Il ruolo dell’Unione Zoologica Italiana Convegno Governare la biodiversità: dalla cartografia al monitoraggio di habitat, animali e piante da conservare nel territorio toscano Tavola Rotonda Il monitoraggio dello stato di conservazione di habitat, piante e animali esperienze tecniche ed amministrative a confronto Il ruolo dell’Unione Zoologica Italiana nell’applicazione della Direttiva Habitat in Italia Marzio Zapparoli* - Unione Zoologica Italiana *Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali, Università della Tuscia, Viterbo Firenze, 22 febbraio 2018 Sala Auditorium - Consiglio regionale della Regione Toscana Via Cavour 2, Firenze
Unione Zoologica Italiana onlus Fondata il 22 aprile 1900: una delle più antiche associazioni scientifiche italiane (http://www.uzionlus.it/). Scopi: promuovere studi nelle discipline zoologiche, in particolare su fauna italiana; facilitare scambi fra zoologi; sostenere la Zoologia nella ricerca e nell'insegnamento. Circa 360 soci, soprattutto ricercatori di università e altri enti, insegnanti, studenti universitari, liberi professionisti, appassionati. Due Commissioni di studio: Commissione Didattica, per questioni concernenti insegnamento; Commissione Fauna, per le questioni della fauna e dell’ambiente
Diversità tassonomica della fauna italiana Ricchezza in specie fauna italiana: la più alta in Europa: ~ 60.000 specie (10% endemiche) ~ 37.000 insetti ~ 1.300 vertebrati La conservazione di questo patrimonio soggetta a numerose minacce. L’UZI ritiene prioritarie tutte le azioni volte alla conoscenza di base pianificazione e gestione. Stoch F., 2008. La Fauna italiana. dalla conoscenza alla conservazione. Ministero Ambiente, Tutela Territorio e del Mare, 37 pp.
Scopi del Comitato sono: UZI, ANIE, CSFI Unione Zoologica Italiana Accademia Nazionale Italiana di Entomologia Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia Scopi del Comitato sono: organizzazione e supervisione scientifica Collana "Fauna d'Italia"* attività di consulenza su fauna e sua conservazione. * 1956-2018: 51 volumi, ca 24.000 pagg., > 9.000 specie trattate (ca 15% fauna italiana)
Documento Commissione Fauna UZI 2016 Note e proposte a margine a conclusione del lavoro svolto sotto coordinamento UZI da: Ass. Ital. Ittiologi Acque Dolci Ass. Teriologica Italiana Comitato Scient. Fauna d’Italia Societas Herpetologica Italica per Manuale monitoraggio specie animali terrestri e d’acqua dolce della fauna italiana in DH.
Documento Commissione Fauna UZI 2016 Premessa Italia: applicazione DH ritardi [delega alle Regioni e Prov_Aut.] monitoraggio specie in all. II, IV, V (Art. 11) adeguamento Rete Natura 2000 (Art. 9) validazione dati distribuzione valutazione attività gestionali (Art. 9) Contributo società scientifiche frammentario e non coordinato fino al 2013.
