I FONDAMENTI EMOTIVI DEI DIRITTI UMANI «L’Essere dell’Esserci è la Cura» (M. Heidegger) Neumarkt 2015 Carluccio Bonesso
La sindrome di Giano Osservando dei bambini giocare si può notare che SONO QUELLO CHE FANNO E FANNO QUELLO CHE SONO. Non vi è distinzione fra gioco e realtà e ciò consente loro d’esser felici, perché sono completamente immersi nel Presente.
Poi, crescendo, si impara il futuro attraverso l’assunzione di un ruolo che detta doveri e compiti e le aspettative a tal punto che il presente è schiacciato tra la proiezione verso il domani e un passato che diventa man mano ingombrante.
Il passato è definitivamente accaduto, perciò non esiste: è esistito Il passato è definitivamente accaduto, perciò non esiste: è esistito! Vive nelle conseguenze e nella memoria. L’alienazione comincia quando il dato emotivo connesso al passato diventa sequestrante attraverso: la tristezza, il risentimento e il rancore, il rimpianto, i sensi di colpa.
Ugualmente il futuro diventa alienante all’apparire: della paura di non farcela, del giudizio degli altri, della rabbia con il mondo e/o con se stessi, della dipendenza, ma anche dal non sapere cosa fare e la noia.
LA SINDROME DI GIANO La sindrome di Giano è il non-esserci, è l’assenza della Cura, l’avere il cuore da un’altra parte, l’aver sempre lo sguardo rivolto altrove: l’esser schiacciati sul passato e/o sul futuro.
La Cura è innanzitutto PRESENZA: un essere in ascolto, L'essere dell'esserci è essere-nel-mondo, il che significa prendersi Cura, scriveva Heidegger in ‘Essere e tempo’. La Cura è innanzitutto PRESENZA: un essere in ascolto, un essere disponibili, assenti a se stessi, presenti all’altro, qui-ed-ora. ASCOLTO IN CINESE
ESSERCI O AVERESUCCESSO? Si dice che il successo è ottenere quello che si decide di fare, con il risultato di calarsi dentro un desiderio proiettato nel futuro, che quando è ottenuto, è già accaduto. Tale successo rientra nella logica della soddisfazione e dell’esaltazione dell’Ego.
Avere successo non dà felicità, bensì soddisfazione circoscritta al momento. Altra cosa è essere di successo, cioè possedere qualità in tutto quello che si fa. Qualità è attenzione, cura e consapevolezza. La qualità richiede Presenza, coscienza d’un fare pieno di senso, di significato è finalità = ESSER-CI Perché la vita è sempre ADESSO e solamente qui-ed-ora si può esser felici!
Quando la felicità è legata al passato o al futuro, il qui-ed-ora si riduce alle maschere emotive di dell’insoddisfazione e della noia per un presente alienato ed inconsistente. Praticare i DU è un essere presenti e un esser-ci di successo.
IL PROBLEMA DEL SUCCESSO DEI DU I DU hanno una storia. I DU sono una speranza ed un progetto. Ma i DU prima di essere un progetto sono un modo di essere, un’abilità dello spirito, un atteggiamento che implica le strutture più profonde della psiche.
Evoluzione del cervello Neocorteccia (logos) Cervello limbico (emozioni) Cervello rettiliano (reazione, stimolo-risposta)
Il cervello arcaico comprende grossolanamente: il cervello dell’omeostasi e del movimento delle zone sottocorticali, delle cortecce motorie, del cervelletto e delle vie piramidali ed extrapiramidali, presiede alla sopravvivenza e riproduzione, coordina l’azione e funziona secondo le sequenze “semplici” dello stimolo risposta. (istintualità)
Il cervello emotivo comprende: il limbico ed altre aree corticali e sottocorticali, e presiede all’edonia della vita. La gioia/tristezza del fare e la felicità/colpa della relazione. e funziona secondo le sequenze “semplici” di input valutazione attivazione output. La valutazione emotiva é di tipo istintivo o scripts, gli atteggiamenti/apprendimenti.
Il cervello cognitivo comprende grossolanamente: le cortecce cerebrali, le quali in una frazione di qualche millesimo di secondo, intervengono ad attribuire un logos agli eventi già percorsi dall’emozione. Il pensiero inferisce un senso un significato una finalità che rendono leggibili gli accadimenti del mondo e della vita.
