LA FORMAZIONE è PARTE INTEGRANTE DELLA FUNZIONE DOCENTE (articoli CCNL

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Transcript della presentazione:

LA FORMAZIONE è PARTE INTEGRANTE DELLA FUNZIONE DOCENTE (articoli 26-29 CCNL. LA FORMAZIONE è DIRITTO – DOVERE DEL DOCENTE (art.64 CCNL) .LA FORMAZIONE È OBBLIGATORIA La formazione del personale docente è una risorsa strategica ed un fattore decisivo per il miglioramento e l’innovazione del sistema educativo italiano. Il comma 124 della legge 107 /2015 rende la formazione in servizio del personale “OBBLIGATORIA,PERMANENTE E STRUTTURALE”. L’obbligatorietà non si traduce ancora in un monte ore di formazione annuale , anche se si parla con insistenza dell’adozione della formula 25+25 in vigore per i neo-assunti LA FORMAZIONE NON È SEMPLICEMENTE AGGIORNAMENTO La formazione è funzionale allo sviluppo professionale del personale docente,alla valorizzazione ed incentivazione della professionalità docente La crescita professionale del personale docente è condizione fondamentale per restituire dignità e credibilità sociale agli insegnanti

I FORMATORI: VALORIZZARE LE RISORSE ESISTENTI Ciò che ha disincentivato la formazione dei docenti è stata spesso la bassa qualità dei percorsi formativi Per innalzare la qualità dei percorsi formativi non basta scegliere dei buoni contenuti : bisogna investire sulla formazione dei formatori, a partire dalle risorse già esistenti in ogni scuola. DEFINIRE I BISOGNI E GLI OBBIETTIVI FORMATIVI Una formazione efficace deve partire dall’analisi dei bisogni formativi dei docenti e dalle priorità del sistema educativo: LINGUE STRANIERE,COMPETENZE DIGITALE, INNOVAZIONE METODOLOGICA, INCLUSIONE, INTEGRAZIONE, CITTADINANZA GLOBALE SONO ALCUNI ESEMPI IN QUESTO SENSO

Chi si impegna non solo nella propria formazione ma anche nella crescita professionale dei propri colleghi dovrà vedere riconosciuto il suo impegno Tale riconoscimento di impegni e meriti deve agire sulle prospettive di carriera, ma anche sulla collocazione dei formatori all’interno del sistema scolastico, con l’attribuzione di incarichi specifici, la possibilità di scegliere la sede di servizio , etc Gli strumenti per documentare la progressiva costruzione e miglioramento di competenze, attitudini , expertise sono il PORTFOLIO ED IL PIANO DI SVILUPPO PROFESSIONALE

e standard professionali Il portfolio professionale è concepito come uno strumento on-line in cui ciascun docente potrà documentare la propria storia formativa e professionale secondo quattro grandi aree di sviluppo professionale: Le competenze culturali,disciplinari,didattiche e metodologiche Le competenze relazionali ed organizzative La partecipazione all’organizzazione scolastica con funzioni di coordinamento ed animazione La ricerca, documentazione, diffusione di pratiche ed esperienze didattiche

Come parte integrante del fascicolo digitale del docente Il portfolio sarà formato da una parte pubblica , che troverà spazio in un applicativo sviluppato dal Ministero, ed in una parte riservata, gestita dal docente. Il portfolio consentirà di valutare: I percorsi di formazione (monte ore, risultati raggiunti…) Le modalità di formazione (peer to peer, laboratori, azioni di accompagnamento…) I contenuti della formazione Il report narrativo del percorso formativo svolto , le considerazioni e riflessioni personali in merito (autovalutazione), le ricadute sulle pratiche didattiche

IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE Il Piano di Sviluppo Professionale è lo strumento in cui il docente indica esigenze e proposte di crescita professionale in riferimento alle seguenti aree: DIDATTICA (strategie didattiche, personalizzazione dei percorsi di apprendimento, osservazione e valutazione degli allievi, autovalutazione) ORGANIZZAZIONE ( Lavoro di gruppo, partecipazione alla gestione della scuola, rapporti con le famiglie, benessere degli studenti) PROFESSIONALITÀ (Deontologia professionale, formazione continua, ricerca ed innovazione)

QUALE FORMAZIONE? Tra una pluralità di scelte possibili come si definiscono le azioni, le scelte formative da attuare? È il Piano triennale dell’offerta formativa di ciascun istituto che al suo interno specifica le azioni formative che la scuola si impegna a progettare e realizzare per i propri docenti, sulla base dei bisogni formativi rilevati. Tali scelte devono essere coerenti con gli obbiettivi di miglioramento che ogni istituto definisce nel rapporto di Autovalutazione e nel Piano di Miglioramento.

