Francesco Guicciardini 1483 - 1540
La vita 1483: nasce a Firenze da famiglia ricca e influente. Dopo la laurea in diritto a Pisa, svolge la professione di avvocato. Matrimonio con Maria Salviati della famiglia allora a capo di Firenze. prestigiosa carriera politica in cui diede prova di grande abilità diplomatica: ambasciatore della Repubblica fiorentina nella Spagna di Ferdinando il Cattolico. 1512: Ritorno dei Medici 1513: funzionario della Signoria. 1516 -1526· governatore di Modena, Reggio, Romagne, province dello Stato della Chiesa per incarico dei papi medicei Leone X e Clemente VII. 1526: ruolo fondamentale nell'organizzazione della lega di Cognac1 contro Carlo V. 1527: disfatta della Lega sacco di Roma dei Lanzichenecchi Repubblica a Firenze per la terza ed ultima volta. sospese l'attività politica per la diffidenza dei repubblicani per i suoi trascorsi medicei, 1529: fu minacciato di arresto e soggetto alla confisca dei beni. 1530: Nuova caduta della repubblica e ritorno dei Medici riprende l’attività politica: 1531: governatore a Bologna 1534 consigliere di Alessandro de' Medici e poi del figlio Cosimo I. 537: ritiro a vita privata in una villa ad Arcetri, presso Firenze, dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura. Morì nel 1540. Lega di Cognac: per contrastare lo strapotere di Carlo V (Carlo d'Asburgo, 1500– 1558, Imperatore del Sacro Romano Impero con nome di Carlo V), propagandò un'alleanza fra gli stati regionali d' Italia e la Francia, per salvaguardare l'indipendenza della penisola. L'accordo fu sottoscritto a Cognac nel 1526, ma si rivelò ben presto fallimentare.
Le opere Guicciardini in vita aveva pubblicato solo alcuni Ricordi e la Storia d'Italia. L‘intero corpus delle opere fu pubblicato soltanto nell'Ottocento.
La produzione storiografica Storie fiorentine 1508-1509 Prima opera di Guicciardini, incompiuta; cronaca politica di Firenze dal 1378 al 1509. Dialogo dei reggimento di Firenze (1521-1526) Dialogo in 2 libri, ambientato nel 1494, dopo la cacciata dei Medici, in cui si discute se sia più opportuna la nuova repubblica o il ritorno della signoria medicea. la forma di governo preferibile appare quella mista che riassume in sé tutte le varie forme, ma si evidenzia l'impossibilità di definire in teoria il sistema politico ideale, si aggiungono riflessioni di argomento storico-politico e sulle debolezze umane. Storia d'Italia (1537-1540) Vi dedicò gli ultimi anni della vita. 20 libri preceduti da una premessa: analisi rigorosa e commentata di molti documenti raccolti in Italia e all'estero, avvenimenti tra la discesa di Carlo VIII (1494), la sconfitta della Lega di Cognac (1527) e la morte di Clemente VII (1534). Prima opera di storia politica italiana inserita nel contesto europeo, testimonianza drammatica della decadenza degli Stati italiani, condanna delle lotte fratricide tra i principi del Cinquecento, cui Guicciardini contrappone la figura ideale di Lorenzo il Magnifico.
Considerazioni e Ricordi La critica a Machiavelli Considerazioni intorno ai Discorsi dei Machiavelli sulla prima Deca di Tito Livio (1530) anch'essa incompiuta. Guicciardini critica il pensiero di Machiavelli, che mostrava fiducia per la possibilità dell’uomo di trasformare la realtà, pur nel suo pragmatismo scevro di idealismo, l’utilità della storia antica, per elaborare norme universali valide per il presente. Guicciardini è su ciò totalmente scettico: la realtà è una molteplicità formata da eventi singoli particolari, sempre diversi; impossibile cercare regole generali; bisogna invece guardare al particolare e agire con discrezione. termini centrali del pensiero di Guicciardini. L’opera più nota I Ricordi (1512-1530) su cui lavorò a lungo e che revisionò ripetutamente sia per lo stile che per i contenuti. Raccolta di 221 tra pensieri, aforismi, massime, senza apparente criterio dispositivo. Grande varietà di temi: vicende politiche, guerre, congiure, arte della diplomazia, giustizia; comportamento degli uomini, in particolare vizi e debolezze (ambizione, ingratitudine, avidità); rapporto tra virtù e fortuna, tema allora fra i più dibattuti; ruolo della Chiesa nella politica italiana e nella vita degli uomini (spirito anticlericale); scetticismo relativista sul valore degli insegnamenti della storia.
La discrezione e il particulare I due concetti fondamentali nel pensiero di Guicciardini. Particulare: la realtà è caratterizzata da complessità; ogni situazione è unica ed eccezionale: molteplicità di eventi singoli (particolari) tra loro correlati, unici e irripetibili, che si susseguono incessantemente. Discrezione unico strumento per orientarsi nella complessità del reale, la capacità di riconoscere le caratteristiche particolari delle situazioni casi storici o attuali e circostanze che li hanno prodotti. la realtà può essere analizzata solo empiricamente, caso per caso; inutile e impossibile cercare chiavi interpretative universali o regole generali. Il compito dell’uomo Ritiene superato l’ideale umanistico di uomo capace di modificare la realtà, unico scopo che l'uomo può porsi è limitato alla sfera individuale, al suo particulare non nel senso di egoistico interesse personale, ma nel senso dell’ambito in cui concretamente e pragmaticamente ognuno può effettivamente agire nella specifica situazione in cui si trova.