LA FORMAZIONE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

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Transcript della presentazione:

LA FORMAZIONE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

Gli inglesi erano stati gli ultimi ad arrivare nel continente americano Nel 1500 erano riusciti a stabilirsi sulle coste dell’America del Nord e si erano insediati in una stretta e allungata fascia costiera tra l’Atlantico e i Monti Appalachi

All’inizio fu creato un avamposto, chiamato Virginia Ad esso si aggiunsero altre 12 colonie

La maggioranza dei coloni fu costituita da puritani, poi detti Padri Pellegrini, che fuggivano dalle persecuzioni religiose (immagine p. 21) Avevano un codice morale molto rigido Oltre a loro, ci furono persone che accettavano la “schiavitù temporanea” (4 anni)

Alla metà del 1700, c’era circa un milione e mezzo di abitanti e 300 Alla metà del 1700, c’era circa un milione e mezzo di abitanti e 300.000 neri, giunti dall’Africa col commercio triangolare

Le colonie del Nord: chiamate colonie della Nuova Inghilterra: erano coltivazione dei cereali

nei centri urbani attività commerciali e cantieristiche; comunità agricole di puritani, piuttosto chiuse e statiche, e città costiere attive, dedite ai commerci, alla pesca e all’industria navale

Le colonie del centro situazione economica simile a quelle del nord, ma la proprietà terriera si basava più che altro sul latifondo, quindi su grandi proprietari e sulla commercializzazione dei prodotti

Le colonie del Sud: prevalevano le grandi coltivazioni di tabacco, con grandi proprietà fondate sul lavoro degli schiavi e possedute da una ristretta fascia di grandi e medi proprietari

In comune avevano: La fede cristiana La lingua inglese Le tradizioni britanniche Tutte dipendevano dalla madrepatria ECONOMICAMENTE

L’Inghilterra, infatti: aveva il monopolio sui commerci da e per le province d’oltremare le colonie dovevano acquistare in Inghilterra tutti i prodotti manufatti, anche se fabbricati in altri paesi dovevano usare la sterlina britannica

le colonie non potevano organizzare attività produttive in concorrenza con quelle britanniche, né vendere i propri prodotti a prezzi alti le colonie potevano esportare solo in Inghilterra alcuni prodotti, come il tabacco e potevano usare solo navi inglesi per i commerci con la madrepatria

D’altra parte, però Le colonie avevano grande autonomia politica Fino al 1764 non pagavano le tasse

I problemi cominciano dopo il 1763 L’Inghilterra vinse la Guerra dei 7 anni (contro la Francia) e ottenne: Dominio sui mari Tutte le colonie francesi in America. Le riservò agli indiani: i coloni non potevano impossessarsene

Questa guerra, poi, era costata molto La Gran Bretagna impose tasse ai coloni 1764, Revenue Act, impose alle colonie dazi e dogane sui prodotti importati da Paesi non appartenenti ai domini britannici 1765, Stamp Act, diritto di bollo su tutti gli atti giudiziari e commerciali: gli americani dovevano pagare una tassa su giornali, atti legali, documenti commerciali

per la prima volta si cercava di imporre tasse alle colonie inoltre l’Inghilterra aveva deciso di estendere l’applicazione di ogni nuova legge deliberata nella madrepatria a tutti i suoi territori, comprese le colonie Proteste dei coloni

I coloni si appellavano al principio “no taxation without representation”: nessuna tassa poteva essere imposta senza l’approvazione di un’assemblea in cui venissero rappresentati i diritti di coloro che sarebbero stati tassati e nel Parlamento inglese i coloni non avevano deputati

nella primavera del 1770, l’uccisione di 5 civili a Boston, durante uno scontro con le truppe inglesi, passata alla storia come “massacro di Boston”, esasperò ulteriormente gli animi

1773, (Tea Act): la Gran Bretagna assegnò alla Compagnia delle Indie orientali il monopolio della vendita del tè in America, danneggiando di nuovo i commercianti locali 50 coloni circa, travestiti da Indiani, nel dicembre del 1773, nel porto di Boston assalirono alcune navi della Compagnia e gettarono a mare il tè (Boston tea party)

Il governo inglese promulgò le leggi intollerabili (Intolerable Acts): la colonia del Massachusetts (nella quale stava Boston) fu praticamente privata della sua autonomia