La valutazione (il significato) che il logos attribuisce agli eventi è di tipo assiologico, cioè valoriale: Vale/non vale? (valore) Giusto/ingiusto? (verità, giustizia) Buono/cattivo? (bene) Bello/brutto? (bellezza)
La coerenza cerebrale STIMOLO RISPOSTA INPUT VALUTAZIONE ATTIVAZIONE CERVELLO ARCAICO (istinto) CERVELLO LIMBICO (emozione) CORTECCE CEREBRALI (logos) STIMOLO RISPOSTA INPUT VALUTAZIONE ATTIVAZIONE OUTPUT SENSO SIGNIFICATO FINALITÀ
Vero, giusto, buono e bello! Il vero, giusto, buono e bello dei bisogni primari (cervello arcaico) è ciò che soddisfa. Il vero, giusto, buono e bello dei bisogni secondari (c. limbico) è ciò che dà piacere e gioia. Ma ciò che fa felici è soltanto la verità, la giustizia, il bene e la bellezza, i quali sono i bisogni dello spirito umano declinati secondo senso, significato e finalità (neocortecce).
L’antropologia racconta come da sempre le culture umane cerchino di declinare al meglio diritti ed istituzioni per il benessere di tutti, anche perché quando ciò non è accaduto tutto si è risolto nelle tragedie più tremende. Ne hanno fatto le spese le minoranze, i più deboli, le donne ed i diversi. Ed il problema è lontano dall’aver una risposta accettabile per tutta l’umanità.
DU e empatia La pratica dei DU si situa nella terra di mezzo fra le motivazioni spirituali ed le motivazioni secondarie. Innanzitutto occorre esser capaci d’empatia. Il nostro cervello possiede i neuroni-specchio in grado di leggere e consonare con i bisogni e le emozioni degli altri. Ed è a loro che si deve la relazione di cura.
I neuroni specchio si attivano selettivamente sia quando si compie un’azione finalizzata ad uno scopo, sia quando si osserva la stessa azione compiuta da altri.
comportamenti, ma simularli immediatamente a livello pre-conscio. Vedere non é quindi solo registrare passivamente i comportamenti, ma simularli immediatamente a livello pre-conscio.
La cura non nasce solo dall’attrazione affettiva e neppure dalla simpatia, ma dall’intrinseca capacità umana d’esser sensibile ai bisogni degli altri: un esser-ci, cioè essere empatici! Chi ne è privo è autocentrato e rischia la solitudine psichica: l’autismo ne è un esempio! Negli USA è consigliata come cura della depressione l’attività di volontariato.
giacché l’utilità immediata non è chiara e La motivazione spirituale interviene ad identificare un significato alto legato all’altruismo. Forse non è così forte il senso, giacché l’utilità immediata non è chiara e immediatamente percepibile, ma il valore e la finalità sono tali da regalare un forte significato al proprio agire.
Tra cura e amicizia passano differenze fondamentali: La complicità dell’amicizia non c’è nella cura, perché non si cerca l’approvazione dell’Altro, ma il suo bene. La cura rimanda al guarire e in senso più ampio al prendersi cura. La cura sta nel cuore della relazione dei DU, illumina la presenza e l’apre all’Altro. Un’esistenza senza cura è principalmente assenza e trascuratezza!
Fin dall’antichità la coscienza umana nei suoi miti e credenze mette la Cura all’origine. Il primo attributo biblico della divinità è la misericordia, che nell’etimologia del termine originale significa “farsi grembo”, mentre il mito greco pone Giove all’origine dello spirito che a lui tornerà dopo la morte, mentre Terra riceverà il corpo, ma in vita è Cura che plasma e possiede il corpo.
Il bello della relazione di cura sta nel sentirsi dentro un processo di autorealizzazione: persone capaci di dono. Da qui nasce quella sollecitudine che attenua il tempo, la fatica e dona una serena pienezza. Naturalmente qualora nella relazione di cura fosse presente anche la gratitudine, il piacere ne risulterebbe sicuramente aumentato. Il volontario non cerca sopravvivenza nel proprio agire e neppure successo, bensì quel significato che dà pienezza alla sua vita nell’elevare la vita degli Altri.
La dopamina gioca un ruolo importante nel comportamento, nella cognizione, nel movimento volontario, nella motivazione, nella punizione e nella soddisfazione. Sul centro del piacere agiscono tanto la soddisfazione, che la cocaina (droghe), quanto l’agire significativo.
L’analisi del funzionamento dei centri del piacere, come pure dei neurotrasmettitori del benessere, rivela che l’agire secondo significato non solo attenua il bisogno di altre forme di compensazione o di piacere, ma regala un benessere oltre che cerebrale e quindi corporeo, ma soprattutto emotivo e spirituale!
Concludendo … Il cuore dei DU è la Cura del qui-ed-ora, che crea la dimensione della concretezza dell’amore. E chi ne è oggetto lo sa, perché non vede la cura, ma sente l’amore che questa trasporta!
La presenza, l’esser-ci sono coniugati dalla Cura e i DU sono il livello alto della cura e del rispetto degli esseri umani. Mentre la rincorsa al successo e alle sue promesse affoga ogni slancio nell’alienante sindrome di Giano.
“Il passato è fuggito, quello che speri è assente, ma il presente è tuo”. (Piccolo Principe) EVVIVA IL PES …