LABORATORIO Diritto dell’Informazione e delle Telecomunicazioni: Diritti e doveri dei giornalisti (G.P. Cuomo - 3)
Obiettivi L‘art. 51 c.p. e l‘attività giornalistica Conoscere: L‘art. 51 c.p. e l‘attività giornalistica I diritti dei giornalisti Il sistema dei limiti
L’art. 51 Cod. Pen. (esercizio di un diritto o adempimento di un dovere) Art. 51 1° comma L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità esclude la punibilità 3 3
Diritto di cronaca Applicazione dell’art. 51 c.p. Verità della notizia (anche putativa) Utilità sociale Continenza nell’esposizione della notizia La cronaca consiste nella narrazione al pubblico di fatti veri e socialmente rilevanti esposti con modi continenti 4 4
Diritto di cronaca: verità della notizia Sono considerate vere le notizie qualora le notizie siano riferite come appaiono nel momento in cui sono divulgate, anche se eventi ulteriori introducano elementi tali da far risultare situazioni diverse rispetto a quelle narrate “Verità putativa”: applicazione della scriminante ex art. 51 c.p. anche quando, secondo la Corte Cost., la notizia divulgata non risulti conforme al vero, purché sia stata erroneamente ritenuta tale dal cronista, dopo aver effettuato tutti i controlli imposti dalla comune diligenza (esercizio putativo del diritto di cronaca); in tale ottica non incidono le inesattezze, cioè le imprecisioni che riguardino aspetti marginali della narrazione 5 5
Diritto di cronaca: utilità sociale Rilevanza sociale della notizia, quale fattore scriminante del diritto di cronaca Interesse per la collettività in considerazione della rilevanza morale o sociale dell’argomento Non socialmente utile la notizia rivolta al pettegolezzo Difficile talvolta distinguere l’utilità sociale o meno della notizia in presenza della tipica “cronaca rosa” 6 6
Diritto di cronaca: continenza (forma civile dell’esposizione) Rischio di offendere la persona, pur nella verità della notizia, con modalità espositive non adeguate ed eccedenti lo scopo informativo Tale rischio ricorre, in particolare, in presenza di valutazioni offensive sproporzionate rispetto alla notizia o al comportamento censurato, di epiteti ingiuriosi isolati, nonché di vere e proprie insinuazioni, di qualsiasi artificio adoperato dal giornalista che vada oltre lo scopo informativo o che condizioni la genuinità della notizia Tale artificio può consistere nell’uso di un linguaggio colorito ed incauto, nel porre l’accento volutamente su un particolare aspetto del fatto, nell’adoperare termini tali da comunicare, in un contesto di poca chiarezza, un messaggio sottinteso diverso, nell’accostare l’evento narrato ad altro evento in modo da attribuire al soggetto un fatto diverso e ulteriore rispetto a quello originario. Il che può indubbiamente produrre un effetto lesivo La violazione del requisito della continenza formale è una violazione indotta del requisito della verità 7 7
Diritto di cronaca:l’intervista L’intervista si caratterizza per la trasparente rappresentazione delle dichiarazioni rese da altri a proposito di temi di pubblico interesse: è, quindi, una particolare forma di cronaca La Corte di Cassazione S.U. ha riconosciuto al redattore dell’intervista il diritto di divulgare le altrui dichiarazioni, indipendentemente dalla verità dei fatti dichiarati dall’intervistato e dai modi espositivi prescelti dallo stesso per manifestare le proprie opinioni: il resoconto deve essere, quindi, vero in quanto rappresentativo della corretta riproduzione delle dichiarazioni rese senza aggiunte o omissioni Nell’intervista la continenza dei modi espositivi utilizzati deve essere adeguata alle parole dell’intervistato con riguardo alle modalità di presentazione dell’intervista, alla rilevanza data ad alcune espressioni e alle domande fatte 8 8
Diritto di cronaca giudiziaria Si intende la narrazione dell’attività svolta dalla polizia giudiziaria, dal pubblico ministero, dal giudice e dalle parti private nel corso di procedimenti avviati per accertare illeciti civili o penali Limite rafforzato della continenza nell’esposizione della notizia Rispetto del principio di presunzione di non colpevolezza (art. 27 Costituzione) Art.147 disp. att. C.P.P. in tema di riprese televisive del processo previa Ordinanza del giudice: a) strumentalità all’esercizio del diritto di cronaca: b) nessun pregiudizio al regolare svolgimento del processo; c) consenso delle parti o, in assenza di tale consenso, almeno interesse sociale particolarmente rilevante; d) in assenza di consenso oscuramento dell’immagine delle parti 9 9
