Il verde. Il territorio contro la politica

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Transcript della presentazione:

Il verde. Il territorio contro la politica

La “zona verde” Il territorio diventa l’esplicito riferimento dell’identità politica, genera appartenenza sociale e antagonismo nei confronti dello Stato nazionale Ruolo della Lega Nord: soggetto politico che accompagna e promuove la transizione politica italiana dalla prima alla seconda Repubblica

La questione settentrionale: l’invenzione del Nord La crisi del rapporto politica-territorio coincide con il declino della Dc La “questione settentrionale” evoca una realtà territoriale unificata, che invece non è Il settentrione è l’insieme di diverse “società” per modelli di capitalismo e rappresentanza politica

I tre modelli di capitalismo del Nord (Bagnasco) Nord-Ovest: la grande fabbrica metropolitana – capitale Torino Modello improntato alla “produzione di beni immateriali” (vecchia e new economy) – capitale Milano Modello della piccola impresa (periferia Nord-Est, zona pedemontana). I partiti svolgono un ruolo di supplenza.

Le spiegazioni della protesta del “Nord” La crescita impetuosa del sistema produttivo e conseguente cambiamento della domanda degli attori economici e sociali Squilibrio nella rappresentanza, del senso “deprivazione relativa” Cambiamento del quadro internazionale ed europeo che rendono più forti le spinte locali e regionali

Il territorio antipolitico La Lega Nord è in parte lo strumento, in parte l’attore della “questione settentrionale” contro: lo Stato centrale il Mezzogiorno, metafora e specchio dell’Italia governata secondo logiche centraliste Il territorio diventa una risorsa politica dell’antipolitica

La Lega e il Nord Gli anni Ottanta: l’insorgenza del piccolo Nord Grande crescita dell’economia di piccola impresa. Il mondo del localismo economico e associativo non si riconosce più nella DC e vede nello Stato un vincolo e un avversario dello sviluppo Voto alla Lega per manifestare un malessere verso lo Stato, ma anche verso altri poli di sviluppo e verso le metropoli del Nord La Lega come un autobus con numerosi passeggeri che hanno in mente diverse stazioni, alle quali scendere Le leghe regionali vengono aggregate e unificate dall’azione della Lega lombarda di Bossi Parole d’ordine: federalismo e autonomia, riduzione intervento dello Stato, maggiore spazio e maggiore libertà al privato, alleggerimento e semplificazione del sistema fiscale

Gli anni Novanta: Milano a Roma Tentativo di trasferire a Roma la questione settentrionale Il progetto della Lega favorito da alcuni eventi (caduta muro di Berlino, tangentopoli, ecc.) La lega diventa monopolista della domanda di cambiamento politico Cambia l’offerta politica in seguito alla nascita di Forza Italia La Lega non interpreta più l’intero Nord ma solo la zona pedemontana, del localismo, della piccola impresa

Tra federalismo e recessione Dopo che la questione settentrionale è entrata nell’agenda di tutti i partiti, la Lega Nord cerca di differenziarsi sul tema proponendo la secessione (elezioni del 1996 nelle quali si presenta da sola e ottiene il 10%) La svolta secessionista insegue due obiettivi: Distinguersi dagli altri soggetti politici Evitare di vedersi chiusa nei confini della Pedemontania, delal zona verde Da filoeuropea la Lega diventa antieuropea

Dopo l’indipendenza: la Lega degli uomini spaventati Alla ricerca di uno spazio politico-elettorale, la Lega da soggetto politico innovatore si trasforma in attore che del cambiamento riflette e riproduce le paure Paure che riflettono sentimenti diffusi, ma che la spingono a interpretare la tradizione e la conservazione: religiosa, sociale, culturale, economica Prima federalista e regionalista, poi antipolitica e antistatale; poi secessionista e padana; oggi tradizionalista, anti-immigrati e, nuovamente, federalista (devolution)

La transizione fra vecchi e nuovi modelli di organizzazione Negli anni Ottanta, le leghe si presentano come una rete di circoli culturali Il modello organizzativo perseguito riproduce molti tratti di quello dei partiti di massa Rispetto ai partiti tradizionali la Lega ha alcuni elementi di distinzione, il più importante dei quali è la forte figura del leader Il leader imprime un costante scivolamento degli obiettivi e della simbolica della Lega La Lega diventa un soggetto politico che opera “per campagne”

I riflessi verdi che travalicano il territorio Altri soggetti che trovano riconoscimento e consenso attraverso una relazione diretta con il territorio: Movimenti che sono presenti nelle scadenze elettorali (una variante: adattamento locale di partiti nazionali) Esperienza dei sindaci demo-eletti La tematica del federalismo

Genesi ed evoluzione del percorso federalista è promosso dalla Lega negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta Dopo il 1996 il federalismo è il tema di tutti i partiti e la Lega sceglie la secessione La riforma costituzionale del 1999 e l’elezione diretta dei presidenti di regione Nel 2000, dopo la sconfitta alle regionali, il centrosinistra ravviva la fiammata federalista Infine la devolution da parte della Lega