1774, Quebec Act, l’Inghilterra: concesse ai francesi residenti in Canada di professare liberamente la fede cattolica vietò ogni espansione dei coloni americani verso l’entroterra, riconoscendo le terre a nord dell’Ohio come appartenenti al Canada

Scoppiò la ribellione 1774 primo congresso continentale: 55 delegati di tutte le colonie rivendicarono i loro diritti e decisero di continuare a boicottare le merci inglesi e difendere la propria autonomia politico-territoriale

fu emanata la Dichiarazione dei diritti, che si basava su tre principi dell’Illuminismo: gli uomini sono tutti uguali; gli uomini hanno diritti inalienabili; governo legittimo è quello che governa con il consenso dei governanti

1775 secondo Congresso: dopo che re Giorgio III ebbe dichiarato ribelli gli americani, essi formarono un esercito che, guidato da Washington, un ricco piantatore della Virginia si batté contro quello inglese

4 luglio 1776 venne approvata la Dichiarazione d’indipendenza scritta da Thomas Jefferson ispirata ai principi illuministici, ai diritti naturali e inalienabili dell’uomo

Sul piano militare le colonie erano in netto svantaggio, erano divise al loro interno, avevano problemi finanziari però potevano contare sulla solidarietà dell’opinione pubblica europea e sull’intervento a loro favore di Francia e Spagna

la Francia intervenne per danneggiare gli inglesi e perché spinta dal movimento di opinione illuminista Iniziarono ad arrivare nelle colonie gruppi di volontari dall’Europa e gli insorti riuscirono a sconfiggere gli inglesi a Saratoga (1777).

Francia e Spagna intervennero direttamente nel conflitto L’esercito franco-americano nel 1781 bloccò gli inglesi a Yorktown e lo costrinse alla resa.

1783 (trattato di Versailles): l’Inghilterra dovette riconoscere l’indipendenza delle tredici colonie e la loro sovranità su tutti i territori americani, compresa la zona non ancora colonizzata.

Nascono disaccordi Creare uno Stato unitario o no? Le ipotesi erano due:

1. Creare una confederazione Associazione fra stati nell’ambito della quale ciascuno di essi conserva la propria sovranità, limitandosi a delegare agli organi di governo confederali limitati poteri Idea diffusa negli stati del sud, gelosi della propria autonomia e diffidenti nei confronti degli affaristi del nord

2. Creare una federazione Diffusa negli stati a nord, interessati alla creazione di un grande mercato interno, senza confini né dogane, per i manufatti industriali Unione di stati che dà luogo a un vero e proprio stato unitario I membri hanno una certa autonomia e la possibilità di legiferare su determinate materie (per esempio, negli USA non in tutti gli stati è in vigore la pena di morte).

Gli stati membri non sono soggetti di diritto internazionale (gli accordi internazionali sono firmati dal presidente degli Stati uniti, non dal governatore di ogni stato americano), non emettono moneta propria, non hanno proprie costituzioni Fu la tendenza che vinse nel 1787

Nacque uno Stato federale: Il presidente della Repubblica avrebbe gestito il potere esecutivo Camera dei rappresentanti e Senato (Congresso) quello legislativo giudiziario ad una Corte suprema formata da giudici, in carica a vita, nominati dal presidente con l’assenso del Senato

La Camera sarebbe stata eletta in proporzione al numero degli abitanti e avrebbe gestito i problemi finanziari il Senato sarebbe stato composto da due rappresentanti per ogni Stato e avrebbe gestito la politica estera.

Il Presidente sarebbe stato eletto ogni quattro anni da un’assemblea di “grandi elettori” nominati dagli Stati. Avrebbe comandato le forze armate, avrebbe potuto bloccare le leggi approvate dal Congresso che, a sua volta, avrebbe potuto accusare il Presidente e destituirlo se violava la legge (impeachment)

La tesi federalista fu comunque approvata da quasi tutti gli Stati nel 1788 e l’anno seguente Washington fu eletto presidente Era il primo Stato borghese della storia, ma rimanevano escluse dal voto le donne, i poveri, gli schiavi

Rimaneva in vigore la schiavitù Leggere paragrafo 8 p. 28-29 Fare esercizio 10 p. 31