggiare l’indisciplina parlamentare Non si è mai verificato il governo diviso Molti ministri nominati e revocati al fine di trovare sostegno ai provvedimenti presidenziali Anche le oltre 20.000 nomine presidenziali utilizzate a fini di acquisizione del consenso in parlamento (“patronage”)
Il bicameralismo paritario e indisciplina Camera e Senato hanno le stesse funzioni legislative In più il Senato conferma alcune nomine presidenziali (ambasciatori, giudici Corte Suprema, Governatore Banca Centrale) Organizzazione in commissioni, con presidenti a rotazione e potere di filtro Una commissione congiunta Camera-Senato in materia di bilancio Caratteristica del parlamento brasiliano è l’estrema indisciplina di deputati e senatori Da qui, oltre che dalla frammentazione, la necessità di costruire coalizioni governative ampie
Iter legislativo Il presidente ha potere di iniziativa legislativa su tutti i temi e potere esclusivo in materia di tassazione, bilancio e PA Il testo deve essere approvato in commissione e in aula, poi passa all’altro ramo del parlamento I progetti di legge normalmente sono ampiamente trasformati dal parlamento
Veto presidenziale e decreti Il presidente può porre il veto (anche su singoli articoli), superabile a maggioranza assoluta dal Congresso in seduta comune, a scrutinio segreto Il presidente può adottare decreti, da convertire entro 30 giorni. I decreti sono reiterabili (sentenza Corte Cost 1989). Di fatto uno strumento ampiamente usato per superare le impasse parlamentari
L’impeachment del 2016 Il Congresso può mettere in stato di accusa (impeachment) il presidente con maggioranza di 2/3 alla Camera e assoluta al Senato Se l’impeachment è ritenuto ammissibile, il presidente è sospeso per sei mesi, al termine dei quali il Senato si pronuncia definitivamente, a maggioranza di due terzi Nel 1992 Collor de Mello si dimette prima che venga avviata la procedura Dicembre 2015 – aprile 2016, Rousseff in stato di accusa, 31 agosto 2016 il Senato vota (61-20) la rimozione L’accusa è di aver falsificato i bilanci dello stato nel 2014 Presidente ad interim il vice-presidente Michel Temer