Elogio della vittoria del NO. L’Italia resta una e indivisibile. Biagio Carrubba
Questi i risultati ufficiali del referendum del 25-26 giugno 2006 sulla conferma della legge di riforma della Costituzione emanata dal governo Berlusconi nel novembre 2005. Alla fine è un No netto: 61,3% e alta affluenza alle urne (53,6%). Il presidente della Repubblica Napolitano: «Italiani consapevoli dell'importanza del tema». Il sì fermo al 38,7%.
Il primo elogio va, ovviamente, al popolo della sinistra che ha votato “NO”, poi l’elogio si allarga a tutto il popolo italiano, intelligente e lungimirante, che ha votato “NO”, cioè a quei cittadini, che pur non essendo di sinistra, hanno capito l’importanza di salvare l’Italia Repubblicana e hanno capito che non si poteva fare un salto nel buio e trascinare l’Italia in un nuova terza Repubblica in balia della destra e di forze demagogiche che la avrebbero portata in un baratro istituzionale e civile.
Il secondo elogio va, meritamente, a tutti i Comitati per il “NO”, che sono stati istituiti da molte associazioni politiche e civili. Questi comitati hanno combattuto ogni giorno e hanno divulgato le ragioni del NO fra tutti gli strati del popolo italiano. Il primo comitato è, certamente, il Comitato del “No” fondato e guidato dal senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro e il cui portavoce ufficiale è stato il senatore Franco Bassanini che ha esposto molto bene le ragioni del no in molte trasmissioni televisive in questa campagna referendaria contro gli esponenti della destra che in ogni trasmissione ironizzavano e ridevano convinti della loro sicura vittoria, come l’attrice Elisabetta Gardini che ogni volta che parla e grida In tv quasi starnazza.
Dunque dobbiamo dire un grazie di cuore all’ottantenne Oscar Luigi Scalfaro che fin dal primo momento si è prodigato per la vittoria del “NO”, prima raccogliendo le firme per istituire il referendum e poi per portare avanti il Comitato del “NO”, fino alla dichiarazione dopo la vittoria del “no” dove ha spiegato le ragioni della vittoria e ha ringraziato tutto il popolo italiano per l’alta affluenza alle urne.
Un encomio speciale va, particolarmente, ai deputati dell’ UDC, Tabacci e Follini, che si sono dissociati dal loro partito per votare No e ad Alessandra Mussolini che si è schierata con il no, pur appartenendo allo schieramento della destra. Questi tre parlamentari hanno votato per il No, perché hanno capito l’importanza di salvaguardare l’Unità d’Italia e salvare la nostra Patria dallo sfascio e dalla divisione nella quale voleva condurla la lega di Umberto Bossi e di Calderoli.
Il terzo elogio va, sicuramente, a tutti i segretari dei partiti politici del centro sinistra, che tutti insieme hanno lottato, uniti e compatti, alla vittoria del “No”: da Piero Fassino a Francesco Rutelli, da Antonio Di Pietro a Franco Giordano, da Pecoraro Scanio alla Sbarbati e a Marco Rizzo e a tutti gli altri uomini politici che hanno difeso la vittoria del “No” che hanno spiegato la pessima riforma emanata dalla destra.
Infatti questa riforma, ma che più che altro era un Pasticciaccio, che era stata voluta dalla lega di Bossi che era stato accontentato dalla sicumera di Berlusconi, era un coacervo e un caos di norme legislative della Costituzione che si contraddicevano tra di loro creando un guazzabuglio normativo che avrebbe portato lo Stato Italiano in una situazione di caos e disordine e che nel giro di pochi decenni avrebbe portato l’Italia in un sfascio totale. Tutti gli esponenti della destra si sono prodigati in trasmissioni televisive per far vincere il fronte del “SI”, ma non sono riusciti a mobilitare i propri elettori che hanno disatteso le scelte dei loro leader politici.
E il motivo di questa diserzione è dato dal fatto che questi elettori hanno capito che il SI avrebbe portato l’Italia alla distruzione e alla disintegrazione. Emblematico è stato l’esempio della città di Ragusa, nella quale nella competizione elettorale amministrativa ha vinto il candidato del centro destra, ma nella competizione referendaria ha vinto il “NO”. Comunque non è accettabile il giudizio del leghista Speroni che ha detto che “Gli italiani fanno schifo come fa schifo l’Italia”.
Il quarto elogio va, grandemente, al popolo del Sud che ha certamente capito l’importanza della posta in gioco e così in massa si è recato alle urne per votare “No” contro il tentativo della lega del Nord che vuole da anni la secessione e la creazione di una fantomatica Padania. Sia le Isole che lo stivale che il centro d’Italia, sia le regioni del centro ovest hanno votato per il “No”, ad eccezione della Lombardia e del Veneto dove ha prevalso per poco il si sul no. Ma nella città di Milano ha prevalso il “NO”. Ma il voto del SUD per il NO vale non solo per ribadire il no alla secessione, ma anche per chiedere un’Italia uguale e giusta e per escludere le sperequazioni e le disuguaglianze che esistono tra il nord e il sud.
Il quinto elogio va, celermente, a Romano Prodi, il quale ha saputo guidare tutti i partiti politici del centro sinistra: dalla Margherita a rifondazione comunista. Ha dato fiducia e unitarietà a tutti i partiti e ha spiegato con parsimonia e intelligenza le argomentazioni del “NO” come ha fatto subito dopo la notizia della vittoria del “NO”. Nella dichiarazione ufficiale, Prodi ha detto che ora la maggioranza riscriverà i ritocchi e l’ammodernamento alla Costituzione insieme alla destra.
La Costituzione è la Carta fondamentale di tutti gli italiani e non può essere cambiata da ogni maggioranza di governo, ma gli eventuali cambiamenti devono essere condivisi da tutte le forze politiche e avere il consenso di tutti gli italiani. Prodi ha detto: "Un bel colpo, ora il dialogo con la Cdl".
I risultati della vittoria del “No” si sono intersecati con il risultato della vittoria della Nazionale di calcio contro l’Australia che si svolgeva in pieno pomeriggio. La vittoria della nazionale è venuta all’ultimo minuto con la trasformazione di un rigore (dubbio) realizzato da Francesco Totti, che in questa occasione si è mostrato un bravo giocare da serie A e da Nazionale, dando a tutti gli italiani una gioia immensa.
Allora io, come tanti milioni di italiani ho vissuto una doppia gioia, tutte e due sofferte, ma grandi ed enormi. Dunque per me la gioia è stata doppia così come ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: <<Tutto bene: dall'alta partecipazione al referendum al risultato della Nazionale. Davvero una bella giornata». Leggendo tra le righe di queste parole anche la soddisfazione per la vittoria del “NO”. Ovviamente sono molto felice per questa vittoria del “NO” perché credo che è stata salvata la Costituzione del 46- 48 e sia stata salvata l’unità d’Italia voluta da Garibaldi e Mazzini.
E sono contento che l’Italia rimanga una e indivisibile. Sono contento che l’Italia e la Costituzione questa volta sono state salvate da tutti gli italiani indistintamente, ma con la partecipazione attiva e massiccia del sud, del centro e gran parte del Nord.
Sono gioioso di questa vittoria che contribuisce a dare senso, razionalità e obiettivi positivi alla mia vita che, sotto l’aspetto politico, la rendono felice. Modica 27 giugno 2006
Modica 05 Luglio 2006 Carrubba Biagio