Diritto all’oblio (1) Il diritto all’oblio è di creazione giurisprudenziale, collocato tra quei diritti inviolabili tutelati dall’art. 2 della Costituzione; E’ il diritto di un individuo a non essere più ricordato per fatti che in passato furono oggetto di cronaca riconducibili ad una sua vicenda; Il suo presupposto è che l’interesse pubblico alla conoscenza di un fatto è racchiuso in quello spazio temporale necessario ad informarne la collettività, e che con il trascorrere del tempo si affievolisce fino a scomparire: con il trascorrere del tempo il fatto cessa di essere oggetto di cronaca per riacquisire l’originaria natura di fatto privato. 10 10
Diritto all’oblio (2) Il diritto all’oblio è la naturale conseguenza di una corretta applicazione dei principi generali del diritto di cronaca: non va riproposta la vecchia notizia lesiva quando ciò non sia più rispondente ad una attuale esigenza informativa; La disciplina prevista dall’art. 17 del Regolamento UE 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 in tema di diritto alla cancellazione dei dati personali (diritto all’oblio) non si applica quando «il trattamento dei dati personali è necessario per l’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione». 11 11
Diritto di critica Si differenzia dal diritto di cronaca in quanto non si concretizza nella narrazione dei fatti, bensì nella espressione di un giudizio o di un’opinione Applicazione dell’art. 51 c.p.: interesse pubblico o sociale della critica quale scriminante, intesa come apprezzabile attenzione dell’opinione pubblica Utilità sociale: la critica deve investire comportamenti o personaggi rilevanti per l’opinione pubblica Continenza dei modi espositivi: ammesse anche espressioni “forti” tenuto conto dell’importanza dei temi trattati Divieto di gratuiti e strumentali offese personali diretti a colpire sul piano individuale senza alcuna finalità di pubblico interesse 12 12
Diritto di satira (definizione) Applicazione dell’art. 51 c.p. Osservanza dell’art. 33 della Costituzione (libertà dell’arte e della scienza) Espressa in forma scritta, orale, gestuale e figurata, è basata sulla enfatizzazione e deformazione della realtà: tipica la “caricatura”, quale accentuata alterazione degli aspetti somatici o comportamentali di una persona per suggestionare il pubblico sul piano della comicità o derisione Cassazione penale: é una forma artistica che mira all’ironia sino al sarcasmo ed alla irrisione di chi eserciti un pubblico potere é incompatibile con il parametro della verità: tuttavia se nel contesto satirico è veicolata una notizia, quest’ultima deve essere vera 13 13
Diritto di satira (aspetti peculiari) Limite della continenza: illegittimo l’offesa della persona che la esponga al ludibrio ed al disprezzo del pubblico Utilità sociale: notorietà della persona cui il fatto esposto in forma umoristica si riferisce nesso di pertinenza tra tale fatto e la sfera della persona investita della notorietà interessata solo l’immagine pubblica della persona nota rispetto della vita privata 14 14
L’onore: nozione In senso soggettivo: sentimento di se stesso e della propria dignità In senso oggettivo: reputazione, intesa come positiva considerazione di cui gode la persona fisica o giuridica nell’ambito della società in considerazione delle proprie qualità fisiche, morali e professionali 15 15
L’onore: reati 16 16 Reato di ingiuria (art. 594 c.p.): abrogato dall’art.1 del D. Lgs. n.7 del 2015, diventa un illecito civile sottoposto a sanzione pecuniaria (art.4 dello stesso D. Lgs. ; rilevanza del contenuto della frase pronunciata ed del significato che le parole hanno nel linguaggio comune, prescindendo dalle intenzioni inespresse dell’offensore e da sensazioni puramente soggettive che la frase può aver provocato nell’offeso. Reato di diffamazione (art. 595 c.p.): si concretizza con espressioni che siano percepite da almeno 2 persone, anche non simultaneamente: destinatari della diffamazione persone fisiche e giuridiche ed anche associazioni non dotate di personalità giuridica la diffamazione: attivabile mediante modalità diverse (scritti, immagini e anche comportamenti concludenti come il sottinteso esplicativo) di particolare gravità l’illecito qualora l’offesa alla reputazione si traduca nell’attribuzione di un fatto/evento determinato o attraverso mezzi di pubblicità 16 16