Terzo Report ex art. 17, periodo 2007-2012 (2013) Principali società scientifiche coinvolte da MATTM per fare il punto della situazione per rendicontazione. Competenze delle società supporto per accurata valutazione stato di conservazione specie. Sintesi dei dati in: Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014
Terzo Report ex art. 17, periodo 2007-2012 (2013) Elementi mancanti: revisione checklist specie DH (da proporre a European Topic Center on Biodiversity): lista esistente obsoleta linee guida monitoraggio disomogeneità dati raccolti assenza dati per invertebrati validazione dati disponibili, dubbi, obsoleti e non ricontrollati. Sintesi dei dati in: Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014
Manuale per il monitoraggio delle specie animali Collaborazione tra ISPRA e Società Scientifiche: UZI Coordinamento e redazione del volume; aggiornamento checklist specie ex art. 17 di concerto con MATTM, ISPRA e ETC/BD CSFI Schede invertebrati – 19 specialisti AIIAD Schede pesci (ciclostomi e osteitti) - 23 specialisti SHI Schede anfibi e rettili - 60 specialisti ATIt Schede mammiferi - 28 specialisti Genovesi P., Stoch F. (2016). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee Guida, 141/2016
Manuale per il monitoraggio delle specie animali Risultati Ha contribuito a risolvere problemi: aggiornamento Checklist specie in DH casi "di insufficienza", discutendo con European Topic Center on Biodiversity; difficoltà di Regioni e Provincie Autonome in casi mancata conferma presenza, rielaborazione carte distribuzione specie complex, etc. Genovesi P., Stoch F. (2016). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee Guida, 141/2016
Manuale per il monitoraggio delle specie animali Problematiche collegate (1/2) Carenze nella “checklist” Relazione con crisi della tassonomia e degli studi tassonomici, generalmente in secondo piano nel sistema di valutazione della ricerca (poco remunerativi). Scarsità di progetti finanziati limitata preparazione degli operatori monitoraggi. UZI disponibile a collaborare per organizzare corsi formazione operatori identificazione delle specie in DH e applicazione metodi monitoraggio elaborazione linee guida per Enti Regioni nei casi di "riserva scientifica"
Manuale per il monitoraggio delle specie animali Problematiche collegate (2/2) Carenze nella “checklist” Relazione con crisi della tassonomia e degli studi tassonomici, generalmente in secondo piano nel sistema di valutazione della ricerca (poco remunerativi). Scarsità di progetti finanziati limitata preparazione degli operatori monitoraggi. UZI disponibile a collaborare per organizzare corsi formazione operatori identificazione delle specie in DH e applicazione metodi monitoraggio elaborazione linee guida per Enti Regioni nei casi di "riserva scientifica" Lacune conoscenze distribuzione specie DH (invertebrati) Abbandono progetti di ricerca (e.g. Checklist Fauna Italiana, CKmap, Fauna d’Italia) Dati non integrati con altri DB europei (es. Fauna Europaea) Debolezza NNB (portale dati specie/habitat) Assenza Piano Nazionale Monitoraggio per ottimizzare sforzo campionamento (e costi) e trasmettere dati seguendo schemi standardizzati, accessibili e revisionabili dalla comunità scientifica.
Unione Zoologica Italiana sollecitazione Investimento di risorse per lo studio, oltre che delle specie in DH, anche di altri gruppi tassonomici, fondamentali per gestione e conservazione patrimonio faunistico italiano. Tali conoscenze sono necessarie per aggiornamento quadro faunistico del Paese funzionali alla conservazione specie in DH. Le specie in DH non possono essere estrapolate dal contesto faunistico generale ed essere gestite come entità indipendenti.
UZI, società scientifiche, ISPRA: bilancio Contributo società scientifiche per attuazione DH positivo. pubblicazione Manuale monitoraggio revisione checklist specie DH, riscritta e approvata da European Topic Center on Biodiversity revisione status tassonomico di molte specie: report separati e misure di conservazione ad hoc per coleotteri, lepidotteri, pesci, anfibi, rettili, chirotteri; Barbus caninus e Myotis punicus ora in All. II, Capra hircus, specie alloctona, eliminata proposte inserimento in DH di altre specie (Salmo fibreni) e status di reporting separato per Ursus arctos marsicanus rapporti di collaborazione tra società scientifiche, Regioni e Provv. Autonome, da estendere e trasformare in rapporti stabili per validazione monitoraggi (4° Report DH, 2018)
Il ruolo dell’Unione Zoologica Italiana Convegno Governare la biodiversità: dalla cartografia al monitoraggio di habitat, animali e piante da conservare nel territorio toscano Tavola Rotonda Il monitoraggio dello stato di conservazione di habitat, piante e animali esperienze tecniche ed amministrative a confronto Il ruolo dell’Unione Zoologica Italiana nell’applicazione della Direttiva Habitat in Italia Marzio Zapparoli* - Unione Zoologica Italiana *Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali, Università della Tuscia, Viterbo Firenze, 22 febbraio 2018 Sala Auditorium - Consiglio regionale della Regione Toscana Via Cavour 2, Firenze