San Benedetto da Norcia raccontato da San Girolamo

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San Benedetto da Norcia raccontato da San Girolamo

luoghi in cui erano conservati il sapere e manoscritti. In occasione della dedicazione del monastero di Monte Cassino nel 1964, dopo la sua ricostruzione, Papa Paolo VI ha proclamato San Benedetto Patrono d'Europa. San Benedetto non ha costruito il monastero di Monte Cassino con l'intento di salvare la cultura, ma di fatto i monasteri che seguirono la sua Regola son diventati luoghi in cui erano conservati il sapere e manoscritti.

il contatto con altri monaci e leggendo la letteratura monastica. Da più di sei secoli la cultura cristiana dell'Europa medievale ha praticamente coinciso con i centri monastici della pietà e dello studio. San Benedetto non è il fondatore del monachesimo cristiano, essendo egli vissuto quasi tre secoli dopo la sua nascita in Egitto, Palestina e Asia Minore. Da giovane, diventato monaco ha appreso la tradizione attraverso il contatto con altri monaci e leggendo la letteratura monastica.

Egli è stato attratto dal movimento monastico, ma poi gli ha dato nuove e feconde indicazioni. Questo è evidente nella regola che ha scritto per i monasteri e che è ancora oggi utilizzata in innumerevoli monasteri e conventi in tutto il mondo.

San Gregorio ha scritto di San Benedetto nel suo Secondo Libro dei Dialoghi, ma il suo resoconto della vita e dei miracoli di Benedetto non può essere considerato una biografia nel senso moderno del termine. L'intenzione di Gregorio di scrivere la vita di Benedetto è stata solo quella di edificare e ispirare, non di compilare i dettagli della sua vita quotidiana.

San Gregorio ha cercato di mostrare che i Santi di Dio, in particolare San Benedetto, operavano ancora nella Chiesa cristiana, nonostante tutto il caos politico e religioso del loro tempo. D'altra parte, sarebbe falso dire che Gregorio non ha riferito nulla nel suo testo sulla vita e sul lavoro di Benedetto. Secondo i Dialoghi di San Gregorio, Benedetto (e sua sorella gemella, Scolastica) è nato a Norcia, un paese in montagna, a nord-est di Roma. I suoi genitori lo hanno mandato a Roma per studiare, ma lui ha trovato la vita della città eterna troppo degenerata per il suo gusto.

Di conseguenza si rifugia in un luogo a sud-est di Roma, chiamato Subiaco, dove vive come eremita per tre anni, con l’appoggio di un monaco romano. Viene poi scoperto da un gruppo di monaci che lo invitavano a diventare il loro capo spirituale. Ma le sue regole presto diventano eccessive per i monaci, che decidono di avvelenarlo. San Gregorio racconta che, come Benedetto benedice il calice contenente il vino avvelenato, questo che si spezza in numerosi pezzi.

Dopo di che, ha preferito stare lontano dai monaci indisciplinati Dopo di che, ha preferito stare lontano dai monaci indisciplinati. San Benedetto ha stabilito dodici monasteri con dodici monaci ciascuno, nella regione a sud di Roma. Successivamente, forse nel 529, si è trasferito a Monte Cassino, a 130 km a sud-est di Roma; lì ha distrutto il tempio pagano dedicato ad Apollo e costruito il suo primo monastero. Ha anche scritto la sua regola al monastero di Monte Cassino, già prevedendo che possa essere utilizzato altrove. I 38 piccoli capitoli del Secondo Libro dei Dialoghi contengono diversi episodi della vita e dei miracoli di San Benedetto.

il suo popolo, ma continua a benedirlo con uomini santi. Alcuni passaggi dicono che egli poteva leggere i pensieri del popolo, altri citare azioni miracolose, come quando fece sgorgare l'acqua da una roccia e camminare un discepolo sull'acqua; un altro passaggio menziona un barattolo di olio che non si è mai esaurito. Le storie dei miracoli fanno eco agli eventi nelle vite di alcuni Profeti in Israele, e anche nella vita di Gesù. Il messaggio è chiaro: la santità di Benedetto è come quella dei Santi e dei Profeti dell’antichità, e Dio non ha abbandonato il suo popolo, ma continua a benedirlo con uomini santi.