L’onore: diffamazione a mezzo stampa La Legge sulla Stampa n.47 del 1948 e la Legge n.223 del 1990 (Legge Mammì) considerano con particolare gravità l’offesa recata a mezzo di stampati, periodici o non periodici, ed a mezzo anche della radiotelevisione con l’attribuzione di fatti determinati l’art. 595 c.p. si applica anche al direttore o vicedirettore responsabile del giornale periodico (art. 57 c.p.), nonché, per la stampa non periodica, all’editore (se l’autore della pubblicazione è ignoto o non imputabile) ed allo stampatore (se l’editore non è indicato o non imputabile (57 bis c.p.) 17 17
Diritto di rettifica nella stampa Previsto dalla Legge sulla Stampa, come modificato dall’art. 42 della Legge 416 del 1981 Facoltà attribuita a chi sia direttamente coinvolto dalla notizia falsa e/o offensiva di chiedere al quotidiano, periodico, agenzia di stampa, la pubblicazione di un testo che puntualizzi la verità del fatto e/o ne elimini l’offensività Legittimato è il soggetto che vanta una posizione qualificata e differenziata rispetto alla notizia falsa o offensiva. La richiesta deve avere forma scritta e va indirizzata al direttore responsabile del periodico o del quotidiano o della agenzia di stampa e deve far riferimento allo scritto che l’ha determinata con un limite di trenta righe da pubblicare con le stesse caratteristiche tipografiche dell’articolo da riformare La rettifica deve consistere in una comunicazione in grado di smentire la notizia già pubblicata per riaffermare la verità dei fatti Quotidiani: la rettifica deve essere pubblicata entro 2 giorni dal ricevimento Periodici: la rettifica deve essere pubblicata non oltre il secondo numero successivo Forma di tutela giudiziaria: in caso di inosservanza degli obblighi da parte del responsabile del periodico, quotidiano o agenzia di stampa, l’interessato può rivolgersi al giudice civile per chiedere un ordine immediato di divulgazione o di rinnovazione della rettifica 18 18
Diritto di rettifica radiotelevisiva Introdotto dalla Legge n. 223 del 1990 (Legge Mammi) Chi è leso, in sede di telegiornali e radiogiornali, da trasmissioni contrarie a verità ha diritto di chiedere la rettifica al concessionario privato o pubblico: notizie contrarie a verità e non quelle soggettivamente ritenute tali dall’interessato La rettifica radiotelevisiva da divulgare entro 48 ore dalla richiesta, in fascia oraria e con rilievo pari a quelli della trasmissione che ha dato luogo all’esercizio del diritto di rettifica Il concessionario, in caso di contestazioni da parte sua della richiesta, deve rivolgersi all’AGCOM, che deve pronunciarsi nei successivi 5 giorni e che, ove decida di disporre la diffusione della rettifica, deve ordinarne la trasmissione entro le seguenti 24 ore In caso di inerzia del concessionario anche il diretto interessato si può rivolgere all’AGCOM senza perdere la facoltà di ricorrere al Giudice ordinario. L’AGCOM, in caso di accoglimento della richiesta, ordina al concessionario la pubblicazione della rettifica che deve avvenire nelle 24 ore dalla pronunzia 19 19
Normativa sulla Privacy (D. Lgs. N. 196/2003 aggiornato – artt Trattamento, comunicazione e diffusione dei dati: non è richiesto il consenso dell’interessato in caso di esercizio dell’attività giornalistica Rispetto da parte del giornalista dei limiti per l’esercizio del diritto di cronaca: i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche ed in particolare il diritto alla protezione dei dati personali; l’essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico; il trattamento di dati personali relativi a circostanze o fatti resi noti direttamente dagli interessati o attraverso loro comportamenti in pubblico. Vale per dati comuni e sensibili (compresi quelli giudiziari) 20 20
Normativa sulla Privacy (D. Lgs. N. 196/2003 aggiornato – artt Il Garante promuove, ai sensi dell'articolo 2-quater, l'adozione da parte del Consiglio nazionale dell‘Ordine dei Giornalisti di regole deontologiche relative al trattamento dei dati, che prevedono misure ed accorgimenti a garanzia degli interessati rapportate alla natura dei dati, in particolare per quanto riguarda quelli relativi alla salute e alla vita o all'orientamento sessuale. Le regole possono anche prevedere forme particolari per le informazioni di cui agli articoli 13 e 14 del Regolamento («Informazioni da fornire qualora i dati personali siano raccolti presso l’interessato» e «Informazioni da fornire qualora i dati personali non siano stati ottenuti presso l’interessato»). 2. Le regole deontologiche o le modificazioni od integrazioni alle stesse che non sono adottate dal Consiglio entro sei mesi dalla proposta del Garante sono adottate in via sostitutiva dal Garante e sono efficaci sino a quando diviene efficace una diversa disciplina secondo la procedura di cooperazione. 21 21
