I sistemi elettorali del Parlamento Europeo

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Transcript della presentazione:

I sistemi elettorali del Parlamento Europeo Dal 1999 per il Parlamento Europeo si vota con sistemi proporzionali, sebbene abbastanza diversi nella formula nei vari paesi dell’Unione Europea

Elezioni Europee Elezioni di “secondo ordine” Partecipazione elettorale generalmente più bassa Risultati negativi per i partiti di governo Maggiori consensi per i partiti minori e generale penalizzazione dei partiti maggiori Poca mobilitazione elettorale

Solo nel 2002, comunque, nel trattato di Amsterdam, è stato riconosciuto per il sistema elettorale la rappresentanza di tipo proporzionale e la incompatibilità tra il mandato di parlamentare nazionale e quello europeo. Quindi dal 2004, in tutti i paesi dell’Unione il sistema d’elezione per il Parlamento Europeo è di tipo proporzionale.

Struttura delle liste elettorali Lista chiusa: dove non è possibile esprimere alcuna preferenza Lista non bloccata: dove si possono esprimere una o più preferenze Lista aperta: dove è possibile cumulare più voti sullo stesso candidato o votare per più candidati appartenenti anche a liste di partito diverse

Elezioni Europee 2014 – Lussemburgo e Cipro voti% seggi seggi % diff.% seggi-voti CSV 37,7 3 50,0 12,3 LSAP 11,8 1 16,6 4,8 DP 14,8 1,8 GRÈNG 15,0 1,6 Altri (voto disperso) 20,7 0,0 -20,7 totali 100,0 6 Lussemburgo voti% seggi seggi % diff.% seggi-voti DISY 37,8 2 33,3 -4,5 AKEL 27,0 6,3 DIKO 10,8 1 16,7 5,9 EDEK 7,7 9,0 Altri (voto disperso) 0,0 -16,7 totali 100,0 6 Cipro

Sistema elettorale Parlamento Europeo - Italia Il territorio italiano è suddiviso in 5 grandi circoscrizioni (Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale e Italia insulare) e tra le circoscrizioni viene ripartito il numero dei seggi assegnati all’Italia, in proporzione alla popolazione legale residente in ogni circoscrizione. È previsto il voto di preferenza, cioè con la possibilità per l’elettore di esprimere un voto per la lista e assegnare fino a tre preferenze per i candidati della lista prescelta. Soglia di sbarramento 4% La ripartizione dei seggi avviene in ambito nazionale, cioè vengono sommati tutti i voti ottenuti da ogni singola lista nelle 5 circoscrizioni, adottando il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti incompatibilità con la carica di membro del Parlamento Europeo. Gli eletti nel parlamento nazionale e nelle assemblee regionali sono incompatibili con la carica di parlamentare europeo. Inoltre è incompatibile chi ricopre incarichi di governo nazionale o regionale.

Elezioni Parlamento Europeo – Italia 2014 voti% seggi seggi % diff.% seggi-voti PD 40,8 31 42,5 1,7 FI 16,8 13 17,8 1,0 M5S 21,2 17 23,3 2,1 Lega Nord 6,2 5 6,8 0,6 NCD+UDC+PPI 4,4 3 4,1 -0,3 L'Altra Europa 4,0 0,1 SVP 0,5 1 1,4 0,9 Altri (voto disperso) 6,1 0,0 -6,1 Totali 100,0 73

Rappresentanza e parità di genere “…nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati” Dal 2019: i candidati dello stesso sesso in una lista non possono essere superiori alla metà, con gli ovvi arrotondamenti. I primi due candidati della lista devono essere di sesso diverso, ovvero ci deve essere l’alternanza di genere nella lista. “tripla preferenza di genere” , cioè si possono esprimere fino a tre preferenze purchè siano assegnate a candidati di genere diverso