L’infortunio sul lavoro

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Transcript della presentazione:

L’infortunio sul lavoro AREZZO MULTISERVIZI S.R.L. Via Bruno Buozzi, 3 – Arezzo (AR) Gestione dei Cimiteri di Arezzo e delle Frazioni L’infortunio sul lavoro Ing. Antonio Saverio Redi Aprile 2013

Genesi e comportamenti L’INFORTUNIO Genesi e comportamenti La presentazione ha lo scopo di sensibilizzare i discenti (lavoratori o datori di lavoro) sull'importanza che il comportamento di ciascuno assume per realizzare un ambiente di lavoro 'sicuro', partendo dal presupposto che la stragrande maggioranza degli infortuni avviene a causa di errori, quindi di comportamenti errati.

INFORTUNIO SUL LAVORO (taglio, ferita, contusione...) DANNO ISTANTANEO PROVOCATO DA CAUSA VIOLENTA IN OCCASIONE DI LAVORO (taglio, ferita, contusione...) Puntare molto sul termine 'istantaneo'. Un piccolo errore può costare molto caro.... INFORTUNIO SUL LAVORO

LA PIRAMIDE DEGLI EVENTI OCCASIONI DI INFORTUNIO 1 mortale La rappresentazione spiega come, in ogni ambiente di lavoro, si possa costruire una piramide che porta a danni sempre maggiori man mano che la si percorre. Occasione di infortunio è il cosiddetto mancato infortunio, cioè un episodio che non ha creato danni solamente perchè l'energia non si è scaricata su una persona (v. dia succ.). Ogni 500 mancati infortuni se ne possono verificare 50, di cui 10 con invalidità permanenti ed uno mortale. Più episodi si verificano, più l'azienda si avvicina al vertice della piramide. Non sottovalutare le occasioni d'infortunio! In alcuni Stati è obbligatorio il registro dei mancati infortuni, proprio per ‘tastare il polso’ sulle condizioni di sicurezza dell’impresa. 10 INV. PERMAN. 50 INFORTUNI 500 OCCASIONI DI INFORTUNIO

GENESI DELL’INFORTUNIO AFFINCHE’ POSSA VERIFICARSI UN INFORTUNIO, OCCORRE CHE SI VERIFICHI UNO SCAMBIO DI ENERGIA TRA L’UOMO ED UNO O PIU’ ELEMENTI FISICI. L’ENERGIA PUO’ ESSERE PRODOTTA DA UNO O DA ENTRAMBI I SOGGETTI: L'energia cinetica del martello mosso dalla mano (massa e velocità) si scarica sul dito. L'energia del grave che cade si scarica sulla testa del malcapitato. La persona che cade ha una 'sua' energia che si scarica a terra.... Tanti esempi. Significato: diffidare di tutto ciò che si muove (macchine, attrezzature...) energia cinetica. Diffidare anche di tutto ciò che può muoversi (energia potenziale) come un qualsiasi elemento malfermo ecc..... Volendo, spiegare anche il movimento degli elettroni per spiegare l’energia elettrica. Ecc…. INFORTUNIO UOMO ENERGIA

L’ERRORE GENERA L’INFORTUNIO Andiamo a vedere come l'errore può generare l'infortunio

L’ERRORE E’ GENERATO DAL MODO IN CUI VIENE PERCEPITA UNA SITUAZIONE L’ERRORE E’ GENERATO DAL MODO IN CUI VIENE PERCEPITA UNA SITUAZIONE. POSSIAMO SCHEMATIZZARE DUE LIVELLI DI PERCEZIONE: LIVELLO ATTENZIONALE LIVELLO AUTOMATICO

LIVELLO ATTENZIONALE QUANDO UNA MANSIONE NON E’ NOTA, SI TENDE A RICONDURLA AD UNA NOTA. CIO’ COMPORTA L’APPLICAZIONE DI MODALITA’ INADEGUATE ALLA NUOVA SITUAZIONE ERRORE CHE GENERA INFORTUNIO CAUSA DELL’ERRORE E’ L’INSUFFICIENTE INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ESPERIENZA. ESEMPIO: Differenze nella disposizione e nella conseguente funzione dei comandi di 2 macchine affini, ma differenti Cercare esempi attinenti all'attività oggetto del corso.

LIVELLO AUTOMATICO LA MANSIONE E’ NOTA, ADDIRITTURA RIPETITIVA CALA IL LIVELLO DI ATTENZIONE CONVINCIMENTO CHE L’AZIONE POSSA ESSERE RIPETUTA ABBASSANDO, VIA VIA, IL LIVELLO DI PREVENZIONE ESEMPIO: Utilizzare una macchina utensile eliminando via via i ripari mobili e fissi perché il livello automatico fa rientrare la misura preventiva nel novero delle azioni inutili. Ciò porta alla svista. SVISTA = situazione non (più) vista Come sopra. Questo è il livello che più frequentemente genera errore-infortunio. Notare la genesi/etimologia della parola svista.

