Età classica
Apparire
“Il vedente essendo preso in ciò che vede, vede ancora se stesso”. Merlau-Ponty
L'apparenza estetica consiste in sè È un fenomeno essenzialmente visivo
La bellezza È diffondersi dell'essere che si dona ad una visione che chiasmaticamente ritorna all'occhio del vedente (l'occhio vede ma allo stesso tempo è visto) in quanto è esso stesso luce.
Il vedere per i greci consiste nel percepire l'oggetto nella sua presenza misurabile
Canone policleteo della figura tetragona Doriforo Canone policleteo della figura tetragona 1/8 3/8 4/8 Figura chiasmatica
Platone Kalos Indica la caratteristica propria dell'essere delle cose di manifestarsi, di essere visibile. La divinità trovò per noi e ci donò la vista affinchè contemplando nel cielo i movimenti periodici dell'intelligenza ce ne valessimo per la circolazione della nostra mente Timeo, 47 b 5-8
Aristotele Il bello nasce dall'esperienza della meraviglia nel veder emergere (apparire) la forma. Il diletto che proviamo a vedere le immagini delle cose deriva appunto da ciò, che, attentamente guardando ci interviene di scoprire e di riconoscere che cosa ogni immagine rappresenti, come se, per esempio davanti ad un ritratto esclamasse:Si è proprio lui! Poetica, 4, 1448b
Dimensione afroditica del bello Bellezza intesa come un particolare modo di stare al mondo, come venire alla luce della vitalità nella gioia.
Afrodite non è Eros Afrodite non è colei che ama ma è la ride te leggiadria che attrae È reciprocità e non mancanza