Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale

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Transcript della presentazione:

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5: La guerra e la morte di Stalin Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Seminario di Storia contemporanea 2018

5. La guerra e la rottura con Tito (1939-1948) Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 5. La guerra e la rottura con Tito (1939-1948) Gli effetti del patto Molotov-Ribbentrop: spartizione territoriale dell’Est europeo con la Germania (Polonia orientale, Finlandia) in chiave di rafforzamento geopolitico e creazione di una propria sfera di influenza L’appeasement sovietico: illusione che la guerra a Ovest (Danimarca, Norvegia, Belgio, Francia) producesse lungo periodo di tranquillità alle frontiere La caduta di Parigi motivo di grande inquietudine: guerra breve significa mancato logoramento tedesco

Annessione Stati baltici, Bessarabia e Bucovina Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Annessione Stati baltici, Bessarabia e Bucovina Invasione tedesca Bulgaria e Jugoslavia (febbraio e aprile 1941) seri campanelli d’allarme L’atteggiamento del Komintern: - nella sfera di influenza, appoggio alle politiche di sovietizzazione (caso limite: Kuusinen in Finlandia) - nel resto del mondo, propaganda contro la «guerra imperialista» con forti intonazioni anti-occidentali (il PCF e la denuncia dell’imperialismo francese) - in generale, prevale lo sbandamento

Per Stalin il Komintern inizia a rappresentare apertamente un ostacolo Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Il Komintern e la nazionalizzazione dei partiti comunisti: lo scopo è il rafforzamento del proprio radicamento nazionale in vista di una guerra non imminente ma inevitabile sul medio periodo Per Stalin il Komintern inizia a rappresentare apertamente un ostacolo L’attacco tedesco (22 giugno 1941) un autentico shock. Il patto Molotov-Ribbentrop più favorevole alla Germania che all’URSS: la sfera di influenza di nessun valore a livello difensivo e la sovietizzazione controproducente

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 La risposta: l’appello al patriottismo russo e il ritorno all’antifascismo I cittadini sovietici combattono per il proprio Paese (la «Grande guerra patriottica» risveglia le memorie delle guerre napoleoniche), i comunisti per distruggere il fascismo Il rapido crollo delle difese sovietiche mette a nudo i ritardi e l’impopolarità del regime, ma l’aggressione tedesca – impostata come una guerra di sterminio per la vita o per la morte – alimenta una disperata resistenza popolare

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 La guerra di annientamento hitleriana fa guadagnare a Stalin una nuova immagine Le richieste alla Gran Bretagna (dicembre 1941): il riconoscimento degli interessi strategici espressi dal patto Molotov-Ribbentrop (confini del giugno 1941) Lo sforzo di mobilitazione del Komintern sulla base della nuova linea: no rivoluzione, solo difesa nazionale sulla scia della «guerra patriottica». La riedizione dei fronti nazionali Lo scioglimento del Komintern nel maggio 1943: un «ostacolo allo sviluppo autonomo dei singoli partiti»

I vantaggi agli occhi di Stalin: Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 I vantaggi agli occhi di Stalin: - sciolto il dualismo tra interessi dello Stato e interessi del movimento - privati i nemici di un argomento fondamentale (Mosca al centro della cospirazione internazionale) - il controllo sui partiti addirittura rafforzato attraverso relazioni bilaterali Modifica sostanziale: i partiti possono differenziare le loro politiche in accordo alle strategie di Mosca

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Dopo il Terrore e l’assassinio di Trockij, i quadri del comunismo internazionale legati a doppio filo a Stalin La svolta della guerra nel 1942-43 (vittoria di Stalingrado) e l’emergere del «modello jugoslavo» Stalin capo militare e imperale significa accettare tutte le implicazioni della «rivoluzione dall’alto» La Conferenza di Teheran fine 1943 primo riconoscimento del prestigio internazionale acquisito

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 I piani per il dopoguerra: oscillanti tra approcci consensuali (l’intesa tra i Tre Grandi) e unilaterali (le sfere di influenza), ma al centro la pace fondamentale per la ricostruzione La consapevolezza di un ruolo imperiale sancisce l’abbandono definitivo del nesso guerra-rivoluzione: il processo è ormai in capo alla potenza sovietica nel mondo e il compito dei PC deve essere di supportarla e agevolarla La sicurezza dell’URSS al primo posto: rigettata l’idea di puntare sul potenziale rivoluzionario delle masse in Europa

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 L’Italia del post 8 settembre è il primo paese dove si testa la politica dei fronti nazionali Intransigenza antimonarchica o collaborazione? Entrambe le piste valutate da Togliatti e Dimitrov, finché Stalin decide per l’«unità nazionale» siglando un accordo diplomatico con il governo Badoglio in funzione anti-inglese: la «svolta di Salerno» La chiusura alla prospettiva dell’insurrezione duramente osteggiata dalle ali intransigenti del PCI, per le quali la Resistenza al Nord doveva rivitalizzare lo schema guerra civile-rivoluzione anche con l’aiuto dei comunisti jugoslavi

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 L’accordo Stalin-Churchill dell’ottobre 1944 traccia le prime delimitazioni delle sfere di influenza L’Italia e il PCI banco di prova per la direzione della nuova versione dei fronti nazionali: l’accantonamento della guerra civile, la scelta governativa, l’investitura dei dirigenti «di Mosca» rispetto ai combattenti sul territorio Il PCF agisce in modo identico, malgrado i comunisti nel Paese auspicassero una resa dei conti con De Gaulle La linea di Stalin non varia tra Europa occidentale e orientale: nessun interesse a dividere il continente

