LA DINASTIA FLAVIA (69-96) Dopo la morte di Nerone guerra civile tra i generali a capo degli eserciti sui confini che si contendevano la successione.

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Transcript della presentazione:

LA DINASTIA FLAVIA (69-96) Dopo la morte di Nerone guerra civile tra i generali a capo degli eserciti sui confini che si contendevano la successione Il 69 fu detto “l’anno dei 4 imperatori”

VESPASIANO (69 – 79) Alla fine salì al potere Tito Flavio Vespasiano (69 - 79) proclamato dalle legioni d'Oriente che stavano combattendo con lui in Palestina per una rivolta di ebrei.

Non era un patrizio, era un homo novus, figlio di un cavaliere appaltatore delle imposte Non era nato a Roma, ma a Rieti Odiato dal Senato, amato dalla plebe e dall’esercito

I suoi provvedimenti più importanti La lex de imperio (legge sul potere): l'imperatore venne ufficialmente riconosciuto come la massima autorità dello stato con poteri assoluti e il suo potere fu dichiarato ereditario Risanò le finanze dello Stato (diminuendo il lusso della corte e recuperando terreni occupati in modo illegale da privati e spesso lasciati incolti). Distrusse anche la Domus Aurea di Nerone

Repressione di rivolte nelle province Concessione della cittadinanza romana a molti provinciali e accesso al Senato di rappresentanti delle élites italiche e occidentali: la classe dominante diveniva così più stabile Costruzione di acquedotti e Anfiteatro Flavio (COLOSSEO): leggi p. 36-37, 42-43

Dal 71 si associò al potere il figlio Tito e designò come secondo successore l'altro figlio, Domiziano.

In particolare Tito si occupò della repressione di una rivolta che era scoppiata in Palestina (terra che i romani avevano conquistato nel I a. C.).

Nel 70 Tito distrusse Gerusalemme, massacrando o rendendo schiavi molti ebrei o proibendo loro l'accesso alla città (guerra giudaica). Ebbe allora inizio la diaspora, ovvero la dispersione degli ebrei in tutto il mondo

TITO (79 – 81) Regnò solo per tre anni e fu definito "delizia del genere umano” perché aveva modi raffinati e durante il suo regno non ci furono condanne a morte

Durante il suo regno si verificarono due catastrofi: - eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano (lettura da p. 45 a p. 49) - incendio di Roma nell'80

Tito organizzò aiuti per le popolazioni colpite

Aspetto negativo del suo regno Favorì il ritorno del lusso a corte e una visione divinizzata del sovrano

DOMIZIANO (81 – 96) Tentò di aumentare l'assolutismo del potere imperiale: si faceva chiamare dominus et deus, signore e dio, e comandava in modo autoritario.

Perseguitò i giudei (cioè gli ebrei) e i cristiani e fece espellere intellettuali che a suo parere corrompevano i costumi romani. In politica estera consolidò i confini e portò a termine la conquista della Britannia. Fu ucciso in una congiura nel 96 e sostituito con Nerva