Normativa sulla Privacy (D. Lgs. N. 196/2003 aggiornato – artt Le regole deontologiche e le disposizioni di modificazione ed integrazione divengono efficaci quindici giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ai sensi dell'articolo 2-quater. In caso di violazione delle prescrizioni contenute nelle regole deontologiche, il Garante può vietare il trattamento ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento. Il Garante, in cooperazione con il Consiglio nazionale dell‘Ordine dei Giornalisti, prescrive eventuali misure e accorgimenti a garanzia degli interessati, che il Consiglio é tenuto a recepire. 22 22
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 1) Adottato il 29.7.1998 come fonte normativa secondaria atipica Principi generali: la professione giornalistica si svolge senza autorizzazioni o censure in quanto condizione essenziale per l'esercizio del diritto-dovere di cronaca, la raccolta, la registrazione, la conservazione e la diffusione di notizie su eventi e vicende relative a persone, organismi collettivi, istituzioni, costumi, ricerche scientifiche e movimenti di pensiero, attuate nell'ambito dell'attività giornalistica e per gli scopi propri di tale attività, si differenziano nettamente per la loro natura dalla memorizzazione e dal trattamento di dati personali ad opera di banche dati o altri soggetti 23 23
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti – 1 bis) Disciplina speciale in tema di “privacy”: il giornalista non è tenuto a fornire gli elementi dell'informativa di cui all'art. 10, comma 1, della legge n. 675/96: quando raccoglie notizie per la sua attività rende note la propria identità, la propria professione e le finalità della raccolta, salvo che ciò comporti rischi per la sua incolumità o renda altrimenti impossibile l'esercizio della funzione informativa il giornalista deve evitare artifici e pressioni indebite il giornalista conserva i dati raccolti per il tempo necessario al perseguimento delle finalità proprie della sua professione 24 24
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 2) Essenzialità dell’informazione: la divulgazione di notizie di rilevante interesse pubblico o sociale non contrasta con il rispetto della sfera privata quando l'informazione, anche dettagliata, sia indispensabile in ragione dell'originalità del fatto o della relativa descrizione dei modi particolari in cui è avvenuto, nonché della qualificazione dei protagonisti la sfera privata delle persone note o che esercitano funzioni pubbliche deve essere rispettata se le notizie o i dati non hanno alcun rilievo sul loro ruolo o sulla loro vita pubblica 25 25
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti – 2 bis) Essenzialità dell’informazione e dati personali: nel raccogliere dati personali atti a rivelare origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, opinioni politiche, adesioni a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché dati atti a rivelare le condizioni di salute e la sfera sessuale, il giornalista garantisce il diritto all'informazione su fatti di interesse pubblico, nel rispetto dell'essenzialità dell'informazione, evitando riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti 26 26
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 3) Tutela della dignità della persona: salva l'essenzialità dell'informazione, il giornalista non fornisce notizie o pubblica immagini o fotografie di soggetti coinvolti in fatti di cronaca lesive della dignità della persona, né si sofferma su dettagli di violenza, a meno che ravvisi la rilevanza sociale della notizia o dell'immagine salvo rilevanti motivi di interesse pubblico o comprovati fini di giustizia e di polizia, il giornalista non riprende né produce immagini e foto di persone in stato di detenzione senza il consenso dell'interessato le persone non possono essere presentate con ferri o manette ai polsi, salvo che ciò sia necessario per segnalare abusi 27 27
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 4) Tutela dello stato di salute: il giornalista, nel far riferimento allo stato di salute di una determinata persona, identificata o identificabile, ne rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza e al decoro personale, specie nei casi di malattie gravi o terminali, e si astiene dal pubblicare dati analitici di interesse strettamente clinico la pubblicazione è ammessa nell'ambito del perseguimento dell'essenzialità dell'informazione e sempre nel rispetto della dignità della persona se questa riveste una posizione di particolare rilevanza sociale o pubblica 28 28
