PDTA: la terminologia il termine “percorso” per definire:

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Transcript della presentazione:

PDTA: la terminologia il termine “percorso” per definire: l’iter del paziente dal primo contatto con il mondo sanitario alla diagnosi e terapia l’iter organizativo che si realizza nella realtà aziendale dal momento della presa in carico del paziente i termini “diagnostico” terapeutico” e “assistenziale” per definire: la presa in carico totale – dalla prevenzione alla riabilitazione – della persona che ha un problema di salute gli interventi multiprofessionali e multidisciplinari rivolti in diversi ambiti come quello psico-fisico, sociale e delle eventuali disabilità

PDTA: perché adottarli? La complessità di un sistema come quello sanitario può creare condizioni favorenti la varibilità, i difetti di congruità, di continuità e scarsa integrazione nella cura, tutte condizioni che facilitano la possibilità di errore. Si è abituati ad un’analisi per “funzioni” che, nel mondo sanitario, corrisponde per lo più ad un’analisi per “struttura” (SOC/UO) alla quale si attribuisce la responsbilità clinica ed organizzativa dello specifico momento clinico.

PDTA: perché adottarli? Si può giungere al paradosso di ottenere un raggiungimento pieno della “qualità” all’interno della struttura e l’inefficienza del sistema globale. Si deve identificare uno strumento metodologicamente standardizzato che migliori l’operatività di tutte le strutture definendo: gli obiettivi singoli e quelli comuni i ruoli di ciascuno i tempi di intervento gli ambiti di intervento e i compiti degli operatori

PDTA: la normativa 1996 legge finanziaria art. 1 comma 28 sui tetti di spesa: “i medici…conformano le proprie autonome decisioni tecniche a PDTA cooperando in tal modo al rispetto degli obiettivi di spesa” DL 229/99: “…Il PSN 1998-2000 indica le linee guida ed i relativi Percorsi diagnostico terapeutici allo scopo di favorire...lo svilupo di modalità sistematiche di revisione e valutazione della pratica clinica ed assistenziale e assicurare i LEA”

Rispetto a questi percorsi individuati quali prioritari, vanno superate le differenze e le criticità che ancora ci caratterizzano per assicurare la migliore risposta possibile e in maniera equa a tutta la nostra popolazione a livello aziendale.

COMPOSIZIONE GRUPPO DI LAVORO PDTA CAP Percorso clinico-assistenziale Prostate Unit (Approccio Globale al Tumore della Prostata) Roberta Gunelli - Massimo Fiori - Antonio Aliberti Urologia Forlì Carlo Lusenti (referente clinico aziendale) - Giacomo Cicchetti Urologia Cesena Roberto Montanari - Luca Ronci Urologia Rimini Salvatore Voce - Giorgio Bruno Urologia Ravenna Chiara Benedetti (referente organizzativo aziendale) D.S. Cesena Umberta Dradi (referente organizzativo aziendale) D.I.T. Cesena Giovanni De Luca Anatomia Patologica Cesena Paolo Maltoni Patologia Clinica Pievesestina Cavagna Enrico - Roversi Marina Radiologia Rimini Francesco Carrozza Oncologia Faenza Francesco Perini Radioterapia Rimini Michela Casi Med. Nucleare Cesena Luca Santini Metodologo Mauro Palazzi Epidemiologo Ilaria Panzini Ufficio Ricerca Amelia Altavilla Oncologia IRST Ugo De Giorgi Oncologia IRST Sarah Pia Colangione Radioterapia IRST Salvatore Roberto Bellia Radioterapia IRST Fabio Ferroni Radiologia IRST Federica Matteucci Medicina Nucleare IRST

(fonte: Registro Tumori della Romagna, 2018) Incidenza-Tassi standardizzati, Italia (pool registri tumori), anni 1996-2008 Tasso grezzo di nuovi casi di tumore per 100.000 abitanti all’anno. Romagna 2010-2014 (fonte: Registro Tumori della Romagna, 2018) Numero,Tasso grezzo, tasso standardizzato e IC (Tiwari mod. pop. Europea) di nuovi casi di tumore alla prostata per 100.000 abitanti all’anno, 2010-2014 Mortalità da tumore maligno della prostata. Stima degli SMR (BMR) per comune di residenza. (2009-2013) n° casi tasso grezzo Tasso std (95% IC) Ravenna 1.554 162,6 98,8 (93,8-104,2) Forlì 574 125,3 79 (72,4-86,1) Cesena 640 125,2 83 (76,5-90,0) Rimini 1.439 178,9 119,8 (113,5-126,4) Romagna 4.207 154,1 98,5 (95,4-101,6) Fonte: Registro mortalità Emilia-Romagna (fonte: Registro Tumori della Romagna, 2018)

PSA Nuovi marcatori Screening

Identificazione del paziente da inviare a visita urologica Preferenze e personalità ↑ falsi positivi ↑ falsi negativi

Criteri di invio ↑ PSA DRE + ASAP – HGPIN – CaP mpRM (PI-RADS > 3)

PSA > 10 ng/ml DRE sospetta Mapping prostatico imaging-guidato mpRM con ≥ 4 Urologo Re-biopsia Biopsia di saturazione Biopsia fusion Biopsia in bore