La teoria dell’alcolismo Ovvero una sfida epistemologica tra l’alcolista occidentale vs gli A.A. cibernetici
L’alcolista da sobrio: Solitamente concorda con la visione che danno gli altri del suo problema È convinto di essere «capitano della propria anima» Decide di smettere
L’orgoglio dell’alcolista L’alcolista cerca di dominare l’alcol puntando sull’autocontrollo La risposta orgogliosa poggia sulla frase «io sono capace», sulla sfida ossessiva e la non accettazione dell’ «io non sono capace» Nel caso in cui l’alcolista abbia successo si sentirà sicuro di sé e, correndo il rischio, proverà a bere…ubriacandosi Si arriverà ad una reductio ad absurdum («semplicemente non funziona»)
Toccare il fondo Periodo di ubriachezza senza ricordi, diagnosi d’incurabilità, delirium tremens, perdita del lavoro ecc. in cui si sperimenta il panico Due modi per affrontare questa esperienza: Con l’aiuto di amici, parenti, terapeuti che affronteranno il panico facendo riprendere il controllo; Arrendendosi, non ricercando più il controllo
Alcolisti Anonimi Ammettere di essere impotenti di fronte all’alcol «C’è un potere più grande dell’io» Si può arrivare a comprendere questo solo attraverso la resa
Il dio degli A.A. Il Potere non punisce o premia, non ha quel tipo di potere «tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Iddio» L’aiuto agli altri alcolizzati è anche esso fondamentale per evitare la ricaduta. «l’A.A. è un potere più grande di ciascuno di noi» L’anonimato come maggior segno di abnegazione. «ci rammenta di anteporre i principi alle persone»
Morale della favola Il mito occidentale del controllo è dato dall’illusione di un mondo dualistico tra un io (contenitore della mente) e un altro Così ogni tentativo di azione sul mondo o su se stessi innesca un confronto simmetrico che, nell’alcolista ma non solo, ha anche caratteristiche schismogenetiche
Morale della favola Quando tocca il fondo l’alcolista comprende l’infondatezza della propria epistomologia e si crea lo spazio per un’altra Il rapporto sano tra il Potere e l’uomo è complementare e viene definito nel modo migliore con le parole «è parte di…» Non esiste nessun Potere che può esercitare un controllo unilaterale. Anche il Dio degli A.A. è sottoposto ad un «determinismo sistemico» Una differenza tra A.A. e un sistema mentale naturale è la presenza di un unico fine e il perseguimento di questo al massimo grado