La Teoria della Pace Democratica Prof. C.Corradetti
La teoria della pace democratica Tesi generale Per via di caratteristiche culturali di tipo liberale e della separazione dei poteri istituzionale, le democrazie mai, o molto di rado, si dichiaro guerra tra loro. Si veda Doyle, M. ([1983] 1996), “Kant, liberal legacies, and foreign affairs”, in, Brown,M.E., Lynn-Jones, S.M. and Miller, S.E. (eds.), Debating the Democratic Peace, The MIT Press, Cambridge MA, 3–57.
La teoria della pace democratica Inferenza ingiustificata La democratizzazione degli Stati (anche tramite violenza) garantisce la pace nel lungo periodo. Inferenza giustificata La democratizzazione degli Stati attraverso una libera scelta dovuta a crescita culturale/morale garantisce la pace nel lungo periodo.
La teoria della pace democratica Problemi della teoria Problemi di definizione: Guerra e Democrazia Attribuiamo la risoluzione pacifica della controversia politica a diadi (matching di due Stati: due democrazie o una democrazia e uno stato non democratico); oppure attribuiamo un inerente carattere pacifico alle democrazie? Tesi monadica? (interno/esterno)
La teoria della pace democratica Svilupo della Tesi della Teoria della Pace Democratica attraverso raccolta di dati Definizione di guerra Soglia di 1000 morti durante il conflitto secondo i criteri adottati dai Correlati di Guerra (COW). Problemi nella definizione di guerra Al di sotto di 1000 morti è ancora guerra? Un evento bellico da 1000 a 1 milione di morti conta allo stesso modo nelle statistiche?
La teoria della pace democratica Modifica della definizione di guerra Se il criterio si rende proporzionale : Al conteggio del numero di morti e alla rilevanza politica internazionale delle crisi, la Prima Guerra Mondiale può contare come controesempio alla teoria della pace democratica. Infatti la Germania fu percepita come democratica dagli altri Stati prima della guerra. Forme di guerra (molto più complesse della semplice uccisione diretta), ad es. si veda la massima di Sun Tzu’s sulla guerra (in L’arte della guerra VI-V sec AC): “Il meglio non è vincere 100 battaglie ma sottomettere il nemico senza combattere”.
La teoria della pace democratica Definizione di democrazia Si tratta di una definizione molto ampia basata su: separazione dei poteri ethos liberale Problemi con la definizione di democrazia Si considera primariamente l’esercizio di voto? E’ un elemento sufficiente?
La teoria della pace democratica Pace diadica o monadica? Criteri per la pace interna delle democrazie: i vincoli culturali-normativi di una cultura democratica (cultura politica della democrazia). e, vincoli strutturali di un ordine democratico (struttura politica democratica – procedure decisionali).
La teoria della pace democratica Supposizione: Quando una non-democrazia è coinvolta nella diade (correlazione tra Stati a fini statistici), la competizione politica dà luogo ad una somma zero dove il vincitore prende tutto attraverso mezzi violenti e coercitivi.
La teoria della pace democratica Problemi con il vincolo normativo nella tesi diadica Comportamento asimmetrico delle democrazie (tra interno ed esterno) e incoerenza tra l’essere internamente regolati dal principio di eguaglianza e il mostrare esternamente un comportamento aggressivo verso le non-democrazie (persino in caso di assenza di pericolo imminente o di autodifesa).
La teoria della pace democratica Argomentazione basata sui vincoli strutturali La seconda giustificazione, basata su fattori strutturali o istituzionali, sostiene che le pressioni di vari gruppi sui governi, insieme alla divisione dei poteri e al conseguente checks and balances, impongono restrizioni specifiche sul governo democratico e sul suo coinvolgimento nella guerra.
La teoria della pace democratica Controesempi storici Margaret Thatcher fu riconosciuta essere un vero leader politico solo dopo il conflitto delle Falklands nel 1982, e George W. Bush, che vinse le elezioni presidenziali degli Stati Uniti con una maggioranza esigua, accrebbe la sua popolarità e fu rieletto grazie alla sua politica estera aggressiva .
La teoria della pace democratica Conclusione provvisoria I Se le definizioni di guerra e democrazia sono rese più complesse allora le correlazioni empiriche per la pace democratica diventano meno significative sia perché il numero di quanto conta come guerra aumenta e sia perché il numero di quanto conta come democrazia diminuisce.
La teoria della pace democratica Ulteriori difficoltà con la teoria Tesi della correlazione diadica: le democrazie – tra loro – non si fanno guerra La difficoltà è che la relazione di correlazione non è una relazione di causazione: i.e. potrebbe ad es. esserci un terzo fattore come spiegazione, quale: la distanza geografica, lo status di potere, la ricchezza economica, le alleanze etc.
La teoria della pace democratica Ulteriori difficoltà con la teoria: comportamento asimmetrico Anzitutto, un comportamento aggressivo da parte delle democrazie verso le non-democrazie è concettualmente contraddittorio se si considera che esse siano inerentemente pacifiche. Esso pretende infatti di difendere standard di diritti umani interni ma non esterni. Poi, il diritto cosmopolitco non è soltanto il diritto al commercio internazionale, Ma anche la creazione progressiva di una sfera pubblica mondiale (come quando Kant sostiene che una violazione di un diritto da qualche parte è sentito ovunque nel mondo), quali semi iniziali di una condizione cosmopolitica ancora da realizzare.
La teoria della pace democratica Conclusione Provvisoria II Oltre al primo articolo definitivo di Kant – una natura repubblicana del potere politico -, la pace democratica deve soddisfare altresì Il secondo articolo definitivo, ovvero, la creazione di una federazione di stati repubblicani per la realizzazione della pace all’interno di tali confini e, Il terzo articolo definitivo, ovvero, l’avanzamento di una condizione cosmopolitica.
La teoria della pace democratica Conclusione finale e linee guida per la ricerca futura L’alternativa di Kant tra una Repubblica Mondiale e una Lega di Stati dev’essere reinterpretata in termini di un foedus pacifico liberale che razionalizza l’azione esterna delle democrazie e delle non-democrazie “come se” all’interno di una repubblica mondiale considerata quale ideale normativo. Una mossa di questo tipo avanzerebbe la condizione di progressiva giuridificazione delle relazioni internazionali sia tra le democrazie che tra le non democrazie tra loro.
La teoria della pace democratica Conclusione E’ necessario pensare ad una tesi multicausale delle fonti della stabilità politica sulla scena internazionale, dove in aggiunta alla separazione dei poteri della liberal democrazia e al rispetto dei diritti umani, si aggiunga anche un’interdipendenza economica e una rete di trattati bilaterali e multilaterali vincolanti gli stati tra loro
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