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 L’accento posto sulla «nazionalizzazione» dei partiti in armonia con la politica estera dell’URSS: la differenza è che nel Centro-Est la presenza dell’Armata Rossa è cruciale per impadronirsi direttamente delle leve del potere (Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania) Linea accettata con riluttanza: jugoslavi e cinesi le pecore nere ingombranti Dal 1937 il PC di Mao Zedong si tiene aperta la possibilità di una resa dei conti con i nazionalisti di Chiang Kai-shek Il PC di Tito era capofila di una tendenza radicale trasversale a tutti i PC in Europa

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Tito concepisce la lotta di liberazione come conquista dell’egemonia politica da parte del PC: l’unico caso in Europa dove i comunisti prendono il potere senza l’aiuto decisivo dell’Armata Rossa Fascino esercitato soprattutto sulle componenti combattentistiche della Resistenza ma con importanti agganci nei gruppi dirigenti Influenza marcata sui Paesi confinanti (Albania, Grecia, Bulgaria) con insofferenza di Mosca: ruolo attivo nel fomentare la guerra civile in Grecia e in Italia settentrionale

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 La ribellione dei comunisti greci all’accordo della monarchia con Londra (il contrario di quanto avvenuto in Italia) indice dei limiti del controllo di Mosca e della forza di attrazione del modello jugoslavo (dicembre 1944) Il mancato appoggio di Stalin all’annessione di Trieste alla Jugoslavia si inserisce nella stessa logica di rifiuto delle derive insurrezionali In Jugoslavia e Grecia lotta iniziata prima del rilancio dei fronti nazionali Per la prima volta però nasce la questione della coesistenza e della conciliazione degli interessi tra due Stati comunisti

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Nel resto dell’Europa centrorientale (Germania inclusa) messi ai margini i gruppi dirigenti delle battaglie insurrezionali del primo dopoguerra Anche in Italia e in Francia la trasformazione della liberazione nazionale in rivoluzione sociale viene bloccata: Togliatti e il rifiuto della «prospettiva greca» Affiorano dubbi e domande: il nesso guerra civile-rivoluzione dev’essere accantonato alla luce dell’esperienza fallimentare, del nuovo ruolo della potenza sovietica e dei suoi superiori interessi?

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Da Stalin non arrivano risposte univoche e dunque non si procede anche in questo caso a un’autentica revisione politica e culturale In lui come al solito prevale l’aspetto tattico e pragmatico: i fronti nazionali, come dieci anni prima in Spagna, servono a stemperare le spinte rivoluzionarie giudicate potenzialmente pericolose nell’ottica dei rapporti con gli occidentali Le «democrazie popolari» hanno il vantaggio di essere alternative tanto ai disegni insurrezionali quanto alla democrazia liberale

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Tuttavia, per Stalin la «democrazia popolare» non attacca minimamente la centralità del modello sovietico di Stato e di società, che resta superiore Inoltre, egli ha consapevolezza che la guerra di per sé ha svolto una funzione rivoluzionaria, con lo sterminio degli ebrei, la decapitazione di intere classi dirigenti, lo spostamento forzato di milioni di tedeschi, creando un terreno ideale per nuove «rivoluzioni dall’alto»

Ovunque i partiti comunisti crescono, avvantaggiati da: Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Ovunque i partiti comunisti crescono, avvantaggiati da: - la loro adattabilità ai contesti estremi delle guerre e delle guerre civili - la loro denuncia dei fallimenti del capitalismo liberale tra le due guerre considerati complici dell’avvento di Hitler - l’annientamento delle forze del nazionalismo radicale - il quasi monopolio nazifascista dell’anticomunismo, pone legittimamente il comunismo tra le altre culture politiche - il fascino della loro promessa di cambiamento globale - Il ruolo della vittoria, che fa dimenticare e persino sembra giustificare le tragedie e gli errori del passato

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Nel mondo post-1945 la politica di potenza continua a essere poggiata su una visione dicotomica del mondo: una guerra di posizione La sovietizzazione della sfera di influenza è implicita nella tesi dei «due campi» («chi occupa un territorio gli impone anche il suo sistema sociale») Del resto, quale altro modello di società socialista? Quali altre concezioni del potere? Stalin convinto che Jalta equivalesse a un sostanziale via libera a trasformare Paesi Europa orientale in regimi allineati e alleati

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Tendenza generale dei comunisti al potere in Europa orientale è di subire e al contempo sollecitare l’ingerenza degli organismi militari e polizieschi dell’URSS L’irrigidimento sovietico comincia dopo Hiroshima (agosto 1945) e prosegue nell’escalation del 1946 con le crisi in Turchia e in Iran, i discorsi di Churchill e Stalin, il lungo telegramma di Kennan L’annuncio del «contenimento» pertanto non sorprende Stalin, che reagisce solo all’estromissione dei partiti comunisti occidentali dai rispettivi governi e al piano Marshall

Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 5 Il piano Marshall traccia il futuro di una economia europea integrata a egemonia americana con la Germania al centro, che mette potenzialmente a rischio la tenuta della sfera di influenza sovietica nei suoi anelli deboli (Cecoslovacchia) Da allora l’articolazione nazionale dei partiti appare fonte di debolezza: la nascita del Cominform e la rottura con Tito (1947-1948) Il significato della rottura: la fine delle vie nazionali all’Est e delle suggestioni insurrezionali all’Ovest Differenziazione tra partiti comunisti dell’Est e dell’Ovest in merito al discorso sulla sovranità nazionale