ELEMENTI CARATTERIALI L’ERRORE E’ ANCHE FUNZIONE DEL ‘CARATTERE’ DELLA PERSONA: IL COMPORTAMENTO L’APPROCCIO Oltre la percezione, c’è il ‘carattere’ che detta sia il comportamento che l’approccio.Esempio: a parità di mansione, nel medesimo luogo di lavoro, il lavoratore Bianchi si infortuna molto più spesso di Neri. Hanno due ‘caratteri’ diversi.

ELEMENTI CARATTERIALI L’ERRORE DIPENDE ANCHE DAL CARATTERE DELL’INDIVIDUO E DALLA SUA INFLUENZABILITA’ RISPETTO A MODELLI ESISTENTI Es. Una persona poco sicura di sé tenderà ad imitare i comportamenti prevalenti dell’ambiente che la circonda. Anche i comportamenti sbagliati. Importanza dell’esempio che viene fornito dai superiori (preposti) Se l’ambiente di lavoro è pervaso da un clima costruttivo e collaborativo, favorisce l’assimilazione di comportamenti corretti. Se invece prevalgono il disordine, la disorganizzazione, la prevaricazione, l’assenza di esempi positivi, l’ambiente diventa più a rischio.

IL COMPORTAMENTO La sicurezza e l’incolumità dipendono anche dai comportamenti dei soggetti che convivono in un medesimo ambiente. Ogni soggetto è una possibile fonte di danno (quindi un rischio) per sé e per gli altri. Dalla configurazione dell’ambiente di lavoro dipenderà l’entità del potenziale danno.

IL COMPORTAMENTO Solamente il primo è un comportamento corretto ed auspicabile per creare ottimali condizioni di sicurezza. Quando tutti collaborano e remano dalla stessa parte per il raggiungimento di un comune obiettivo. Esempio: nella ditta X vengono assunti Bianchi e Rossi nello stesso giorno e con le medesime mansioni. A distanza di 3 anni si constata che Bianchi ha subìto 6 infortuni, mentre Rossi nessuno. Ovvio che Rossi possiede un comportamento/approccio molto più costruttivo rispetto al collega.(v. anche slide successiva)

GLI APPROCCI Nel quadrante sono indicati gli approcci caratteristici di una persona in funzione della propria tendenza a soddisfare bisogni propri (ascisse) o degli altri (ordinate). Il ‘Pazzo’ è colui che tende ad agire in funzione del soddisfacimento delle altrui aspettative. Denota un comportamento depressivo. Il ‘cadavere’ è colui che pone scarsa attenzione sia a se stesso che agli altri. Persona che accetta gli avvenimenti in maniera passiva. ‘Delinquente’ è la tipologia di persona che tende invece a prevaricare i diritti e la libertà del prossimo pur di raggiungere i propri personali obiettivi. Comportamento arrogante Infine, ‘razionale’ è l’approccio tipico della persona equilibrata, opportunamente ambiziosa ma senza che ciò provochi danni agli altri. Predilige la collaborazione, è rispettosa di se stessa e di chi la circonda. Comportamento costruttivo. Scopo del grafico è far capire come sia importante creare un ambiente di lavoro costituito da persone ‘razionali’ e ‘costruttive’.

L’AMBIENTE DI LAVORO SICURO: FISICITA’ (locali, comfort, attrezzature ecc. ) CONOSCENZA DEI RISCHI connessi col lavoro APPROCCIO RAZIONALE COMPORTAMENTO COSTRUTTIVO Attrezzature sicure, ambienti confortevoli, persone motivate e formate, esempi comportamentali trainanti. Tutto ciò ciostituisce l’ambiente di lavoro ideale per offrire le maggiori condizioni di sicurezza.

L’INFORTUNIO per DATI

Perché tutte queste leggi sulla sicurezza? SE TROVO QUELLO CHE HA INVENTATO IL TESTO UNICO NON TI DICO CHE COSA GLI FAREI !!! Perché tutte queste leggi sulla sicurezza? … perché lo richiede il sistema economico europeo, giustamente imperniato su di una pari competitività delle aziende che non pregiudichi in alcun modo la salute e la sicurezza sul lavoro … perché ogni anno, in Italia si verificano ancora circa 1.000 morti, 1.000.000 di infortuni sul lavoro e 50.000 nuove malattie professionali con costi sociali elevatissimi

Costi sociali degli infortuni AL GIORNO = da circa 260 € a circa 775 € ALL’ANNO = 3 % Del PIL sul totale inf. = circa 28 miliardi di € COSTI DIRETTI E INDIRETTI PER LE AZIENDE

Ogni infortunio ha un costo per l’azienda, che poi ricade sul lavoratore e/o sulla società Costi diretti Pagamento della retribuzione dei giorni in franchigia Integrazione dell’indennità per assicurazione sociale Aumento del premio INAIL Risanamento e messa a norma di macchine, impianti, strutture o ambientali, ecc. Costi indiretti  Carico amministrativo  Conflittualità  Minor rendimento complessivo e Tempi morti (es. ispezioni)  Spese e tempo dedicato per aspetti legali  Spese per eventuali risarcimenti  Perdita di immagine, ecc.

