DISTURBI COGNITIVI in MEDICINA GENERALE Dott.ssa Daniela Petraglia Corso di Formazione Specifica In Medicina Generale
Definizione. «La demenza è un complesso di malattie cronico- degenerative, la cui storia naturale è caratterizzata dalla progressione più o meno rapida di deficit cognitivi, disturbi del comportamento e danno funzionale, con perdita dell'autonomia e dell'autosufficienza con vario grado di disabilità» Fonte: osservatorio demenze ISS, 2016
Tipologie REVERSIBILI IRREVERSIBILI PRIMARIE SECONDARIE
REVERSIBILI: Tipologie STATI CARENZIALI. Deficit di: vit.B12, folati, niacina/triptofano… DISFUNZIONI D’ORGANO: distiroidismo, insufficienza epatica… PATOLOGIE CEREBRALI: infezioni, masse tumorali…
IRREVERSIBILI Tipologie PRIMARIE: SECONDARIE: m. Alzheimer, d. fronto-temporale, d. a corpi di Lewy, ecc… SECONDARIE: Sd. Korsakoff, dd.vascolari, ecc..
Tipologie: PSEUDO-DEMENZA Decadimento cognitivo secondario a depressione maggiore Esordio ex-abrupto Fluttuazioni circadiane Consapevolezza Reversibile
Epidemiologia: nel mondo Prevalenza: 46,8 milioni (2015) 8% popolazione over 65 >20% popolazione over80 Diagnosticati: 10 - 50% Fonte: World Azheimer Report 2015
Epidemiologia: nel mondo Fonte: World Azheimer Report 2015
Epidemiologia: previsioni. L’ITALIA è il secondo Paese europeo più anziano (dopo la Germania): al 2013 il 12% della popolazione aveva un’età over65. La cifra è destinata ad aumentare Fonte: World Azheimer Report 2015
Epidemiologia: nel mondo
Epidemiologia: in Italia > 1 mln casi (di cui 600.000 m. Alzheimer) 3 milioni di persone coinvolte nell’assistenza dei propri cari Costo: 10-12 miliardi €/anno Fonte: osservatorio demenze ISS, 2016
Impatto sulla salute Sintomi psicologici e comportamentali (BPSD) Rischio cadute e fratture Allettamento e sd ipocinetica Malnutrizione …
Impatto sulla salute Sopravvivenza media: 4 – 8 anni dalla diagnosi espressa come nr di anni persi a causa della disabilità correlata a una det.patologia. Considera non solo la riduzione dell’aspettativa di vita, ma anche la qualità di vita correlata alla disabilità. Institute of Health Metrics and Evaluation (IHME) Fonte: World Azheimer Report 2015
Fattori di rischio 1/3 dei casi Età Sesso femminile (Alzheimer) Diabete mellito Ipertensione arteriosa (in età adulta) Obesità in età adulta Sedentarietà Tabagismo Depressione Bassa scolarizzazione 1/3 dei casi
Piano Nazionale Demenze (2014) Obiettivo 1 Interventi e misure di Politica sanitaria e sociosanitaria a) Aumentare le conoscenze della popolazione generale, delle persone con demenze e dei loro familiari, nonchè dei professionisti del settore; b) Conseguire, attraverso il sostegno alla ricerca, progressi di cura e di miglioramento della qualità della vita di pazienti e care-givers; c) Realizzare attività di rilevazione epidemiologica per la programmazione e il miglioramento dell'assistenza; Approvato Ottibre 2014, pubblicato in gazzetta a gennaio 2015. Accordo traMinistreo, Regioni, ISS, associazioni pazienti
Piano Nazionale Demenze (2014) Obiettivo 2 Creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata a) Promuovere la prevenzione, la diagnosi tempestiva, la presa in carico, favorendo politiche di intersettorialità; b) Rendere omogenea l'assistenza. Approvato Ottibre 2014, pubblicato in gazzetta a gennaio 2015. Accordo traMinistreo, Regioni, ISS, associazioni pazienti
Piano Nazionale Demenze (2014) Obiettivo 3 Implementazione di strategie ed interventi per l'appropriatezza delle cure a) Razionalizzare offerta e appropriatezza delle prestazioni; b) Migliorare la qualità dell'assistenza (domiciliare e presso strutture residenziali e semiresidenziali); c) Promuovere l'appropriatezza nell'uso di farmaci, tecnologie e interventi psico-sociali. Approvato Ottibre 2014, pubblicato in gazzetta a gennaio 2015. Accordo traMinistreo, Regioni, ISS, associazioni pazienti
Piano Nazionale Demenze (2014) Obiettivo 4 Aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita a) Fornire a pazienti e loro familiari corrette informazioni sulla malattia e sui servizi disponibili; b) Migliorare la qualità di vita e promuovere la piena integrazione sociale; c) Favorire tutte le forme di partecipazione attraverso il coinvolgimento delle famiglie e delle Associazioni; Approvato Ottibre 2014, pubblicato in gazzetta a gennaio 2015. Accordo traMinistreo, Regioni, ISS, associazioni pazienti
Il ruolo del medico di medicina generale Primo inquadramento diagnostico Anamnesi ed E.O., altri segni/sintomi Colloquio con care-givers Ematochimici: emocromo, PCR, elettroliti, urea, funzionalità epatica e renale, vitamina B12 e folati Test specifici: GPCOG Ematochimici. Escludere forme reversibili secondarie a disfunzioni di organo o deficit di micronutrienti
GPCOG = General Pratictioner’s assessment of COGnition
GPCOG = General Pratictioner’s assessment of COGnition
Il ruolo del medico di medicina generale Invio a CDCD: Centro Disturbi Cognitivi e Demenze Informazione di paziente e care-givers Attivazione dei servizi sociali Specificiando nella ricetta «per disturbi cognitivi». Tipo di prestazione: visita geriatrica /visita neurologica/ valutazione multidimensionale geriatrica d’equipe
Il ruolo del medico di medicina generale Partecipazione al follow-up insieme allo specialista Intervento su episodi di riacutizzazione dei disturbi comportamentali e/o delle comorbilità congiuntamente ai servizi specialistici (monitoraggio clinico-terapeutico)
Il ruolo del medico di medicina generale Attenzione alla figura del care-giver: Informazione e formazione Sostegno psicologico
Grazie per l’attenzione.