V domenica di pasqua ANNO C Giovanni 13,31-33a.34-35 Matteo 3,1-12
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.
Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
Come io ho amato voi,
così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
V domenica di pasqua ANNO C Giovanni 13,31-33a.34-35 Matteo 3,1-12
VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI
La novità del comandamento dell'amore, che Gesù lascia in eredità ai suoi discepoli come il bene a lui più caro e prezioso, sta proprio in quel «come io».
Il comandamento è nuovo perché nuova è la 'misura' dell'amore, perché nuovo è colui che comanda un tale amore.
Vivere e amare «come Gesù»: in questo sta l'essenza e l'originalità dell'esistenza cristiana.
Quel come vuol dire anche perché (il termine greco kathōs è passibile anche di questo ulteriore significato):
«Amatevi. come e perché io ho amato voi» «Amatevi... come e perché io ho amato voi». È il fatto che Gesù ci ha amati per primo, che ci ha inseriti nel flusso vitale e rigenerante del suo amore, che noi, a nostra volta, possiamo «amarci gli uni gli altri».
Senza questa 'comunicazione' dell'amore di Gesù in noi e senza questo nostro 'comunicarci' a lui, aprendoci all'accoglienza del suo dono, sarebbe vano e irrealistico pensare di 'osservare' questo singolare comandamento...
«Amatevi. come e perché io ho amato voi» «Amatevi... come e perché io ho amato voi». È il fatto che Gesù ci ha amati per primo, che ci ha inseriti nel flusso vitale e rigenerante del suo amore, che noi, a nostra volta, possiamo «amarci gli uni gli altri».
VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI