“QUANDO NASCONO LE CONTESE” LEZIONE 7 DELLA SCUOLA DEL SABATO “QUANDO NASCONO LE CONTESE” SABATO 17 NOVEMBRE 2018 4° TRIMESTRE 2018 1 1 1 1 1 1 1 1
Differenze dottrinali. Uno dei maggiori pericoli per l’unità sono i conflitti interni. La chiesa primitiva affrontò questo tipo di conflitti che minacciavano la sua unità. Lungi dal provocare una rottura, il modo in cui sono stati trattati e risolti ha portato ad una maggiore unità e ad una maggiore diffusione del Vangelo. Cosa possiamo imparare da loro quando si tratta di risolvere i nostri conflitti interni? Differenze personali. Atti 6:1-7. Differenze culturali. Atti 10:1-11:24. Differenze dottrinali. Atti 15:1-22.
DIFFERENZE PERSONALI: IL PROBLEMA “In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana.” (Atti 6:1) La chiesa aveva tutti i beni in comune e distribuiva a ognuno secondo le sue necessità, in modo che non vi fosse tra loro nessun bisognoso. (Atti 4:32-34) Tuttavia, col tempo sorsero dei conflitti. Un gruppo di persone (in particolare ebrei di origine greca) ebbero la sensazione di essere trattati meno bene che i nativi ebrei . Questo apparente favoritismo obbligò gli apostoli a prendere misure al riguardo. Poi si resero conto che se si dedicavano a risolvere questioni di questa indole, la loro opera evangelistica sarebbe seriamente diminuita.
DIFFERENZE PERSONALI: LA SOLUZIONE “Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico.” (Atti 6:3) I dodici convocarono una riunione con la chiesa e proposero una soluzione: dividere il lavoro in due gruppi (el Ministero della Parola e il Ministero del servizio alle mense). La chiesa propose sette uomini “di buona testimonianza” affinché sovrintendessero la ripartizione del cibo (curiosamente, tutti di discendenza greca). Questo evitava i favoritismi e coinvolgeva più persone nel servizio della chiesa. La soluzione era basata su queste premesse. Si teneva conto dell’opinione di tutta la chiesa. Si diversificarono le responsabilità. La chiesa stessa sceglieva le persone idonee al servizio.
DIFFERENZE CULTURALI: IL PROBLEMA “E quando Pietro salì a Gerusalemme, i credenti circoncisi lo contestavano, dicendo: «Tu sei entrato in casa di uomini non circoncisi, e hai mangiato con loro!” (Atti 11:2-3) La chiesa pensava che Israele era l’unico popolo al quale Dio offriva la salvezza.. Chiunque provenisse da un'altra cultura era escluso dalla salvezza, a meno che non diventasse ebreo. Si rifiutavano persino di relazionarsi coi gentili. Dio dovette intervenire attraverso una visione per convincere Pietro che, almeno, fosse disposto a entrare nella casa di un gentile. Secondo l'opinione dei fratelli di Gerusalemme, Pietro doveva essere rimproverato per questo "peccato".
DIFFERENZE CULTURALI: LA SOLUZIONE “Allora Pietro disse: C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?” (Atti 10:47) Un secondo intervento divino convinse Pietro ad accettare nella chiesa Cornelio e la sua famiglia per mezzo del battesimo (anche se non era stato circonciso e non era un israelita). Ma la chiesa non era ancora preparata a ricevere i gentili nel suo seno. Cosicché Pietro dovette spiegare dettagliatamente ciò che avvenne davanti al resto dei dirigenti. In quell’occasione la soluzione era basata su: L’intervento diretto dello Spirito Santo. L’umile sottomissione dei dirigenti alla guida dello Spirito Santo.
DIFFERENZE DOTTRINALI: IL PROBLEMA “Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati” (Atti 15:1) Sorse una nuova divergenza, radicata nelle differenze culturali che vissero precedentemente: la dottrina della circoncisione. Era necessaria la circoncisione fisica per raggiungere la salvezza, o bastava la circoncisione del cuore (la conversione)? Riuniti in assemblea, i giudaizzanti difendevano la loro posizione con testi biblici ben fondati. Pietro, da parte sua, alludeva alla sua esperienza con Cornelio. Paolo e Barnaba difendevano la loro posizione raccontando i miracoli che Dio faceva tra i gentili. FEDE OPERE
DIFFERENZE DOTTRINALI: LA SOLUZIONE “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie” (Atti 15:28) La chiesa aveva bisogno di un cambio di paradigma. Finire coi secoli di tradizione, e realizzare una nuova lettura dei testi sacri sotto la guida dello Spirito Santo. Questo era un problema difficile e di difficile soluzione. La salvezza doveva raggiungere tutti, senza eccezzione. Leggendo di nuovo le Scritture sotto questa prospettiva, scoprirono nuove verità. I passi fatti per trovare una soluzione furono: Si convocarono i dirigenti ecclesiastici. A tutti fu data l’opportunità di esporre il proprio punto di vista. Si cercò la guida dello Spirito Santo attraverso la Bibbia. La decisione presa venne registrata per iscritto.
GUIDA ALLA SOLUZIONE DEI CONFLITTI I gravi conflitti che sorsero nella chiesa primitiva furono affrontati con una mentalità di amore, unità e fiducia, sottomettendosi completamente alla Parola di Dio e alla guida dello Spirito Santo. Quali sono le linee guida che possiamo imparare dalla sua esperienza per aiutarci ad affrontare i problemi della chiesa nel 21° secolo? Riconoscere apertamente i problemi e affrontarli con prontezza. Nominare una o più persone per cercare una soluzione al problema. Ascoltare le opinioni di tutti coloro che sono coinvolti. Studiare la Bibbia con l’intenzione di cercare una soluzione. Cercare e presentare prove della guida divina. Comunicare alla chiesa la decisione presa, insieme ai motivi che la giustificano.
E.G.W. (Testimonianze per i ministri – capitolo 3) “Se un fratello sta insegnando l’errore, quelli che occupano posizioni di responsabilità dovrebbero saperlo, e se lui sta insegnando la verità, dovrebbero essere al suo fianco. Tutti dobbiamo sapere cosa viene insegnato in mezzo a noi, perché se è vero, abbiamo bisogno di saperlo. L’insegnante della scuola del sabato deve conoscere, e ogni alunno della scuola del sabato dovrebbe capirlo. Tutti abbiamo l’obbligo verso Dio di capire quello che Lui ci invia…non siate così pieni di pregiudizio da non accettare un punto, semplicemente perché non è d'accordo con le vostre idee.”