IC. CORROPOLI – COLONNELLA _ CONTROGUERRA

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Transcript della presentazione:

IC. CORROPOLI – COLONNELLA _ CONTROGUERRA “IL PIU’ FORTE SONO IO! ” Il bullismo spiegato agli studenti Prof.ssa Bianchi Eide

COS’E’ IL BULLISMO Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying”, viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente nei confronti di un’altra percepita come più debole.

CARATTERISTICHE Intenzionalità: lo scopo del bullo è dominare un’altra persona offendendola e causandole danni. Persistenza nel tempo: gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza Asimmetria: disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce.

Luca è un bambino di 9 anni che frequenta la 3° elementare Luca è un bambino di 9 anni che frequenta la 3° elementare. Esile di corporatura, ha un carattere timido e riservato. Quasi tutti i giorni durante la ricreazione, Luca viene avvicinato e spintonato da due o tre bambini più grandi che frequentano la 5 °, i quali regolarmente lo costringono con la forza a dare loro la merenda. Luca non riesce a difendersi e si vergogna a parlare di questi episodi. E S M P I O

PRINCIPALI FORME DI BULLISMO Diretto verbale: consiste nel minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti, estorcere denaro o beni materiali.

ESEMPIO Arshad è un ragazzino pakistano di 12 anni. Inserito da poche settimane in seconda media, nella scuola del paese in cui si è trasferito insieme ai genitori. Pronuncia parole in modo scorretto, a causa della scarsa conoscenza della lingua italiana; ciò suscita spesso l’ilarità dell’intera classe, istigata dall’atteggiamento provocatorio di un compagno che si rivolge ad Arshad dicendo: “Ma come parli? Non sai parlare!”. Gli insegnanti si accorgono che anche durante i momenti di gioco il ragazzino viene preso in giro.

PRINCIPALI FORME DI BULLISMO Indiretto: consiste nel provocare un danno psicologico attraverso l’esclusione dal gruppo dei coetanei, l’isolamento, l’uso ripetuto di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.

Elena è una bambina di 10 anni che frequenta la 5° elementare nella scuola del paese. Da qualche tempo un gruppetto di compagne diffonde pettegolezzi sul suo conto e sostiene che non si vesta alla moda, per allontanarla da Sofia, l’unica sua amica all’interno della classe. In seguito a ciò, Elena è spesso sola ed esclusa dal gruppo anche nei momenti di gioco. E S M P I O

CYBERBULLISMO l cyberbullismo o ciberbullismo (ossia «bullismo online») è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante la rete. Il cyberbullismo è un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi.

BULLISMO MASCHILE E FEMMINILE Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia i maschi che le femmine. Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei confronti sia dei maschi che delle femmine. Le prepotenze delle femmine prevalentemente indirette (psicologiche) si rivolgono prevalentemente verso altre femmine.

I SOGGETTI IMPLICATI I soggetti implicati sono bambini e adolescenti in una fascia di età compresa tra i 7-8 e i 14-16 anni. I contesti in cui avvengono con maggior frequenza sono gli ambienti scolastici: le aule, i corridoi, il cortile, i bagni e in genere i luoghi isolati. I bulli e le vittime fanno parte della stessa classe. A volte le persecuzioni possono avvenire anche durante il tragitto casa- scuola e viceversa.

I PROGONISTI I bulli (Dominanti o Gregari) Le vittime (Passive o Provocatrici) Gli spettatori

BULLO DOMINANTE è un soggetto più forte della media; • ha un forte bisogno di potere; • è impulsivo e irascibile ed ha difficoltà nel rispettare le regole; • assume comportamenti aggressivi verso tutti; • approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio; • non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e non è altruista; • non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni; • ha un’autostima elevata e non soffre di ansia o insicurezza; • il suo rendimento scolastico è basso e tende ad abbandonare la scuola; • gode di una buona popolarità soprattutto tra i più piccoli per la sua maggiore forza fisica.

IL BULLO GREGANTE aiuta e sostiene il bullo dominante; • si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo; • non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze; • spesso è un soggetto ansioso e insicuro; • ha un rendimento scolastico basso; • non è molto popolare; • crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità; • può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima

LA VITTIMA è un soggetto più debole dei coetanei; • è ansioso e insicuro; • è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso; • ha una bassa autostima; • tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione. • è contrario ad ogni tipo di violenza; • ha rendimento scolastico non brillante; • è poco abile nello sport e nel gioco; • nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno.

GLI SPETTATORI Sono tutti coloro che assistono. Possono favorire o frenare le azioni del bullo. La maggioranza silenziosa è composta da coloro che assistono senza intervenire o denunciare il fenomeno.

GLI SPETTATORI Difensore della vittima Sostenitore del bullo Agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo (per es. incitandolo, ridendo o anche solo rimanendo a guardare) Difensore della vittima Prende le parti della vittima difendendola, consolandola o cercando di interrompere le prepotenze Maggioranza silenziosa Davanti alle prepotenze non fa nulla e cerca di rimanere al di fuori della situazione

COME FREMARE IL BULLISMO STRATEGIE “Attive” richiedere l’aiuto di un adulto; esprimere apertamente a livello verbale la disapprovazione per i comportamenti prevaricatori, dicendo esplicitamente al bullo di smetterla; cercare di aiutare la vittima a sottrarsi alla situazione; sollecitare i compagni a non appoggiare i bulli.

COME FREMARE IL BULLISMO STRATEGIE “PASSIVE” Rifiutare di prendere parte alla situazione Esprimere a livello non verbale il rifiuto di prendere parte alle prepotenze Aprire il proprio gruppo alla vittima

CONSEGUENZE DEL BULLISMO L’atteggiamento negativo del Bullo, tende a radicarsi negli anni e diventare parte integrante della propria personalità. La vittima, a lungo andare, diventerà sempre più insicura ed ansiosa fino al punto di cadere in depressione.

CONSEGUENZE PER I BULLI A breve termine A lungo termine Basso rendimento scolastico Disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole Difficoltà relazionali Ripetute bocciature e abbandono scolastico Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro

CONSEGUENZE PE LE VITTIME A breve termine A lungo termine Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla mattina prima di andare a scuola) Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico Riluttanza nell’andare a scuola, disinvestimento nelle attività scolastiche Svalutazione della propria identità, scarsa autostima Psicopatologie: Depressione Comportamenti autodistruttivi/autolesivi Abbandono scolastico A livello personale: insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi nell’ adattamento socio-affettivo. A livello sociale: ritiro, solitudine, relazioni povere

A CHI RIVOLGERSI? Telefono Azzurro 1.96.96 Utenza gratuita 24 ore su 24, attiva su tutto il territorio nazionale. A disposizione di tutti fino ai 14 anni per parlare con un consulente del proprio disagio.

A CHI RIVOLGERSI?

A CHI RIVOLGERSI? Nel caso in cui le vittime sviluppino reazioni di disagio particolarmente acute e persistenti, occorre rivolgersi ad uno specialista, che può essere: - Pediatria - Neuropsichiatria Infantile - Servizio di Età Evolutiva - Consultorio Giovani - Familiare - Centri per bambini e adolescenti - Psicologo presente nel contesto scolastico

PENSIERI E LUOGHI COMUNI ERRATI Il bullismo, in fondo, è solo “una ragazzata”. Il bullismo fa parte della crescita. Chi subisce le prepotenze dovrebbe imparare a difendersi. Il bullismo è un fenomeno proprio delle zone più povere e degradate. Il bullismo deriva dalla competizione per ottenere buoni voti a scuola. Il bullo ha una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro.

RICORDATI: NESSUNO MERITA DI SUBIRE PREPOTENZE!