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STORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE
Cristina Cavazzuti Daniela Damiano
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Transcript della presentazione:

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La tettonica globale e la storia della Terra 13/11/11 Capitolo 7 La tettonica globale e la storia della Terra 3 3

1. La teoria della tettonica globale 13/11/11 1. La teoria della tettonica globale Per spiegare la distribuzione dei vulcani e dei terremoti è stata elaborata la teoria della tettonica globale o tettonica delle placche. La litosfera è infatti suddivisa in placche che si muovono sull’astenosfera trascinate dai moti convettivi. 4 4

DIFFERENZE TRA CROSTA CONTINENTALE E OCEANICA 2. Lo spessore e la densità delle placche /1 La crosta terrestre è divisa in crosta continentale e crosta oceanica, che differiscono per una serie di caratteristiche. DIFFERENZE TRA CROSTA CONTINENTALE E OCEANICA Spessore La crosta oceanica è più spessa di quella oceanica e il suo spessore aumenta in corrispondenza delle catene montuose. Densità La crosta oceanica è più densa di quella continentale. Composizione chimica La crosta oceanica ha una composizione più uniforme di quella continentale. Età La crosta oceanica è molto più giovane di quella continentale: i campioni di roccia di crosta continentale hanno al massimo 200 milioni di anni, mentre quelli di crosta continentale possono essere vecchi quanto la Terra.

2. Lo spessore e la densità delle placche /2

3. Il motore delle placche /1 Il mantello genera energia che si trasferisce spontaneamente verso l’esterno perché la crosta è più fredda. Il calore si trasferisce dal basso verso l’alto mediante moti convettivi simili a quelli dell’acqua in una pentola che bolle.

3. Il motore delle placche /2 Le tensioni generate dai moti convettivi nell’astenosfera fratturano la litosfera sovrastante: si formano così le placche, che sono poi trascinate come su un nastro trasportatore. Le placche possono essere spinte in tutte le direzioni: ciò genera tensioni lungo i loro margini. Lungo margini convergenti le placche si avvicinano. Lungo margini divergenti le placche si allontanano. Lungo margini conservativi le placche scivolano l’una accanto all’altra.

3. Il motore delle placche /3 La presenza dei moti convettivi dell’astenosfera giustifica l’andamento del flusso geotermico, cioè dell’energia termica interna liberata all’esterno e rilasciata dalla superficie terrestre per unità di area e di tempo.

4. I margini divergenti e l’espansione dei fondali /1 I margini divergenti si formano nelle zone in cui risale materiale caldo dall’astenosfera e si trovano in corrispondenza delle dorsali oceaniche.

4. I margini divergenti e l’espansione dei fondali /2 Il fondale oceanico si estende progressivamente, dando luogo al fenomeno chiamato espansione dei fondali.

5. I margini di subduzione e i sistemi arco-fossa /1 I margini convergenti corrispondono ai confini tra due placche che sono spinte l’una contro l’altra e compresse. Fossa e arco vulcanico formano un sistema arco-fossa.

5. I margini di subduzione e i sistemi arco-fossa /2

6. I margini della collisione continentale Quando due placche continentali si scontrano, avviene una collisione continentale: entrambe hanno una densità troppo inferiore a quella del mantello per immergersi l’una sotto l’altra. Il risultato di una collisione continentale è la formazione di una catena montuosa.

7. I margini conservativi I margini lungo i quali le placche scivolano l’una accanto all’altra, senza formazione o distruzione di litosfera, sono detti margini conservativi. Questi margini sono spesso caratterizzati dalla presenza di faglie trasformi lungo le quali le placche si muovono nello stesso senso o in senso opposto, ma a velocità differente.

8. I punti caldi I punti caldi sono vulcani la cui attività non dipende dai fenomeni che si realizzano lungo i margini di placca.

Svolgi i seguenti esercizi. Che cosa è avvenuto nel 1815 in Indonesia? E nel 1790 alle Hawaii? E nel 2005 in Indonesia?

9. La deriva dei continenti e l’evoluzione della Terra Secondo la teoria della tettonica globale, la crosta continentale non si rigenera e i continenti sono trascinati passivamente nei movimenti delle placche. Questo conferma la teoria della deriva dei continenti, secondo cui i continenti modificano la loro posizione relativa.