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 5) Tutela della sfera sessuale della persona: il giornalista si astiene dalla descrizione di abitudini sessuali riferite ad una determinata persona, identificata o identificabile la pubblicazione è ammessa nell'ambito del perseguimento dell'essenzialità dell'informazione e nel rispetto della dignità della persona se questa riveste una posizione di particolare rilevanza sociale 29 29
Normativa sulla Privacy (Codice Deontologico dei giornalisti - 6) Tutela del minore: il giornalista non pubblica i nomi dei minori coinvolti in fatti di cronaca, né fornisce particolari in grado di condurre alla loro identificazione la tutela della personalità del minore si estende, tenuto conto della qualità della notizia e delle sue componenti, ai fatti che non siano specificamente reati il diritto del minore alla riservatezza deve essere sempre considerato come primario rispetto al diritto di critica e di cronaca; qualora, tuttavia, per motivi di rilevante interesse pubblico e fermo restando i limiti di legge, il giornalista decida di diffondere notizie o immagini riguardanti minori, dovrà farsi carico della responsabilità di valutare se la pubblicazione sia davvero nell'interesse oggettivo del minore, secondo i principi e i limiti stabiliti dalla «Carta di Treviso». 30 30
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (19 febbraio 2016) Libertà di informazione e di critica: È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori. 31 31
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Fondamenti deontologici) Il giornalista: difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti; rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia; tutela la dignità del lavoro giornalistico e promuove la solidarietà fra colleghi attivandosi affinché la prestazione di ogni iscritto sia equamente retribuita; accetta indicazioni e direttive soltanto dalle gerarchie redazionali, purché le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, al Contratto nazionale di lavoro e alla deontologia professionale; non aderisce ad associazioni segrete o comunque in contrasto con l’articolo 18 della Costituzione né accetta privilegi, favori, incarichi, premi sotto qualsiasi forma (pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, regali, vacanze e viaggi gratuiti) che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità; rispetta il prestigio e il decoro dell’Ordine e delle sue istituzioni e osserva le norme contenute nel Testo unico; applica i principi deontologici nell’uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network; cura l’aggiornamento professionale secondo gli obblighi della formazione continua. 32 32
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Identità personale e diritto all’oblio) Il giornalista: rispetta il diritto all’identità personale ed evita di far riferimento a particolari relativi al passato, salvo quando essi risultino essenziali per la completezza dell’informazione; nel diffondere a distanza di tempo dati identificativi del condannato valuta anche l’incidenza della pubblicazione sul percorso di reinserimento sociale dell’interessato e sulla famiglia, specialmente se congiunto (padre, madre, fratello) di persone di minore età; considera che il reinserimento sociale è un passaggio complesso, che può avvenire a fine pena oppure gradualmente, e usa termini appropriati in tutti i casi in cui un detenuto usufruisce di misure alternative al carcere o di benefici penitenziari; tutela il condannato che sceglie di esporsi ai media, evitando di identificarlo solo con il reato commesso e valorizzando il percorso di reinserimento che sta compiendo; non pubblica i nomi di chi ha subito violenze sessuali né fornisce particolari che possano condurre alla loro identificazione a meno che ciò sia richiesto dalle stesse vittime; non pubblica i nomi dei congiunti di persone coinvolte in casi di cronaca, a meno che ciò sia indispensabile alla comprensione dei fatti, e comunque non li rende noti nel caso in cui si metta a rischio la loro incolumità; non diffonde altri elementi che ne rendano possibile l’identificazione o l’individuazione della residenza; presta cautela nel diffondere ogni elemento che possa condurre all’identificazione dei collaboratori dell’autorità giudiziaria o di pubblica sicurezza, soprattutto quando ciò possa mettere a rischio l’incolumità loro e delle famiglie. 33 33