L’infortunio o la malattia Possono avere conseguenze: Mortali Gravi ed irreversibili Gravi e reversibili Lievi e reversibili

Anche per la malattia, sono 3 le condizioni base: La malattia professionale è un’alterazione dell’organismo che determina la morte o l’inabilità totale o parziale, permanente o temporanea. Si parla di malattia professionale quando: si contrae per l’esposizione a determinati rischi causati dal lavoro; il rischio agisce in modo prolungato nel tempo.  Le malattie riconosciute come professionali, sono per la maggior parte elencate in due tabelle approvate con provvedimenti legislativi (DPR 1124/1965 e DM 18/04/1973) Anche per la malattia, sono 3 le condizioni base: L’ESPOSIZIONE, in OCCASIONE DI LAVORO, e la MALATTIA TABELLATA, da cui derivi la morte o un’inabilità lavorativa permanente o temporanea

1 2 3 INFORTUNIO INFORTUNIO E MALATTIA AZIONI NOCIVE CAUSA VIOLENTA DETERMINANTE Elemento AZIONI NOCIVE ESPOSIZIONE TEMPO LUNGO OCCASIONE DI LAVORO INABILITÀ O MORTE MALATTIA PROFESSIONALE 1 CAUSA VIOLENTA LESIONE TEMPO RAPIDO OCCASIONE DI LAVORO INABILITÀ O MORTE INFORTUNIO CIRCOSTANZIALE Elemento 2 CONSEQUENZIALE Elemento 3 CONSEGUENZA

Requisito dell’OCCASIONE DI LAVORO La nozione di “Occasione di Lavoro” impone che fra l’attività lavorativa prestata dall’infortunato e l’incidente vi sia un rapporto, anche indiretto, di causa-effetto, ovvero “causato dal lavoro” o “accaduto sul luogo di lavoro durante l’orario di lavoro” L’esistenza dell’infortunio è riconosciuta quando il lavoratore è stato esposto a: 1 – RISCHIO SPECIFICO (al quale è sottoposto solo l’assicurato INAIL per l’attività specifica) 2 – RISCHIO AMBIENTALE (riconducibile all’ambiente di lavoro o determinato nello spazio lavorativo, comunque oggettivamente dimostrabile) 3 – RISCHIO GENERICO AGGRAVATO (rischio al quale sono sottoposti tutti ma aggravato dall’attività lavorativa – es. impiegato bancario in caso di rapina) 4 – anche quando è riconducibile mediante un rapporto di “SUCCESSIONE e CONSEGUENZA” (nesso causa-effetto indiretto e mediato come, per esempio, colui che è rimasto ferito, in occasione di una rapina, mentre acquistava materiale necessario alla produzione)

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Però, aspettare l’evento dannoso per intervenire è sbagliato! BISOGNA AGIRE PRIMA! In pratica, è necessario adottare sistemi d’intervento sul rischio basati sulla PREVENZIONE e PROTEZIONE Alla base di questi due aspetti, tra l’altro obbligatoriamente previsto dalla normativa in vigore, c’è l’approntamento del sistema per LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

DEFINIZIONI Potenziale Rischio/Danno Probabilità danno PERICOLO

DEFINIZIONI Esempio: BENZINA PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di una entità, agente o condizione, avente il potenziale di causare danni RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno, o che l’agente manifesti concretamente il suo effetto negativo, nelle reali condizioni di impiego e/o di esposizione Esempio: BENZINA Pericoli: incendio, esplosione, emissione vapori Rischio: ustione, intossicazione, morte

DEFINIZIONI SALUTE: lo stato di salute è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in base al benessere fisico, psichico e sociale DANNO: effetto negativo (normalmente sull’uomo di natura biologica), comunque la perdita di qualsiasi elemento che contribuisca alla conservazione delle salute PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente di lavoro

DEFINIZIONI ESPOSIZIONE: condizione di lavoro che comporta un’interazione tra l’agente di rischio e la persona. Ovvero, se non c’è esposizione, non c’è rischio, pur rimanendo inalterato il pericolo proprio dell’agente VALUTAZIONE DEL RISCHIO: procedimento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni, derivanti dalle circostanza del verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro. Se il RISCHIO è la probabilità che qualcosa nel reale può succedere, la fase storica (raccolta dati nel tempo) è fondamentale per discriminare il RISCHIO dal PERICOLO

DEFINIZIONI Il termine “valutare” è visto in modo soggettivo e significa: “Ordinare le cose su di una scala di valori comuni che consenta alle persone d’intervenire e programmare”. Essendo argomenti tecnici, questi devono necessariamente essere fondati su di una base di discrezionalità. La valutazione del rischio è lo strumento fondamentale che permette di individuare le misure di prevenzione e pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo al fine di Verificarne l’efficacia e l’efficienza.

Grazie