Benedetto deve essere considerato come leader monastico, non come studioso. Probabilmente conosceva bene il latino, che gli dava accesso agli scritti di Cassiano e di altri, incluse regole e frasi. La regola di Benedetto è il suo unico testo ben noto, ma è sufficiente per manifestare la capacità geniale con la quale ha cristallizzato il meglio della tradizione monastica e lo ha portato in Occidente. San Gregorio presenta San Benedetto come modello di Santo che sfugge alla tentazione per condurre una vita attenta alla presenza di Dio. Attraverso uno schema equilibrato di vita e di preghiera, Benedetto si è avvicinato alla gloria di Dio.

San Gregorio narra la visione che Benedetto ha avuto quando la sua vita stava finendo: «Improvvisamente, nel buio della notte, alzò lo sguardo e vide una luce che si diffondeva dall'alto e dissipò l'oscurità della notte, splendente di tale splendore che, superava la luce del giorno, perché, come lui stesso raccontò, tutto il mondo apparve davanti ai suoi occhi come se fosse concentrato in un solo raggio di luce solare» (ch. 34). San Benedetto, monaco per eccellenza, ha condotto una sorta di vita monastica che lo ha portato alla visione di Dio.

Nato a Norcia, in Umbria, intorno all'anno 480, ha studiato a Roma, ha iniziato a praticare la vita eremita a Subiaco, dove ha riunito un gruppo di discepoli, poi è andando a Monte Cassino. Qui ha fondato un celebre monastero e scritto la Regola che, diffusa in molti paesi, gli ha guadagnato i titoli del patriarca del monachesimo occidentale e Patrono d'Europa. È morto il 21 marzo 547. Tuttavia, dalla fine dell'ottavo secolo, in molte regioni, si è iniziato a celebrare la sua Memoria l'11 luglio.

L'espansione che ha raggiunto l’iniziativa monastica di San Benedetto è stata impressionante. Duecento anni dopo, la regola benedettina dominava in tutta Europa, eliminando praticamente tutte le altre forme di vita consacrata. Questo successo non era accidentale, ma inerente all'equilibrio e alla saggezza della Regola Benedettina. Il fine della Regola di San Benedetto era quello di formare cristiani perfetti, seguendo gli insegnamenti di Gesù Cristo, attraverso la pratica dei comandamenti e dei consigli evangelici.

dando origine alle monache benedettine. Un altro fattore prezioso è stato l'equilibrio e la moderazione. La Regola dovrebbe essere possibile per tutti e adattabile alla capacità di ciascuno. ORA ET LABORA (PREGHIERA E LAVORO) è il suo motto. La preghiera si trasforma nel lavoro e il lavoro in preghiera attraverso la fede e l'obbedienza. Nel convivio fraterno della comunità il risultato è sempre il completo equilibrio psicologico. A pochi chilometri da Monte Cassino, Santa Scolastica, sorella di San Benedetto, ha adottato la Regola per le donne, dando origine alle monache benedettine.

Preghiera di San Benedetto (richiesta di protezione contro il nemico) Croce del Santo Padre Benedetto. Croce santa sii la mia luce e non sia mai il demonio mio capo. Va’ indietro, satana; non mi persuaderai mai di cose vane; sono cattive le bevande che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Musica: Ave Maria (piano) Immagini: Trabalhadas pps 207 Testo: Internet Musica: Ave Maria (piano) Immagini: Trabalhadas pps 207 Formattazione: Altair Castro Traduzione dal portoghese: Angela 08/07/2010