La scuola poetica siciliana. La poesia siculo-toscana La scuola poetica siciliana. La poesia siculo-toscana. La poesia comica e realistica.
Quando e dove Prima metà del ‘200 Sicilia, corte di Federico II di Svevia
FEDERICO II DI SVEVIA Imperatore del Sacro Romano Impero (1220-1250) Riunisce intorno a sé scrittori ed artisti Rende Palermo e Messina importanti centri di cultura
LA SCUOLA SICILIANA Gruppo di poeti attivi nella corte di Federico II Poeti per hobby – sono dei borghesi che svolgono lavori amministrativi e giuridici a corte (notai, giudici etc.)
CARATTERISTICHE Si ispirano ai poeti provenzali Poesia privata, non destinata al pubblico Importanza dell’AMORE Vassallaggio d’amore
METRI VERSI COMPONIMENTI E VERSI CANZONE CANZONETTA SONETTO ENDECASILLABO SETTENARIO METRI VERSI
GIACOMO DA LENTINI Caposcuola dei Siciliani Chiamato NOTARO (notaio) Inventore del SONETTO
SONETTO Componimento poetico in 14 VERSI, articolati in 2 QUARTINE e 2 TERZINE. Spesso in ENDECASILLABI. Schemi metrici vari.
IO M’AGGIO POSTO IN CORE A DIO SERVIRE Un sonetto di Giacomo da Lentini sull’amore sacro e l’amore profano (p. 70)
LA POESIA SICULO-TOSCANA Dopo la morte di Federico II, nasce la POESIA SICULO TOSCANA. Riprende il MODELLO POETICO SICILIANO ma usa il VOLGARE TOSCANO Massimo esponente: GUITTONE D’AREZZO
LA POESIA COMICA E REALISTICA Nasce nel ‘200 in Toscana. È una POESIA SCHERZOSA, LEGATA ALLA REALTÀ QUOTIDIANA. Massimo esponente: CECCO ANGIOLIERI. Opera più nota: S’i’ fosse foco (sonetto).