DIDATTICA E NUOVE TECNOLOGIE VERCELLI aprile 2015

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DIDATTICA E NUOVE TECNOLOGIE VERCELLI - 20-21-22 aprile 2015 SCUOLA POLO CORSO DI FORMAZIONE DOCENTI NEO-ASSUNTI DIDATTICA E NUOVE TECNOLOGIE VERCELLI - 20-21-22 aprile 2015 Formatore: Prof.ssa Cinzia Ordine

Spunti per una riflessione sul mondo dei NATIVI DIGITALI sezione realizzata a partire dalle riflessioni di Paolo Ferri, I nuovi bambini: come educare i figli all’uso della tecnologia senza diffidenze e paure, BUR, 2014

«generazione della comunicazione digitale» Nativi digitali Stabilire il confine preciso tra la «generazione della comunicazione digitale» e quella «della scrittura alfabetica» è molto difficile perché la «discontinuità digitale» si è manifestata nel corso degli ultimi trent’anni. ma In ITALIA si può parlare di nativi digitali per i bambini nati dopo il 2000 M. Prensky, Digital Natives, Digital Immigrants , in «On the Horizon», NCB University Press, vol. IX, n. 5, ottobre 2001. H. Gardner, K. Davis, Generazione App. La testa dei giovani e il nuovo mondo digitale, Feltrinelli, Milano 2014.

Il mondo dei nativi digitali I nativi considerano le tecnologie digitali come elemento naturale del loro ambiente di vita non, come noi, una novità entusiasmante o da temere. Non hanno alcun imbarazzo nel manipolarle e sono molto a loro agio nell’interagire con esse. Il mondo digitale è per i piccoli un luogo di socialità che estende e non comprime i giochi all’aria aperta e le relazioni amicali e sociali.

L’intelligenza digitale 1 Noi usiamo una tecnologia cognitiva analogica, quella del libro; il percorso sequenziale di lettura ci porta ad affrontare i problemi teorici e pratici uno alla volta e per lo più in sequenza. I nati con internet hanno sviluppato reti neurali sempre più ramificate e complesse. Si sta sviluppando una nuova specie di Homo sapiens: l’Homo sapiens digitalis, né migliore (anche sei fideisticamente sarebbe bello che lo fosse) né peggiore della sua evoluzione precedente: semplicemente diverso.

«Plasticità neurale»: i neuroni mutano e si riconfigurano in base a come sono stimolati e sollecitati. Un cervello che svolge compiti attraverso macchine digitali funziona diversamente da un cervello impegnato negli stessi compiti in modo analogico. L’intelligenza spaziale, il multitasking e la conoscenza per esplorazione e scoperta sono i principali tratti di questa nuova intelligenza digitale. Il cervello è un organo molto plastico, capace cioè di rimodellarsi continuamente, e la parte più duttile è proprio la corteccia frontale: la sede della coscienza. Il cosiddetto quoziente d’intelligenza (QI) cresce o diminuisce a seconda del tipo di stimolazione cui il cervello viene sottoposto. Esistono vari meccanismi di plasticità, il più importante dei quali è proprio la plasticità sinaptica, ovvero la possibilità dei neuroni di modificare la propria capacità di comunicare l’uno con l’altro. A. Battro, P.J. Denham, Verso un’intelligenza digitale , Ledizioni, Milano 2010.

La “saggezza digitale” E’ una qualità che può emergere dal potenziamento delle naturali capacità umane grazie all’utilizzo appropriato e creativo delle tecnologie. I nativi possono diventare saggi digitali a un livello più alto e più velocemente perché già dalla nascita hanno un «settimo senso», una specie di espansione dell’intelligenza che permette loro di impiegare la gran massa di dati che hanno a disposizione ottenendo risultati migliori. M. Prensky, La mente aumentata. Dai nativi digitali alla saggezza digitale , Erickson, Trento 2013.

Generazione APP Il 2008 ci ha condotti nell’epoca della rivoluzione digitale dispiegata Ma non sono solo le App a rendere il mondo della rete differente dopo il 2008…è tutto l’ecosistema internet evoluto.

Le innovazioni del 2008 schermi touch tecnologie cloud Facebook Gmail Google Drive, Foto Google+ Google Books

Cultura partecipativa I bambini e i preadolescenti di oggi rintracciano, editano e creano contenuti digitali e hanno una naturale tendenza a collaborare e condividere con tutti i partecipanti a un determinato ambiente online. «La cultura partecipativa sta emergendo man mano che la cultura assorbe – e reagisce – all’esplosione delle nuove tecnologie mediali che rendono possibili per il consumatore medio attività come l’archiviare, il commentare, l’appropriarsi e il rimettere in circolo contenuti mediali in nuovi e potenti modi». H. Jenkins et al., Confronting the Challenges of Participatory Culture. Media Education for the 21st Century , MIT Press, Cambridge 2009.

I nativi hanno un approccio molto meno teorico e assolutamente più pratico e operativo alla conoscenza, con una modalità più personalizzata, esperienziale e meno dogmatica degli immigranti. I digital kids sperimentano una logica per prove ed errori e per risoluzione di problemi concreti, e sono molto lontani dal nostro approccio storico, sistematico e sequenziale alla conoscenza. Per loro il sapere è un processo dinamico di co- costruzione, e sono allo stesso tempo anche abili a navigare tra mondo reale e mondo digitale.

Distanza tra nativi e immigranti 1 La coesistenza nella nostra e nelle prossime generazioni di stili di apprendimento e modelli di alfabetizzazione tecnologica differenti rischia di diventare un problema sociale e educativo di grande rilevanza. Pericolo 1: che la distanza culturale e cognitiva tra nativi e immigranti aumenti a tal punto da rendere difficile la comunicazione e la condivisione di esperienze, valori e addirittura la trasmissione del sapere.

in «Humanistic Mathematics Network Journal», dicembre 1991. Pericolo 2: dimenticare, insieme ai codici alfabetici e analogici che l’hanno trasmessa per millenni, quella parte della nostra tradizione culturale che meno si adatta alla trascrizione in digitale. Pericolo 3: un rischio della transizione in atto è rappresentato dal fatto che i più piccoli da soli, senza genitori e insegnanti, non siano in grado di acquisire una competenza critica nell’uso degli strumenti tecnologici. S. Papert, S. Turkle, Epistemological Pluralism: Styles and Voices within the Computer Culture , in «Humanistic Mathematics Network Journal», dicembre 1991.

Spunti per una riflessione sul ruolo della SCUOLA nella società DIGITALE sezione realizzata con il supporto delle slide di Cristiana Pivetta, Nuovi ambienti di apprendimento per la Lingua italiana

Il ruolo rinnovato dell’insegnante

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In quest’ottica, però, è necessario rimeditare…

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