Safety and security nei nuovi modelli di efficienza organizzativa della filiera dell’intermodalità e l’incidenza sui bilanci delle imprese e organizzazione.

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Safety and security nei nuovi modelli di efficienza organizzativa della filiera dell’intermodalità e l’incidenza sui bilanci delle imprese e organizzazione del lavoro MercInTreno - Forum per il Trasporto Ferroviario delle Merci - Edizione 2017 Roma, 26 settembre 2017

Normative principali: Regolamentazioni secondarie: Sicurezza sul lavoro nelle operazioni portuali Normative principali: Decreto Legislativo 272/99; Varie disposizioni Dlgs. 81/08 e s.m.i. Regolamentazioni secondarie: Ordinanze Autorità portuali, ora AdSP (artt. 6 e 24 L. 84/94 s.m.i.) e di Autorità Marittime

“ambiente specifico e complesso” Porto “ambiente specifico e complesso” ritmi e flessibilità del sistema alta intensità di lavoro umano interazione uomo-macchina frammentazione cicli su vari soggetti alto carico organizzativo Rischio interferenze

DUVRI del DL committente Es. interferenza a. banchina in concessione a impresa art.18 con appalto ad art. 16 impresa committente art.18/16 impresa appaltatrice lavoro è il modello proprio dell'art.26 del decreto 81/08 concessione art.18 = piena disponibilità giuridica dei luoghi vale anche per altri appalti (anche non operazioni portuali) non vale per l'art.17 L. 84/94 (lav. temporaneo portuale) DUVRI del DL committente rls rlss procedure

AP, eventuale ordinanza Es. interferenza b. banchina pubblica con più imprese art.16 o banchina di impresa art.18/16 in utilizzo ad altra impresa art.16 mancano: il requisito base del rapporto d'appalto, la committenza la piena disponibilità giuridica dei luoghi (nel caso di banchina pubblica) AP, eventuale ordinanza DUVRI congiunto art.4/272 (e/o art.17/81) impresa 1 impresa 2

Alcuni punti significativi su safety nel lavoro portuale 272/99 e 81/08: tra “tutti i rischi” da valutare ci sono anche quelli di interferenza, pure oltre art.26 la tutela di terzi è intrinseca alla definizione stessa di prevenzione l'impegno per imprese responsabili è: miglioramento continuo, leale ricerca della migliore prevenzione Ergo Adozione modelli di organizzazione aziendale, conformi linee guida UNI INAIL per SGSL o allo standard internazionale OHSAS 18001:2007 e implementazione «buone prassi»

SECURITY Il Codice ISPS ha lo scopo di tener conto della dimensione di protezione della navigazione propriamente detta e degli impianti portuali a servizio di merci e passeggeri Principali riferimenti normativi: Reg. CE n. 725/2004 - Miglioramento sicurezza navi e impianti portuali; Direttiva 2005/65/CE – Miglioramento sicurezza nei porti; Decr. Legisl. 203/2007 – Attuazione direttiva 2005/65/CE Programma Nazionale di Sicurezza Marittima (Giugno 2007) ma anche Decr. Min. Interno 154/2009 (Reg.to su servizi sicurezza sussidiaria); Decr. Min. Interno Febbraio 2015 (disciplina p. formazione G.P.G.)

Dal luglio 2004 in avanti, i terminalisti hanno avviato e realizzato un consistente adeguamento tecnologico, infrastrutturale/strutturale (con investimenti e costi), operativo ed organizzativo anche del personale, che ha talora modificato procedure pure informatiche e attività all’ interno dei terminal portuali. Cospicui sono stati gli investimenti in strutture e attrezzature, quali ad. es. recinzioni, telecamere, dispositivi per il controllo radioscopico, portali, metal detector, control room, potenziamento illuminazioni ecc.; con conseguenti aumenti costi.

Il piano di security – PFSP - di un terminal, preceduto da analisi dei rischi – assessment – PFSA – (condotta da Autorità designata ed AP sentito il terminalista), è stato elaborato tenendo conto di diversi aspetti, quali: controllo accessi (recinzioni, barriere e/o tornelli, identificazione del personale, controlli all’ingresso su persone, passeggeri, camion, autoveicoli); aree ad accesso limitato o «critiche»; movimentazione e carico/scarico delle merci e relativi controlli; movimentazione bagagli passeggeri (es. utilizzo scanner per bagagli); monitoraggio della port facility in relazione a scenari di rischio individuati; organizzazione della sicurezza (sorveglianza, G.p.g.), mitigazione delle vulnerabilità; comunicazioni interne ed esterne e correlate strumentazioni/modalità(es. apparati radio, sistemi infotelematici,ecc); Formazione, informazione del personale.

Il PFSP, viene approvato dall’Autorità designata (Capo compartimento marittimo) previo confronto con AP, Polizia Stato, GdF, Dogana, VVFF e parere Prefetto…. A.D. effettua ispezioni per verifica applicazione misure e procedure sicurezza stabilite nei piani; polizia ispeziona G.p.g.; uffici Commissione UE fanno ispezioni. PFSP è soggetto a periodico aggiornamento. Si può dire che il PFSP, pur riflettendo peculiarità di ogni terminal, sia strutturato come un sistema di prevenzione e gestione, con audit, riesame, aggiornamento; affronta le non conformità; esso riguarda altresì informazione, formazione del personale (PFSO – Port Facility Security Officer, addetti con compiti specifici di security, altro personale), addestramento, esercitazioni, ecc.

Il cambiamento apportato dalla security è pure di tipo comportamentale e culturale, avendo richiesto di modificare l’ approccio gestionale di talune funzioni; esso ha comportato metodo e procedure, anche per aziende medio piccole fino a pochi anni orsono estranee a queste logiche…… Si è concretizzato in parecchi casi un percorso d’ inversione di tendenza sui comportamenti personali e quindi innovazioni, con ricadute positive su aspetti di safety e qualità delle prestazioni.

A fronte dei maggiori costi, aspetti positivi apportati dalla security: Applicazione di buone pratiche di safety grazie alla security, es. accessi al terminal Miglior gestione delle evacuazioni (emergenze) Implementazione tecnologica di controllo (TVCC; badge, ecc.) Più controllo del territorio e quindi delle aree in concessione Appropriata definizione di ruoli e compiti aziendali Riduzione furti e vandalismi in azienda Contributo verso mentalità proattiva e sistemica

GRAZIE PER L’ATTENZIONE