LA CULTURA POETICA DEL SECONDO OTTOCENTO
LA CULTURA DELLA MODERNITà Nel secondo Ottocento si impone il concetto di MODERNITÀ che cambia profondamente il modo di percepire la realtà e di rapportarsi alla vita quotidiana. Il RAPPORTO CON LA NATURA diventa sempre più difficile e indiretto. Le MASSE diventano le protagoniste assolute della società. Si sviluppa l’idea di PROGRESSO: le novità sono considerate migliori rispetto a ciò che è antico. Si crede che il progresso tecnologico implichi l’affinamento spirituale. L’esaltazione della tecnologia e della materialità provoca invece disagio perché in realtà mette in secondo piano l’aspetto spirituale dell’uomo. L’arte-guida della modernità è la PITTURA (cause: tendenza al realismo e invenzione della fotografia).
L’INTELLETTUALE MODERNO Il ruolo dell’intellettuale cambia profondamente. L’intellettuale perde la sua purezza e la sua superiorità spirituale: deve “vendersi” al pubblico (artista-prostituta) si sente a disagio nella società borghese, basata sul materialismo e l’utilità pratica il suo ruolo da centrale diventa marginale cerca una fuga dalla realtà nelle droghe e in atteggiamenti dissoluti e autodistruttivi Tutto ciò avviene in modo particolare in Francia: Baudelaire perdita dell’aureola. La Bellezza diviene un valore supremo, un culto che si celebra nell’Arte e che sostituisce la religione, ormai persa dal mondo materialistico il dandy, l’esteta, è il cultore della bellezza (cfr. Oscar Wilde). In Italia, il dandismo viene espresso dagli artisti “scapigliati”, tra i quali spicca Emilio Praga.
LA NASCITA DELLA POESIA MODERNA La poesia moderna nasce con Les fleurs du mal [I fiori del male, 1857], del poeta francese Charles Baudelaire. Il poeta moderno vive in una condizione di alienazione e di marginalità, di esclusione dalla vita sociale. La poesia propone allora 2 tipi di reazioni: cercare il senso della vita nella corrispondenza poeta-natura esasperare il senso di estraneità del poeta dal mondo Baudelaire sperimenta entrambe queste possibilità, alternandole. Dopo di lui, queste due strade si scinderanno e confluiranno in specifici movimenti letterari.
Il SIMBOLISMO SIMBOLISMO: corrente letteraria che si ispira alla poesia di Baudelaire. Il manifesto del Simbolismo è la Lettera del veggente del poeta francese ARTHUR RIMBAUD (1871) . In questo testo sono espressi i cardini del pensiero simbolista: Irresponsabilità del poeta (che cerca un rapporto con i sensi e non con la ragione) Poeta-Veggente (che conosce una Verità sconosciuta al resto dell’umanità) Poesia incomprensibile, magica e misteriosa (che è l’unica forma per dar voce alla Verità conosciuta dal poeta, poiché essa non può essere espressa attraverso il linguaggio comune) A questi elementi si aggiunge il potere evocativo e musicale delle parole, approfondito dal poeta e teorico PAUL VERLAINE.
IL DECADENTISMO Il DECADENTISMO non è un semplice movimento letterario, bensì una forma di civiltà culturale ed artistica che fiorisce in Europa fra 1890 e primi anni del Novecento. I cardini del Decadentismo sono: Rifiuto del metodo razionale Eccezionalità dell’individuo e dell’artista Scoperta delle oscure profondità dell’io Ricorso alle tecniche poetiche simboliste Estetismo Autonomia dell’arte Poeta profeta e sacerdote Esponenti di spicco: OSCAR WILDE (Inghilterra), RAINER M. RILKE (Austria), ANTONIO FOGAZZARO, GIOVANNI PASCOLI, GABRIELE D’ANNUNZIO (Italia)
IL DECADENTISMO IN ITALIA Il DECADENTISMO in Italia fiorisce soprattutto nei 15 anni che vanno dal 1889 al 1905. Testi cardine sono: Il romanzo Il Piacere di Gabriele D’Annunzio La raccolta poetica Myricae di Giovanni Pascoli Il Decadentismo italiano presenta delle caratteristiche peculiari: forte legame con la tradizione classica l’approfondimento delle tematiche legate all’introspezione e all’inconscio è limitato Queste specificità dipendono dalla condizione di arretratezza economica, politica e culturale dell’Italia dell’epoca.