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri nei confronti dei minori) Nei confronti delle persone minorenni il giornalista applica la «Carta di Treviso» che fa parte integrante del Testo unico. Ordine dei giornalisti e FNSI, nella convinzione che l'informazione debba ispirarsi al rispetto dei principi e dei valori su cui si radica la nostra Carta costituzionale ed in particolare: il riconoscimento che valore supremo dell'esperienza statuale e comunitaria è la persona umana con i suoi inviolabili diritti che devono essere non solo garantiti, ma anche sviluppati, aiutando ogni essere umano a superare quelle condizioni negative che impediscono di fatto il pieno esplicarsi della propria personalità; l'impegno di tutta la Repubblica, nelle sue varie articolazioni istituzionali, a proteggere l'infanzia e la gioventù per attuare il diritto alla educazione ed una adeguata crescita umana; dichiarano di assumere i principi ribaditi nella Convenzione ONU del 1989 sui diritti del bambino e nelle Convenzioni europee che trattano della materia, prevedendo le cautele per garantire l'armonico sviluppo delle personalità dei minori in relazione alla loro vita e al loro processo di maturazione. 34 34
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri nei confronti dei soggetti deboli) Il giornalista: rispetta i diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità siano esse portatrici di menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, in analogia con quanto già sancito per i minori dalla «Carta di Treviso»; evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate; diffonde notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche; non cita il nome commerciale di farmaci e di prodotti in un contesto che possa favorirne il consumo e fornisce tempestivamente notizie su quelli ritirati o sospesi perché nocivi alla salute. 35 35
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri nei confronti degli stranieri) Il giornalista: nei confronti delle persone straniere adotta termini giuridicamente appropriati seguendo le indicazioni del «Glossario», allegato al Testo Unico, evitando la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte riguardo a richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti; tutela l’identità e l’immagine, non consentendo l’identificazione della persona, dei richiedenti asilo, dei rifugiati, delle vittime della tratta e dei migranti che accettano di esporsi ai media. 36 36
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Cronaca giudiziaria e processi in tv) Il giornalista: rispetta sempre e comunque il diritto alla presunzione di non colpevolezza. In caso di assoluzione o proscioglimento, ne dà notizia sempre con appropriato rilievo e aggiorna quanto pubblicato precedentemente, in special modo per quanto riguarda le testate online; osserva la massima cautela nel diffondere nomi e immagini di persone incriminate per reati minori o condannate a pene lievissime, salvo i casi di particolare rilevanza sociale; evita, nel riportare il contenuto di qualunque atto processuale o d’indagine, di citare persone il cui ruolo non sia essenziale per la comprensione dei fatti; nelle trasmissioni televisive rispetta il principio del contraddittorio delle tesi, assicurando la presenza e la pari opportunità nel confronto dialettico tra i soggetti che le sostengono – comunque diversi dalle parti che si confrontano nel processo - garantendo il principio di buona fede e continenza nella corretta ricostruzione degli avvenimenti; cura che risultino chiare le differenze fra documentazione e rappresentazione, fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra pubblico ministero e giudice, fra accusa e difesa, fra carattere non definitivo e definitivo dei provvedimenti e delle decisioni nell’evoluzione delle fasi e dei gradi dei procedimenti e dei giudizi. 37 37