IL PIANO NAZIONALE DELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI Il Piano di formazione d’Istituto, integrato al Piano Triennale dell’Offerta Formativa, deve inoltre considerare e contestualizzare le priorità definite dal Piano Nazionale della Formazione. Esse sono 9, raggruppate in tre grandi aree COMPETENZE DI SISTEMA: Autonomia didattica ed organizzativa Valutazione e miglioramento Didattica per competenze ed innovazione metodologica COMPETENZE PER IL XXI SECOLO Lingue straniere Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento Scuola e lavoro COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Integrazione, competenze di cittadinanza, e cittadinanza globale Inclusione e disabilità Coesione sociale eprevenzione del disagio giovanile

LA GOVERNANCE DEL PIANO COSA FA IL MINISTERO Definisce indirizzi strategici e regole di funzionamento, anche attraverso la formulazione di Piani Nazionali sulle priorità di lavoro, come ad esempio il Piano Nazionale Scuola Digitale Asssegna le risorse per la formazione, sia finanziando gli ambiti, sia attraverso piani specifici Verifica i risultati delle attività di formazione , valorizza le migliori pratiche, definisce modelli e standard Attiva accordi con partners esterni con cui definisce protocolli d’intesa ad hoc Gestisce e coordina il sistema di sviluppo professionale tramite una Cabina di regia. COSA FA L’USR Promuove la costituzione di reti di scuole, costituisce « banche dati » e repertori di progetti Promuove momenti di incontro sul territorio Stipula specifici accordi con Università ed enti di formazione Monitora i percorsi formativi controllandone le modalità di realizzazione (progettazione, rendicontazione, gestione). Promuove l’uniformazione e stabilisce standard qualitativi e quantitativi delle azioni formative A tal fine mette in campo una task force formata da DS, Dirigenti tecnici, Docenti esperti,personale comandato per l’autonomia

COSA FA L’AMBITO LA RETE D’AMBITO PROGETTA ED ORGANIZZA LA FORMAZIONE DEI DOCENTI TENENDO CONTO DELLE ESIGENZE DELLE SINGOLE SCUOLE La progettazione delle azioni formative a livello d’ambito può prevedere l’attivazione di RETI DI SCOPO su specifiche tematiche o specifici destinatari (ad esempio LA SCUOLA DIGITALE gli ANIMATORI DIGITALI LA SCUOLA POLO DELL’AMBITO GESTISCE I FONDI PER L A FORMAZIONE che per il prossimo anno scolastico assommano, a livello regionale , a € 499.937. A questi fondi andranno aggiunte le risorse previste per la realizzazione delle specifiche priorità formative 8 come quelle previste dal PNSD) LA SCUOLA POLO DELL’AMBITO garantisce la progettazione territoriale delle azioni formative,la creazione di sinergie e lo scambio tra le scuole della RETE, la realizzazione di economie di scala, l’integrazione delle differenti azioni formative, in modo di renderle coerenti e continue. LA SCUOLA POLO DELL’AMBITO oltre a garantire la progettazione e l’organizzazione delle azioni formative, dovrà garantire una corretta gestione amministrativo contabile dei fondi ad essa attribuiti per la formazione

IL PIANO FORMATIVO D’AMBITO Il Piano d’ambito può prevedere percorsi su temi differenziati o trasversali rivolti ai docenti di una singola scuola, a docenti della stessa area disciplinare, ai docenti di tutte le scuole della rete . Le azioni formative promosse dalle Rete d’Ambito sono articolate in unità formative, che faranno riferimento agli standard esistenti, come il sistema dei CFU . I docenti dovranno frequentare almeno un’ UF per anno scolastico, comprese quelle proposte da enti accreditati esterni, purché coerenti con il Piano di Formazione della scuola e dell’Ambito

LE UNITÀ FORMATIVE Le unità formative sono costituite, oltre che da itinerari formativi di varia natura ( stages, corsi accademici, percorsi on line, scambi e gemellaggi, attività di ricerca-azione) dal ruolo di responsabilità impersonato dal docente in progetti di formazione di particolare rilevanza ed innovatività ( tutoring, mentoring, funzione di animatore digitale e membro del team dell’innovazione , coordinatore di attività di inclusione e ALS…)

LA CARTA ELETTRONICA DEL DOCENTE Ogni docente ha a disposizione 500 € all’anno per la propria formazione, che potrà utilizzare per acquistare testi, pubblicazioni, riviste, hardware e software Per iscriversi a corsi di formazione svolti da enti accreditati, a corsi di laurea, a corsi di specializzazione o a masters universitari Per assistere a rappresentazioni teatrali o cinematografiche; per visitare musei o mostre Per iscriversi e partecipare ai corsi previsti dal Piano di Formazione d’ambito o istituto

CHE FARE ? Rilevare i bisogni formativi di ogni istituto , deducendoli dagli specifici Piani di Formazione inseriti nel PTOF Procedere a censire le azioni formative programmate da ogni Istituto Procedere all’elaborazione di un regolamento della rete d’ambito per la formazione definendone procedure, organi e responsabilità (conferenza di servizio, comitato di pilotaggio, gruppi di lavoro…) Costituire un gruppo di lavoro per la stesura, su queste basi del Piano d’ambito Costruire un sito WEB che contenga:

IL SITO WEB I Piani di formazione delle scuole afferenti all’ambito Il Piano d’Ambito L’albo dei formatori e delle specifiche figure di sistema (animatori digitali, coordinatori per l’inclusione…)