Breve percorso musicale

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Breve percorso musicale Età barocca Melodramma

Fine del Cinquecento Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594). musica sacra per sole voci senza accompagnamento strumentale (cori a cappella). organo protagonista della musica strumentale  G. Frescobaldi (1583-1643) La Camerata fiorentina - fine del Cinquecento desiderio di far rivivere musicalmente l'antica tragedia greca sviluppo degli intermedi (intermezzi), momenti scenici e coreografici all'interno di una rappresentazione teatrale, recitar cantando, linguaggio melodico di chiara e semplice comprensione.  Nasce il melodramma: nuova forma del dramma per musica con Claudio Monteverdi (1567-1643), maggior aderenza della musica al senso del testo.

Tra Seicento e Settecento Μusica elevata a disciplina eccelsa numerosi studi e trasformazioni: grandi tradizioni liutistiche di Stradivari, Amati e Guarneri, strumenti: violino, flauto, organo e clavicembalo, nuovi generi: opera, concerto, oratorio e cantata. Arcangelo Corelli (1653-1713), fondatore della moderna tecnica violinistica; Antonio Vivaldi (1678-1742), pone le basi del concerto moderno, con la classica divisione in tre tempi (Allegro-Adagio-Allegro); Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), famoso lo Stabat Mater e l'intermezzo comico La serva padrona; Tommaso Albinoni (1671-1751); Benedetto Marcello (1686-1739); Domenico Scarlatti (1685-1757); In Germania: si realizza l’ideale barocco Johann Sebastian Bach (1685-1750) e Georg Friedrich Händel (1685-1759).

Carlo Broschi (1705 – 1782) detto Farinelli Da bambino il padre lo induce a studiare canto, mentre il fratello maggiore, Riccardo, studia come compositore. È Riccardo che, nel 1717, dopo la morte del padre, decide di sottoporre Carlo a castrazione, al fine di permettergli di mantenere la propria voce prima delle modifiche inevitabilmente conseguenti allo sviluppo del corpo. Debuttò a Napoli a quindici anni, in seguito interpretò i migliori ruoli di soprano nelle opere, non solo in patria ma anche a Londra, Vienna e Madrid. Si dice che il pubblico rimanesse incantato dalle sue straordinarie doti vocali e che fosse capace di prolungare le note in misura straordinaria. Nel 1746 si stabilì in Spagna nominato dal re Fernando VI direttore dei divertimenti reali. A Madrid fu il favorito di Filippo V, che non poteva più fare a meno del suo canto per conciliare il sonno. Rimase a Madrid più di venti anni e poi continuò la sua corsa trionfale in diverse città. Di carattere affabile ed equilibrato, ebbe amicizie ed ammiratori. nonostante la fama raggiunta, insegnava canto per chi considerava che lo meritasse. Morì a Bologna a settantasette anni. Nel 1994 il regista belga Gérard Corbiau ha raccontato la vita del cantante lirico nel film Farinelli - Voce regina (interpretato da Stefano Dionisi).

Lascia ch'io pianga Cavallo di battaglia di Farinelli, celebre aria del II atto del Rinaldo. Rinaldo: opera in tre atti di Georg Friedrich Händel, su libretto di Giacomo Rossi, ispirato alla Gerusalemme Liberata di Tasso, rappresentata per la prima volta a Londra nel 1711. L’aria è cantata da Almirena, prigioniera della maga Armida: Re Argante, approfittando della prigionia della fanciulla, le si propone. Almirena reagisce con uno struggente canto di libertà, dove soprattutto i primi due versi al di là della trama dell’opera sono diventati nel tempo metafora di tutte le sofferenze che donne e uomini patiscono in ogni epoca. Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, e che sospiri la libertà. Il duolo infranga queste ritorte1 de' miei martiri sol per pietà. Ritorte: le funicelle che legavano i polsi e le caviglie dei prigionieri.

Voci bianche suono Lascia chi’io pianga Aksel Rykkvin, voce bianca dal film di Corbiau (soprano Ewa Małas- Godlewska) Jacopo Amigoni (1682–1752), Farinelli, olio su tela, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid 

Domenico Scarlatti (1685-1757) Nacque a Napoli e cominciò prestissimo a studiare musica sotto la guida del padre. Ebbe numerosi maestri ed incontrò con i più famosi musicisti del tempo, fra i quali anche Vivaldi e Händel. Assunto come maestro di cappella della regina di Polonia a Roma (1709-1714), si recò poi in Inghilterra, a Lisbona, infine a Madrid maestro di musica della futura regina di Spagna Maria Barbara. A questo periodo risalgono molte delle sue composizioni per clavicembalo. Muore a Madrid nel 1757. Di grande importanza la sua musica vocale e sacra, ma famose soprattutto le sonate per clavicembalo continua ricerca di nuove possibilità timbriche e tecniche del clavicembalo, stile limpido, formalmente semplice in cui l’invenzione melodica è sempre straordinaria.

Scarlatti immagine Illustrazione d’epoca con Scarlatti al cembalo.

Scarlatti musica Domenico Scarlatti: Sonata in Si min. K27 Salve Regina in A minor Sonata K251- fandango (stile musicale e danza spagnola) Pietro Domenico Paradisi (Napoli 1707 –1791) Toccata in La maggiore Domenico Scarlatti ritratto da Domingo Antonio Velasco (1738), Casa dos Patudos Alpiarça, Portugal

Achille in Sciro – melodramma di Metastasio L'opera Achille in Sciro, su libretto di Metastasio, musica del compositore di Trani Domenico Natale Sarro inaugurò lo storico teatro San Carlo a Napoli nel 1737. Il re Carlo di Borbone scelse Sarro, musicista sessantenne all' apice della carriera, avviata con il trasferimento dalla Puglia a Napoli per studiare in uno dei più celebri conservatori di musica a fine Seicento. Dopo la morte di Scarlatti, Sarro divenne il più autorevole compositore italiano, il che voleva dire nel pieno Settecento di tutta Europa. sua è la musica della Didone Abbandonata del 1724, primo melodramma completo di Metastasio. D. N. Sarro: Achille in Sciro, Atto I. Napoli, 1737