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri in tema di rettifica e di rispetto delle fonti) Il giornalista: rettifica, anche in assenza di specifica richiesta, con tempestività e appropriato rilievo, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate; non dà notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità di una persona senza garantire opportunità di replica. Nel caso in cui ciò si riveli impossibile, ne informa il pubblico; verifica, prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia che ne sia a conoscenza l’interessato. Se non fosse possibile ne informa il pubblico; controlla le informazioni ottenute per accertarne l’attendibilità; rispetta il segreto professionale e dà notizia di tale circostanza nel caso in cui le fonti chiedano di rimanere riservate; in tutti gli altri casi le cita sempre e tale obbligo persiste anche quando si usino materiali – testi, immagini, sonoro - delle agenzie, di altri mezzi d’informazione o dei social network; non accetta condizionamenti per la pubblicazione o la soppressione di una informazione; non omette fatti, dichiarazioni o dettagli essenziali alla completa ricostruzione di un avvenimento. 38 38
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri in tema di pubblicità e sondaggi) Il giornalista: assicura ai cittadini il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario attraverso chiare indicazioni; non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie. Sono consentite, a titolo gratuito e previa comunicazione scritta all’Ordine di appartenenza, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali. Il giornalista s’impegna affinché la pubblicazione di sondaggi attraverso i media contenga sempre: soggetto che ha realizzato il sondaggio e, se realizzato con altri, le collaborazioni di cui si è avvalso; criteri seguiti per l'individuazione del campione; metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati; numero delle persone interpellate e universo di riferimento; il numero delle domande rivolte; percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda; date in cui è stato realizzato il sondaggio. 39 39
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri in tema di pubblicità e sondaggi) Il giornalista: assicura ai cittadini il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario attraverso chiare indicazioni; non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie. Sono consentite, a titolo gratuito e previa comunicazione scritta all’Ordine di appartenenza, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali. Il giornalista s’impegna affinché la pubblicazione di sondaggi attraverso i media contenga sempre: soggetto che ha realizzato il sondaggio e, se realizzato con altri, le collaborazioni di cui si è avvalso; criteri seguiti per l'individuazione del campione; metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati; numero delle persone interpellate e universo di riferimento; il numero delle domande rivolte; percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda; date in cui è stato realizzato il sondaggio. 40 40
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri in tema di informazione economica) Il giornalista applica la «Carta dei doveri dell’informazione economica», allegata al Testo unico. In particolare, tra l’altro: il giornalista riferisce correttamente, cioè senza alterazioni e omissioni che ne alterino il vero significato, le informazioni di cui dispone, soprattutto se già diffuse dalle agenzie di stampa o comunque di dominio pubblico. L'obbligo sussiste anche quando la notizia riguardi il suo editore o il referente politico o economico dell'organo di stampa; non si può subordinare in alcun caso al profitto personale o di terzi le informazioni economiche e finanziarie di cui si sia venuti a conoscenza nell'ambito della propria attività professionale né si può turbare l'andamento del mercato diffondendo fatti o circostanze utili ai propri interessi; Il giornalista non può scrivere articoli che contengano valutazioni relative ad azioni o altri strumenti finanziari sul cui andamento borsistico abbia in qualunque modo un interesse finanziario, né può vendere o acquisire titoli di cui si stia occupando professionalmente nell'ambito suddetto o debba occuparsene a breve termine; Nel caso di articoli che contengano raccomandazioni d'investimento elaborate dallo stesso giornale va espressamente indicata l'identità dell'autore della raccomandazione (sia esso un giornalista interno o un collaboratore esterno). Nelle raccomandazioni stesse i fatti devono essere tenuti chiaramente distinti dalle interpretazioni, dalle valutazioni, dalle opinioni o da altri tipi di informazioni non fattuali. 41 41
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Doveri in tema di informazione sportiva) Il giornalista : non utilizza immagini ed espressioni violente o aggressive. Se ciò non fosse possibile, fa presente che le sequenze che saranno diffuse non sono adatte al pubblico dei minori; evita di favorire atteggiamenti che possano provocare incidenti, atti di violenza o violazioni di leggi e regolamenti da parte del pubblico o dei tifosi; se conduce un programma in diretta si dissocia immediatamente da atteggiamenti minacciosi, scorretti, razzistici di ospiti, colleghi, protagonisti interessati all’avvenimento, interlocutori telefonici, via internet o via sms. 42 42
