- Secondo quanto previsto nel Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, a cura del Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

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Transcript della presentazione:

- Secondo quanto previsto nel Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, a cura del Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione Protezione della Natura), nella composizione della Struttura dei Piani di gestione (Cap. 6.3) è necessario compilare apposite Schede degli interventi che descrivano in modo sintetico ed efficace tutti gli elementi utili alla comprensione, attuazione e verifica degli interventi proposti nei Siti. - Una volta messe a punto le strategie gestionali di massima dei Siti, devono essere individuate delle specifiche azioni da intraprendere (generali o localizzate), unitamente ad una valutazione dei costi che devono supportare tali azioni e dei tempi necessari per la loro realizzazione. - Gli interventi proposti per il finanziamento dovranno essere coerenti con le misure di conservazione prescritte nel DM Ambiente del I risultati dovranno essere periodicamente monitorati tramite indicatori, al fine di valutare lefficacia delle azioni ed eventualmente modificare la strategia di gestione. Piani di gestione – perché?

Fase Analitica (Quadro conoscitivo e valutazione delle esigenze ecologiche) Fase Analitica (Quadro conoscitivo e valutazione delle esigenze ecologiche) : -identificazione di ambiti omogenei in relazione al livello di informazioni esistenti, - Individuazione delle valenze naturalistiche, storiche e culturali, - caratterizzazione degli ecomosaici di riferimento; -Individuazione dei livelli di organizzazione ecologica coinvolti; - Individuazione di criticità e minacce. IMPORTANTE: Così come previsto dalla Dir. 92/43/CEE, larea oggetto del Piano di Gestione non va considerata nel suo limitato contesto ma in uno più ampio. Si dovranno, pertanto, considerare tra i fattori di pressione anche quelli presenti nelle aree confinanti e quindi capaci di influenzare direttamente larea. Esempio di percorso logico: Organizzazione concettuale

Definizione degli obiettivi e strategie gestionali - Generali Lobiettivo generale del Piano di Gestione è quello di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie vegetali e animali di interesse comunitario, prioritari e non, garantendo, con opportuni interventi di gestione, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che li caratterizzano e che sottendono alla loro conservazione. - Specifici Gli obiettivi specifici fanno riferimento alle criticità ambientali rilevate durante la fase analitica di ciascun sito. A titolo esemplificativo, si potrà rendere necessario, di volta in volta: - mantenere e/o migliorare il livello di biodiversità degli habitat e delle specie di interesse comunitario per i quali il sito è stato designato; - tenere sotto controllo ed eventualmente limitare le attività che incidono sullintegrità ecologica dellecosistema; - armonizzare i piani e i progetti previsti per il territorio in esame; - individuare e attivare i processi necessari per promuovere lo sviluppo di attività economiche compatibili con gli obiettivi di conservazione dellarea; - attivare meccanismi socio-politico-amministrativi in grado di garantire una gestione attiva ed omogenea dei Siti Natura Per valutare lo stato di conservazione degli habitat e/o delle specie presenti nel sito, ovvero evidenziare uno stato di mantenimento o variazioni, sarà necessario aggiornare gli indicatori utilizzati nello studio generale per la caratterizzazione (inerenti agli aspetti ecologici); - individuare azioni di comunicazione per accrescere e diffondere sensibilità e conoscenze ambientali sui Siti. Organizzazione concettuale

Proposte dintervento Una volta definiti gli obiettivi del Piano di Gestione, in termini di miglioramento dello stato di conservazione della biodiversità, dovranno essere definite le strategie per il loro conseguimento. Tali strategie dovranno essere calibrate sulla base degli obiettivi specifici definiti dal Piano predisposizione di interventi boschivi con criteri selvicolturali naturalistici. A titolo esemplificativo, si potrà rendere necessario, di volta in volta: - salvaguardia delle serie di vegetazione coerenti con la vegetazione potenziale; - mantenimento di radure per favorire la diversità ambientale anche in relazione alle esigenze della fauna; - mantenimento ed incentivazione delle pratiche agricole, compatibili con la tutela della biodiversità sia nellarea del sito, sia nelle aree limitrofe (capaci di influenzare la qualità ambientale del sito); - regolamentazione delle attività di pascolo e ove necessario evitarne labbandono totale per limitare la ripresa delle successioni dinamiche che porterebbero alla scomparsa degli habitat prativi; - sviluppo di strategie tali da limitare il disturbo antropico; - predisposizione di misure di regolamentazione dei flussi turistici e delle attività di fruizione; - sviluppo di strategie per la sostenibilità socioeconomica, che non interferiscano con la conservazione della biodiversità presente nel sito; -definizione di strategie di comunicazione coerenti con gli obiettivi di salvaguardia dei Siti; -coinvolgimento e responsabilizzazione di residenti e/o stakeholders. Esempio di percorso logico: Organizzazione concettuale

Definizione degli indicatori e piano di monitoraggio Per ciascun intervento dovranno essere definiti indicatori specifici, in grado di valutare lo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario, e relative variazioni, leventuale diminuzione dei fattori di minaccia e lo stato di avanzamento dei risultati proposti. Tali indicatori possono in alcuni casi coincidere con gli indicatori scelti per la caratterizzazione e il monitoraggio ambientale del sito. In ogni caso, gli indicatori dovranno essere oggettivi, realistici e misurabili, proprietà essenziali per una corretta valutazione del Piano dato che ne individuano le caratteristiche e ne esaltano le funzionalità. Esempi di indicatori: Organizzazione concettuale

Definizione degli indicatori e piano di monitoraggio Organizzazione concettuale

- Aggiornamento della Carta degli Habitat e dei Formulari Natura 2000 Si sta già facendo, cn riferimento alla perimetrazione, allidentificazione di specie e habitat, estensione dei poligoni, integrazione formulari standard e conoscenze pregresse… - Quadro conoscitivo (Fase analitica) 1.Descrizione fisica del sito 2.Descrizione biologica del sito 3.Descrizione agroforestale del sito (uso del suolo) 4.Descrizione socio – economica del sito (ivi compresi vincoli, programmazione territoriale, azioni e soggetti con potere giurisdizionale) 5.Descrizione dei valori archeologici, architettonici e culturali presenti nel Sito Natura Descrizione del Paesaggio (con riferimento agli aspetti percettivi e al piano paesistico regionale Fasi attuative del PdG

- Obiettivi e strategia gestionale 1.Individuazione di obiettivi gestionali generali ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e 79/409/CEE 2.Individuazione di obiettivi di dettaglio in coerenza con le esigenze ecologiche del Sito Natura 2000; 3.Individuazione delle priorità dintervento, supportate da valutazione di costi e stima dei tempi necessari per la realizzazione. 4.Piano di Comunicazione: progettazione delle azioni di comunicazione relative al/ai sito/i oggetto del piano di gestione. - Valutazione delle esigenze ecologiche di habitat e specie 1.Descrizione delle esigenze ecologiche delle specie e degli habitat di interesse comunitario presenti nel SIC, mediante schede descrittive specifiche; 2.Individuazione e descrizione di indicatori suddivisi per specie e habitat, finalizzati alla valutazione dello stato di conservazione; 3.Valutazione dellinfluenza da parte di fattori biologici e socio – economici sugli indicatori individuati (Analisi delle pressioni antropiche e naturali che incidono positivamente o negativamente, con individuazione dei potenziali fattori di impatto prodotti da eventuali interventi programmati non finalizzati a garantire lo stato di conservazione del Sito Natura 2000). Fasi attuative del PdG