Testo Unico dei Doveri del Giornalista (Uffici Stampa) Il giornalista che opera negli uffici stampa: separa il proprio compito da quello di altri soggetti che operano nel campo della comunicazione; non assume collaborazioni che determinino conflitti d’interesse con il suo incarico; garantisce nelle istituzioni di natura assembleare il pieno rispetto della dialettica e del pluralismo delle posizioni politiche. 43 43
Sistema dei limiti: il segreto di Stato Artt. 256 c.p. (procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato), 261 c.p. (rivelazione di segreti di Stato), 262 c.p. (rivelazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione) e art. 39 della Legge 124/2007 (segreto di Stato) Coperti da segreto di Stato gli atti, i documenti, le notizie, le attività e ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recare danno all’integrità della Repubblica, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, all’indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato Punito sia chi rivela notizie, sia chi ottiene notizie Veto di divulgazione di notizie indicate dall’Autorità Veto di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato Veto ai pubblici ufficiali, pubblici impiegati ed incaricati di pubblico servizio di deporre in giudizio su fatti coperti da segreto di Stato (art.202 C.P.P.) 44 44
Sistema dei limiti: il segreto di ufficio Artt. 326 c.p. (rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio) Veto ai pubblici ufficiali, pubblici impiegati ed incaricati di pubblico servizio di: rivelare notizie d’ufficio che devono rimanere segrete o di agevolarne la conoscenza avvalersi illegittimamente, per un indebito profitto patrimoniale, di notizie di ufficio da rimanere segrete deporre in giudizio su fatti coperti da segreto d’ufficio (art. 201 C.P.P.) 45 45
Sistema dei limiti: il segreto investigativo Art. 329 C.P.P. (obbligo del segreto): Gli atti d'indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria, le richieste del pubblico ministero di autorizzazione al compimento di atti di indagine e gli atti del giudice che provvedono su tali richieste sono coperti dal segreto fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari. Previste seguenti deroghe: (a) potere del P.M. di desegretazione ovvero di pubblicazione di singoli atti o di parti di essi, o (b) la segretazione oltre il limite ordinario Art. 684 C.P. e Art. 114 C.P.P.: Veto a chiunque di divulgare al pubblico, a mezzo stampa, televisione, internet atti o documenti salvaguardati dal segreto investigativo (o anche del loro solo contenuto) o concernenti i dibattimenti svolti a porte chiuse o gli atti indicati di volta in volta dal giudice e non coperti dal segreto investigativo 46 46
Sistema dei limiti: il segreto professionale Art. 622 C.P. (rivelazione di segreto professionale) e 200 C.P.P. (segreto professionale): Applicabile a soggetti qualificati che abbiano conosciuto la notizia riservata per ragione del proprio stato, ufficio o della propria professione e riguarda informazioni che devono rimanere segrete in ragione dell’interesse al riserbo di cui è titolare chi si è rivolto al professionista Applicabile ai ministri delle confessioni religiose, agli avvocati, agli investigatori privati autorizzati, ai consulenti tecnici, ai notai, ai medici, ai chirurghi, ai farmacisti, alle ostetriche ed esercenti professione sanitaria: tra l’altro, diritto di non testimoniare 47 47
Sistema dei limiti: il segreto professionale del giornalista Peculiare segreto professionale del giornalista (art. 2 della Legge n. 63/1969 relativa all’Ordinamento della professione di giornalista ed art. 200 3° c. C.P.P.): divieto di astenersi dal deporre per i giornalisti professionisti sul nome di persone per notizie di carattere fiduciario (fonte della notizia), salvo che per fini di prova del reato per le quali interviene l’ordine del giudice. Art. 684 C.P. e Art. 114 C.P.P.: veto a chiunque di divulgare al pubblico, a mezzo stampa, televisione, internet atti o documenti salvaguardati dal segreto investigativo o concernenti i dibattimenti svolti a porte chiuse o gli atti indicati di volta in volta dal giudice e non coperti dal segreto investigativo 48 48